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Odio anch’io? No, tu no

La Fondazione sta preparando alcuni strumenti (un vademecum, un elenco di pagine Facebook, una sitografia consigliata) per muoversi sul web con maggiore perizia. E dall’autunno 2019 alla primavera 2020, supportata dalla redazione del blog collettivo Le Nius, pubblicherà articoli di approfondimento su alcuni tipi di discriminazioni, di politiche e di comunicazioni che stanno segnando questo momento storico

di Redazione

Non abbiamo mai provato a mettere una rana in una pentola, e non abbiamo intenzione di farlo, soltanto per raccontarvi cosa potrebbe accadere. Se già lo sapete, saltate un paio di paragrafi.

Noam Chomsky la racconta che sembra una storiella ma è un’efficace metafora: pensate ad una pentola piena d’acqua in cui una rana nuota beata. Accendendo un fuoco sotto alla pentola l’acqua si scalda e pian piano s’intiepidisce. La rana apprezza e continua a sguazzarvi dentro, nonostante l’acqua inizi a diventare calda. L’anfibio è stanco, ma non è spaventato dal calore, che pure continua ad aumentare. Quando l’acqua scotta, la rana non ha più le forze per reagire e a quel punto si limita a sopportare. Alla fine l’acqua bolle e la rana muore bollita.

Ecco. Pensate invece a buttare una rana in un pentolone d’acqua a 50°C: l’animale con un colpo di zampa salterebbe immediatamente fuori, salvandosi la vita. Negli ultimi anni il linguaggio si è fatto più livido e rancoroso. Insulti, discriminazioni di genere e non soltanto, attacchi alle Organizzazioni Non Governative e al Terzo Settore, l'immigrazione descritta con semplificazioni vergognose. Come rane nel pentolino d’acqua sul fornello ci abbiamo messo un po’ ad accorgerci delle conseguenze di quello che stava accadendo, e non crediamo di conoscerle tutte quelle conseguenze.

Ci sono meccanismi a catena imprevedibili anche agli osservatori più attenti, e non è un cambio di Governo che può guarire immediatamente l’infezione mentale che ci porta ad essere in cerca di nemici cui imputare le nostre infelicità.

È però innegabile che questo malanno sia stato diffuso da forze politiche che ne han tratto giovamento elettorale e che continuano a servirsene come strumento di distrazione di massa con la complicità dei media, quello televisivo in primis, il cui palinsesto allieta buona parte delle giornate di moltissime persone anziane.

Per certi versi è come se la penultima strofa della canzone “Vengo anch’io” di Enzo Jannacci si fosse avverata, e noi tutti ci trovassimo nella situazione di vedere di nascosto l’effetto che fa svegliarci in un mondo migliore.

Si potrebbe poi sperare tutti in un mondo migliore
Vengo anch'io? No tu no
Dove ognuno sia già pronto a tagliarti una mano
un bel mondo sol con l'odio ma senza l'amore
e vedere di nascosto l'effetto che fa

Non compete naturalmente a noi definire l’Italia come Paese intollerante, ma facciamo riferimento al Rapporto di missione in Italia sulla discriminazione razziale diffuso dall’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite.

Come rane nel pentolino non possiamo sapere se è troppo tardi, ma dobbiamo sperare che non lo sia e fare il nostro per provare a fermare questa deriva. Anzi, stavolta dobbiamo fare un po’ più del nostro e come Arché abbiamo scelto di impegnarci su diversi fronti.

Aumenteremo il numero di incontri di formazione e informazione: a luglio Sarah Nocita, consulente legale in materia di immigrazione per il Comune di Milano, ha incontrato gli operatori di Arché per fare luce sulle conseguenze dei cosiddetti “decreti sicurezza” sul nostro lavoro. Sabato 12 ottobre, all’Arché Live abbiamo invitato il medico di Lampedusa, ora Europarlamentare, Pietro Bartolo, e in autunno presenteremo il libro “Non lasciamoli soli”, di Francesco Viviano e Alessandra Ziniti.

Stiamo preparando alcuni strumenti (un vademecum, un elenco di pagine Facebook, una sitografia consigliata) per muoversi sul web con maggiore perizia, e contemporaneamente rinnoveremo il nostro impegno nelle reti fisiche in cui siamo già presenti (Io Accolgo a Quarto, Io Accolgo a Milano, Io Accolgo in Italia, Coordinamento Nazionale Comunità Accoglienza e People). Rimaniamo in ascolto di altre reti virtuose in cui valutare se coinvolgerci o no.

Dall’autunno 2019 alla primavera 2020, supportati dalla redazione del blog collettivo Le Nius, Fondazione Arché pubblicherà articoli di approfondimento su alcuni tipi di discriminazioni, di politiche e di comunicazioni che stanno segnando questo momento storico.

A queste azioni stiamo pensando ad altri impegni, incontri nelle scuole e un percorso per giovani, ma è prematuro scriverne. Possiamo invece rispondere alla domanda “Perché facciamo tutto questo?”. La nostra mission parla chiaro.

Attraverso l’impegno di volontari e operatori, favoriamo la cura dei legami familiari più fragili e lo sviluppo di una comunità più coesa e matura. Perché crediamo che l’azione del singolo possa contribuire alla realizzazione di una cittadinanza attiva e solidale.

Non sarà soltanto Arché che cambierà le cose, sarà anche Arché. Abbiamo visto di nascosto l’effetto che fa il bel mondo cantato da Jannacci ed è una visione terrificante. Ora usciamo allo scoperto, saltiamo fuori dal pentolino: l’acqua è già diventata bollente.