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Salute mentale, la lezione di Basaglia in Medio Oriente

In corso in Giordania la conferenza dal titolo “Rafforzare i servizi e i sistemi di cura della salute mentale di bambini e adolescenti – Una prospettiva regionale” organizzata dall’Aics – Agenzia italiana per la Cooperazione allo sviluppo in collaborazione con il governo e con il Maeci

di Redazione

Per il benessere degli individui e per la vita delle comunità in tutto il mondo la salute mentale riveste un ruolo fondamentale. Il tema si sta imponendo sempre più come priorità a livello globale, con particolare riferimento ai giovani nelle regioni del mondo in cui i sistemi sanitari sono meno sviluppati. I problemi legati alla salute mentale, infatti, riguardano il 10-20% dei bambini e degli adolescenti nel mondo e sono spesso trascurati nei Paesi a basso e medio reddito.

L’Italia, primo Paese al mondo ad abolire i manicomi, è considerata un modello in materia. La cosiddetta Legge Basaglia del 1978 ha cambiato il paradigma di cura della salute mentale fino ad allora vigente, ponendo l’accento sulla prevenzione dei disturbi, sull’organizzazione di servizi territoriali e sul coinvolgimento di reti familiari e sociali.
L’esempio italiano è guardato con attenzione e interesse soprattutto in Medio Oriente, regione nella quale i servizi di salute mentale sono chiamati a intervenire anche su casi di emergenza che riguardano le famiglie di rifugiati e sfollati.
In questo quadro s’inserisce la conferenza “Rafforzare i servizi e i sistemi di cura della salute mentale di bambini e adolescenti – Una prospettiva regionale”, in corso oggi e domani (2 e il 3 ottobre) in Giordania e organizzata dall’Agenzia italiana per la Cooperazione allo sviluppo (Aics) in collaborazione con il governo locale e con il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale.

L’obiettivo è di riunire leader politici, scienziati, ricercatori e addetti ai lavori per confrontarsi ostacoli e opportunità e condividere soluzioni per migliorare i servizi di salute mentale in Giordania, in Palestina, in Libano e in Iraq. La conferenza è articolata in diverse sessioni che si concentreranno sullo studio del modello italiano, sulle riforme dei sistemi mentali nella regione, sull’importanza degli “interventi precoci” e sugli effetti dei traumi sulla salute mentale.

A questa conferenza regionale (Libano Palestrina, Giordania, Iraq ) sulla salute mentale coordinata dall'Italia intervengono tra gli altri l’Ambasciatore Cassese, Luca Maestripieri, Marta Grande, Maria Cristina Profili (rappresentante Oms in Giordania), Saad Jaber (ministro della Salute Giordania); Roberto Mezzina (allievo di Basaglia e direttore del dipartimento di Salute mentale di Trieste), e Fabrizio Starace (direttore del dipartimento di Salute mentale di Modena).


In apertura foto di Alejandro Alvarez/Unsplash


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