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Arti dentro e fuori (il carcere): il festival LiberAzioni fa il bis

Al via lunedì 14 ottobre il programma di avvicinamento alla seconda edizione del festival nazionale che dal 18 al 20 ottobre vivrà il suo clou nel quartiere Le Vallette. A inaugurare gli eventi nella casa Circondariale Lorusso e Cutugno uno spettacolo di Paolo Rossi che sarà poi replicato per il pubblico. La chiusura affidata al musicista Omar Pedrini che accompagnerà la serata finale delle premiazioni

di Antonietta Nembri

Dopo Ascanio Celestini e Moni Ovadia che sono stati i testimonial artistici della prima edizione, quest’anno LiberAzioni, il Festival delle Arti dentro e fuori (il carcere) che avrà come cuore pulsante il quartiere Le Vallette di Torino ospitando tra la Casa Circondariale Lorusso e Cutugno e il Teatro Don Orione il clou degli eventi vedrà la presenza di Paolo Rossi e Omar Pedrini.
Teatro, disegno, pittura, musica scrittura, fotografia, cinema e video sono la base di una visione di organizzazione partecipata che attraverso il progetto AxTo (si legge Aperto e sono azioni per la periferie torinesi) offre a titolo gratuito attività, laboratori dentro e fuori che raccontano il carcere e il quartiere.

Ad aprire la settimana del festival una serie di eventi di avvicinamento che si svolgeranno nel centro di Torino e in particolare lunedì 14 ottobre a inaugurare LiberAzioni sarà la proiezione speciale su Armando Punzo e la sua Compagnia della Fortezza di Volterra, (ore 17.30 alla Bibliomediateca Rai di via Verdi 31), all’appuntamento interverranno Valentina Noya, direttrice di LiberAzioni, Franco Prina, che per l’Università di Torino è responsabile nazionale dei poli universitari carcerari, e Filippo Cropanese dell’associazione Quinto Polo. Sempre lunedì si parlerà anche delle “Parole che liberano”, incontro dedicato alle esperienze di scrittura in carcere (ore 20.45 all’Unione Culturale “Franco Antonicelli”).

Tra gli eventi a Palazzo Barolo, mercoledì 16 ottobre inaugura la mostra “Oltre. Tra dentro e fuori”. Si tratta di un evento satellite del progetto-festival LiberAzioni – l’arte dentro e fuori.
La mostra è il momento culminante di due percorsi separati, ma paralleli, che si sono sviluppati all’interno della Casa Circondariale Lorusso Cutugno di Torino e ideati dall’Associazione Museo Nazionale del Cinema: un laboratorio di disegno, guidato dagli artisti Petra Probst e Jhafis Quintero, e i worshop di fotografia, tenuti da Francesca De Dominicis, formatrice ed esperta in arti visive.

Probst e Quintero hanno lavorato con alcuni detenuti della sezione di Alta Sicurezza avvicinandoli al disegno: il segno grafico è servito da indagine della propria identità, riscrittura del sé, rottura della contenzione fisica che il carcere impone, giungendo a comporre un foltissimo corpus di lavori, dei quali la mostra offre una selezione, frutto dell’attività guidata dai due formatori, ma anche della pratica autonoma svolta da alcuni nelle proprie celle.
Il titolo della mostra evoca il superamento di un confine: da parte della persona detenuta, oltre le sbarre e la limitazione dello spazio, oltre le proprie capacità e l’immagine di se stessi, ma anche da parte del visitatore, invitato ad andare al di là del pregiudizio e dello stereotipo. La mostra si pone quindi come spazio di incontro tra chi è libero e chi è detenuto, tra chi è presente e chi è assente. L’esposizione è aperta fino al 17 novembre.


A chiudere gli eventi di avvicinamento in centro Torino, giovedì 17 ottobre l’anteprima del cortometraggio “Sacro ardente cuore” scaturito dal laboratorio di video partecipato di LiberAzioni nella sezione Prometeo dei detenuti sieropositivi del carcere di Torino al Lacumbia film e la prima sessione dei cortometraggi in concorso (teatro don Orione a partire dalle ore 20,30). In programma per esempio La madre e il suo principe di Roberto Agagliate, ispirato a una fiaba della raccolta "Gypsy Folk-tales", e Voci di dentro di Lucio Laugelli, che punta l’obiettivo su sei detenuti della Casa di reclusione di San Michele ad Alessandria.

Due sono i concorsi nazionali di cinema e scrittura, uno per cittadini liberi e l’altro per detenuti, a cui si aggiunge quest’anno un contest musicale nelle periferie alla ricerca del pezzo che farà da colonna sonora alla sigla durante la settimana di LiberAzioni; sette sono i premi in denaro, equamente ripartiti tra i partecipanti che si trovano dentro e fuori dalle carceri italiane.
Le giurie sono miste e composte da detenuti e da professionisti che li incontrano in carcere, tra i quali il regista Daniele Gaglianone, la scrittrice Paola Mastrocola, la Managing Director del TorinoFilmLab Mercedes Fernandez Alonso, la programmatrice del Museo Nazionale del Cinema Grazia Paganelli, i registi Marilena Moretti, Oreste Crisostomi e Francesco Cordio, il produttore Massimo Arvat, la scrittrice Giusi Marchetta e la ricercatrice Perla Allegri di Antigone Piemonte.

Il festival prevede anche il convegno, La pena dopo la pena, in programma sabato 19 ottobre alle ore 10 al Campus Luigi Einaudi. Si parte da una domanda: Quali sono i limiti della pena? Questito che si rende necessario dai tanti e crescenti episodi nei quali persone condannate, dopo aver espiato la condanna ed essere tornate libere, anche a distanza di molti anni, hanno subito ostracismi di varia natura e intensità nel loro percorso sociale. Come se la pena dovesse produrre effetti senza fine, come se lo stigma nei confronti del reo dovesse rimanere per sempre e pre-giudicare il suo reinserimento sociale. Ci si chiede anche che ruolo abbiano i media e gli operatori penitenziari e del diritto in questo processo? Che ruolo possono avere i Garanti dei detenuti?
A parlarne: Emilia Rossi, dell’Ufficio del Garante nazionale delle persone private della libertà, Davide Demichelis, giornalista, Susanna Ronconi, dell’associazione Sapere Plurale e Sergio Segio, dell’associazione Società Informazione. Modera Claudio Sarzotti di Antigone Piemonte, ma interverrà anche la Garante di Torino, Monica Cristina Gallo, e ci saranno letture dell’attrice e regista Clara Galante.

A Paolo Rossi spetterà inaugurare il festival vero e proprio, venerdì 18 ottobre alle ore 9, nella sala del teatro all’interno della Casa circondariale “Lorusso e Cutugno”. La sera, poi, lo spettacolo sarà aperto al pubblico al Teatro Don Orione, in piazza Montale 18, nel cuore del quartiere Le Vallette (ore 21).
L’ultimo giorno, domenica 20 ottobre, sarà Omar Pedrini a chiudere i Festival accompagnando la serata finale delle premiazioni dei vincitori del contest (ore 20 teatro Don Orione). L’ex leader dei Timoria inoltre presenterà il suo libro Cane sciolto (Chinaski Edizioni) alle ore 17 al Teatro Don Orione, con Sergio Segio e Andrea Perrone.

In apertura un'immagine dal video del festival

In allegato il programma completo


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