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Sostenibilità sociale e ambientale

A Trieste il forum su Sostenibilità e Innovazione. Ecco come è andata

All'evento promosso dal Global Compact Network Italia hanno partecipato 140 soggetti (Pmi, grandi aziende,istituzioni, non profit e mondo accademico). Il segretario generale Bernacchi: «Finanza sostenibile, economia circolare e inclusione oggi sono fra i temi di maggiore interesse per le aziende»

di Redazione

Si è concluso l’Italian Business & SDGs Annual Forum, promosso il 14 e 15 ottobre a Trieste dal Global Compact Network Italia (GCNI) e rivolto agli attori business e non business italiani attivi sulla sostenibilità e aderenti al Global Compact delle Nazioni Unite. I 140 partecipanti, provenienti da PMI e grandi aziende, dalle istituzioni, dal mondo non profit e accademico, si sono confrontati nella due giorni triestina sulla necessità di adottare un approccio trasformativo e orientato all’innovazione nelle loro strategie per poter raggiungere in modo concreto i 17 Obiettivi di Sviluppo sostenibile indicati dall’Agenda 2030.

Particolarmente interessanti gli spunti emersi dal dialogo tra l’amministratore Delegato del Gruppo Hera, Stefano Venier, e il presidente di assicurazioni generali, Gabriele Galateri di Genola, aziende leader di settore, da anni aderenti al Global Compact e fortemente radicate sul territorio, che hanno condiviso con il pubblico le loro esperienze di innovazione soprattutto nell’ambito della finanza sostenibile e dell’economia circolare.

Enti di eccellenza come la Fondazione Internazionale Trieste per lo sviluppo e la libertà delle scienze, Istituto nazionale di Oceanografia sperimentale ed Enea, hanno arricchito i contenuti dell’evento, fornendo chiavi di lettura sul tema e riaffermando l’importanza per le imprese di lavorare in partnership con il mondo della ricerca per elaborare soluzioni di business innovative.

Il binomio Innovazione – Sostenibilità è stato poi declinato e approfondito in quattro connessioni con i temi dell’inclusione, della resilienza, dell’economia circolare e della finanza sostenibile. E proprio su questi quattro focus si sono concentrati i tavoli di lavoro del 15 ottobre, coordinati dai Consiglieri del Global Compact Network Italia.

“Dai Tavoli sono emerse delle proposte d’azione per le attività future del GGCNI: finanza sostenibile, economia circolare e inclusione i temi di maggiore interesse per le aziende, in particolare nell’ottica di approfondimento ed elaborazione di strumenti e linee guida. L’importanza di creare cultura e consapevolezza su queste tematiche, a partire dalla leadership e dall’engagement dei vertici, è risultata unpriorità trasversale a tutti e quattro i Tavoli, sui cui il Global Compact Network Italia sarà un solido alleato per i suoi aderenti” ha dichiarato Daniela Bernacchi , segretario Generale GCNI (foto).

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Il Global Compact delle Nazioni Unite è l’iniziativa strategica di cittadinanza d’impresa più ampia al mondo. È stata lanciata operativamente nel 2000, dal Palazzo delle Nazioni Unite di New York, e da allora vi hanno aderito oltre 18mila aziende provenienti da 160 paesi nel mondo, dando vita a una nuova realtà di collaborazione mondiale. Il Global Compact impegna le aziende aderenti a integrare i suoi Dieci Principi su Diritti Umani, Lavoro, Ambiente e Anticorruzione nelle strategie, policy e operazioni quotidiane ed a promuovere lo sviluppo sostenibile nell’ambito della propria sfera di influenza.

Il Global Compact delle Nazioni Unite opera in Italia attraverso il Global Compact Network Italia (GCNI), organizzazione costituitasi in Fondazione nel giugno 2013 dopo dieci anni di attività del Network Italiano del Global Compact come gruppo informale. Il Network italiano agisce, anzitutto, per promuovere l’UN Global Compact ed i suoi Dieci Principi al livello nazionale, attraverso il dialogo istituzionale, la produzione di conoscenza e la diffusione di buone pratiche. Ad oggi, hanno aderito al Network più di 60 soggetti business e non-business (fondazioni private, associazioni d’impresa, università, ecc.). Il GCNI è altresì impegnato nel supporto agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) adottati il 25 settembre 2015 dall’Assemblea Generale dell’ONU ed orientati allo sradicamento della povertà estrema, alla diffusione della pace ed alla promozione della prosperità e dello sviluppo umano al livello globale entro il 2030.


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