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Naufragio Lampedusa, individuati altri corpi: nel fondale una madre abbracciata al figlio

Recuperati altri corpi senza vita attorno al relitto del naufragio avvenuto il 7 ottobre a sei miglia da Lampedusa. Tra i cadaveri individuati dai sommozzatori della Guardia Costiera ci sarebbe anche quello di una madre abbracciata al proprio figlio neonato. Continuano intanto i soccorsi nel Mediterraneo Centrale, la nave Ocean Viking con 176 migranti è attesa nel porto di Taranto

di Alessandro Puglia

Ci sarebbero i corpi senza vita di una madre abbracciata al proprio figlio tra i 12 cadaveri individuati dai sommozzatori della Guardia Costiera a circa 60 metri di profondità, sei miglia da Lampedusa, poco distante dal luogo del naufragio del 7 ottobre dove erano già stati recuperati altri 13 corpi, tutti di donne, tra cui quello di una bimba di 10 anni.

Ma di corpi attorno al relitto dell’ultimo naufragio avvenuto davanti le nostre coste potrebbero essere di più e verranno recuperati nei prossimi giorni.

«Altre vittime in fondo al mare», ha detto il procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella che ha commentato le attività di ricerca, dal giorno del naufragio, continuate senza sosta: «Ci abbiamo creduto fino alla fine. Il barchino è stato individuato grazie a un sonar, a quelle profondità i sommozzatori possono stare davvero pochi minuti. Il piano è di mandare giù i sommozzatori per portare su un cadavere alla volta. Ci vorranno almeno tre giorni».

Nel frattempo proseguono i soccorsi di imbarcazioni di migranti in difficoltà nel Mediterraneo Centrale. La Guardia Costiera Italiana ha segnalato la presenza di un barcone in difficoltà con 180 persone a bordo in zona Sar Maltese e ha inviato due motovedette per le operazioni di soccorso. È invece attesa al porto di Taranto la nave Ocean Viking di Sos Mediterranee che ha salvato 176 persone in due rispettivi soccorsi.


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