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L’esoscheletro Hal sbarca a Firenze

Si chiama Hal ed è l’esoscheletro giapponese capace di "interpretare" le intenzioni di movimento della persona. Da pochissimo dalla Fondazione Don Gnocchi l'ha introdotto nei propri percorsi riabilitativi per persone con una lesione spinale. Sabato verrà presentato a Firenze

di Redazione

Si chiama Hal. È l’esoscheletro di produzione giapponese, ideato dal prof. Yoshiyuki Sankai – Docente alla Graduate School of Systems & Information Engineering dell'Università di Tsukuba e Direttore e Amministratore Delegato di Cyberdyne, lo spin-off che lo ha realizzato – che promette di restituire la possibilità di camminare a persone con lesione del midollo spinale. Sabato 5 ottobre Hal verrà presentato in Italia, a Firenze, accompagnato dal suo “papà”: l’occasione è “The Italian Forum on Medical HAL 2019”, organizzato dalla Fondazione Don Gnocchi presso l’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico “Santa Maria Nascente” di Firenze (ore 15, via di Scandicci 269, ingresso libero).

Per realizzare l’obiettivo di restituire il cammino a quanti hanno avuto una lesione del midollo spinale ci vorranno ancora molti anni, ma la riabilitazione ci punta in maniera sempre più decisa, con la ricerca che progredisce lungo tre direttrici promettenti: le sperimentazioni farmacologiche per tentare la rigenerazione del tessuto nervoso danneggiato dalla lesione midollare, le tecniche di elettrostimolazione tese a riattivare i circuiti neurali che sono alla base del movimento e appunto la robotica, in particolare con gli esoscheletri, dei robot indossabili che già oggi hanno dato a persone in carrozzina la possibilità di rimettersi in posizione verticale e di fare dei passi.

La Fondazione Don Gnocchi, in collaborazione con lo spin-off giapponese, ha introdotto Hal nei programmi di sperimentazione clinica: il passo più recente di un percorso iniziato già da alcuni anni, che vede la Fondazione impegnata nella sperimentazione multicentrica di esoscheletri di produzione italiana, realizzati dall’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova e dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. «L’evento di sabato non vuole essere solo un momento di confronto scientifico ma è una tappa nel progetto della Fondazione di creare a Firenze e negli altri centri di riabilitazione in Italia un cluster avanzato per la sperimentazione di Hal e degli altri esoscheletri oggi disponibili», precisa Maria Chiara Carrozza, Direttore Scientifico della Fondazione Don Gnocchi. La Don Gnocchi infatti ha 4mila posti letto di riabilitazione, che permettono di fare una ricerca fortemente orientata ai bisogni clinici anche nel settori più avanzati e innovativi, quale appunto la biorobotica «come è giusto attendersi da un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico».

Tra gli aspetti più peculiari di Hal, c’è la capacità dell’esoscheletro giapponese d’interpretare le intenzioni di movimento della persona che lo indossa: una caratteristica che avvicina i robot indossabili da “impalcature” che muovono la persona a tecnologie che si muovono insieme alla persona.