Cooperazione & Relazioni internazionali

L’Ocean Viking verso Lampedusa, dopo 14 mesi una nave delle Ong autorizzata a sbarcare in Italia

La nave della Ong Sos Mediterranée è stata autorizzata dal MRCC di Roma a procedere verso il porto sicuro di Lampedusa per consentire lo sbarco degli 82 migranti a bordo, tra cui 17 minori e un bimbo di un anno. Le persone sbarcate saranno poi ricollocate in vari paesi dell'Unione Europea

di Alessandro Puglia

Dopo circa sei giorni dal primo soccorso nel Mar Mediterraneo la nave Ocean Viking della Ong Sos Mediterranée con 82 persone a bordo è stata autorizzata dal Governo italiano a sbarcare nel porto di Lampedusa.

A dare la notizia la stessa Ong che ha comunicato di aver ricevuto del Centro di coordinamento del soccorso marittimo (MRCC) della Guardia Costiera di procedere verso le isole Pelagie. I migranti saranno poi ricollocati in diversi Stati dell'Unione Europea.

La gioia incontenibile dei migranti nel momento in cui il team di Medici Senza Frontiere a bordo della Ocean Viking ha dato la notizia dell’assegnazione da parte delle autorità italiane di un “place of safety”.

Tra le 82 persone che sbarcheranno in Italia ci sono sei donne e 17 minori tra cui un bimbo di un anno.

I migranti sono stati soccorsi in due distinte operazioni di salvataggio: 50 nella giornata di domenica 8 settembre mentre erano su un gommone sgonfio e in pericolo e altri 34 soccorsi lunedì 9 settembre in una barca a vela “Josefa” in stato d’emergenza. Nei giorni successivi si era resa necessaria l’evacuazione di una donna incinta di nove mesi che trasportata in elicottero a Malta ha partorito subito dopo in ospedale.

Secondo le testimonianze raccolte nei giorni scorsi dal team di MSF a bordo della Ocean Viking molti migranti a bordo mostrano cicatrici di violenze fisiche, comprese ferite da proiettile o coltellata. Tra storie di abusi e sfruttamento alcuni hanno raccontato di essere stati ustionati con la plastica fusa e picchiati con bastoni di legno o metallo.

Erano 14 mesi che ad una nave non governativa non veniva assegnato un “luogo sicuro di sbarco” da parte del Governo italiano.

Sos Mediterranée attraverso un comunicato stampa esprime sollievo per l'assegnazione di un place of safety e chiede che l'assistenza alle persone in pericolo sia al di sopra di tutte le altre considerazioni politiche. Ad oggi ricorda Sos Mediterranée nel Mediterraneo centrale manca la capacità di ricerca e soccorso che contribuisce al più alto tasso di mortalità mai registrato: nel 2019, una persona su 20 che parte dalla Libia muore nel tentativo di attraversare il Mediterraneo. La Ong chiede agli Stati Europei che « rispondano all'urgente necessità di assetti search and rescue nel Mediterraneo centrale, stabiliscano un meccanismo di sbarco coordinato, condiviso e sostenibile che garantisca la salvaguardia di vite umane e pongano termine alla criminalizzazione delle ONG operano nel Mediterraneo».


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