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In dieci anni diecimila bambini morti sui confini nel mondo

8200 bambini desaparecidos in Messico dal 2007, oltre 1600 bambini morti nel Mediterraneo dal 2014, sono questi i numeri drammatici emersi durante la tavola rotonda “I bambini vogliono la pace” nell’ambito dell’incontro interreligioso “Pace senza confini” a cui ha partecipato Pietro Bartolo

di Redazione

La Comunità di Sant'Egidio riunisce imam, vescovi, rabbini, monaci buddisti, esponenti delle religioni asiatiche, personalità della cultura e della politica a Madrid, Pace senza confini, è il titolo della tre giorni organizzata con l'arcidiocesi della capitale spagnola.

8200 bambini desaparecidos in Messico dal 2007, oltre 1600 bambini morti nel Mediterraneo dal 2014, sono questi i numeri drammatici emersi durante la tavola rotonda “I bambini vogliono la pace” nell’ambito dell’incontro interreligioso “Pace senza confini” organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio e dall’Arcidiocesi di Madrid. Pietro Bartolo (nella foto), il “medico di Lampedusa”, che ha visitato oltre 350mila migranti, nel raccontare il dramma dei bambini morti nei viaggi della speranza «molti dei quali bambini vestiti a festa, con il vestito buono» ha difeso il lavoro delle Ong che operano nel Mediterraneo: «Mi hanno insegnato che, chi salva una vita andrebbe considerato un eroe: com’è possibile che oggi a salvare dei naufraghi si venga considerati delinquenti?».

Alla sua voce si è aggiunta quella di Anabel Hernández Garcia, giornalista messicana, autrice di inchieste sulle connessioni tra narcotraffico e stato e sui desaparecidos nel suo paese: «Dal 2007 al 2018 – ha raccontato – 8195 bambini e adolescenti sono scomparsi in Messico: quasi due bambini al giorno, spesso con la complicità di poliziotti, militari e funzionari pubblici».

Adriana Gullotta, responsabile delle “Scuole della Pace” della Comunità di Sant’Egidio ha posto l’accento sul tema della educazione alla pace dei giovani europei: «Bisogna confrontarsi seriamente con la paura e l’ansia dei giovani, soprattutto dei più periferici e senza opportunità, che spesso cerca conforto affidandosi a leader forti, o trova sfogo nel senso di competizione con gli immigrati: ciò che rafforza la sicurezza dei bambini è il senso di appartenere ad una famiglia e ad una comunità sociale, dobbiamo coltivare nei giovani l’orgoglio di essere europei». Le Scuole delle pace offrono un alfabeto di comprensione e appartenenza: “Se studio – dicono i bambini che la frequentano – potrò rispondere con le parole”».

Pace, ambiente e migranti sono i temi anche al centro del messaggio che Papa Francesco invia ai partecipanti all’incontro. Per Bergoglio “è folle chiudere spazi, separare i popoli, rifiutare l’ospitalità a chi ne ha bisogno. In questo modo il mondo si rompe, utilizzando la stessa violenza con cui si rovina l’ambiente. La casa comune ha bisogno invece di porte aperte che aiutino a comunicare, a incontrarsi, a cooperare per vivere insieme”.


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