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Povertà: il web attribuisce la colpa ai migranti e ai politici

La campagna #lavocedeibambini di Fondazione L’Albero della Vita rivela cosa pensano gli italiani che usano i social sulla povertà nel nostro Paese. Tra le espressioni e parole che vengono principalmente utilizzate troviamo: immigrati, migranti, prima gli italiani, evasione, governo, reddito di cittadinanza, contributi

di Redazione

Se parliamo di povertà in Italia, e più nello specifico, della percezione delle cause che, secondo gli utenti dei social (Facebook, Instagram e Twitter) portano le famiglie italiane a essere in condizioni di povertà estrema (dato che colpisce, secondo l’Istat oltre 1,8 milioni di famiglie in povertà assoluta per un totale di 1,26 milioni i minori) le espressioni e parole che vengono principalmente utilizzate sono: immigrati, migranti, prima gli italiani, reddito di cittadinanza, contributi, evasione, governo.

È quanto emerge da un’analisi dei commenti rilasciati a seguito del lancio della campagna #lavocedeibambini lanciata da Fondazione l'Albero della Vita che pone una domanda semplice e diretta agli utenti “Papà perché siamo poveri?”. A farla Andrea, di 11 anni circa, che dal 30 di settembre popola il web con reazioni inaspettate e immotivate.

Raggruppando gli oltre 1.000 commenti arrivati in sole due settimane e studiandoli con i principali metodi di linguistica computazionale e analisi testuale, si può delineare un quadro molto preciso di che cosa pensano gli “italiani social addicted” del tema con una spaccatura, pressoché pari al 65% tra chi sostiene che la povertà delle famiglie in Italia ha uno stretto collegamento con l’immigrazione (25%) e chi invece, attribuisce la colpa al mal governo del nostro Paese (40%).

I primi si esprimono con commenti come “Prima gli Italiani”, “Accogliamo e manteniamo giovanotti e non bimbi denutriti”, “Perché tu non sei un palestrato arrivato con la nave con uno smartphone di nuova generazione…peggio per te!”; i secondi, invece con espressioni quali “Perché i nostri politici andrebbero cacciati”, “Perché il nostro Governo pensa prima ai migranti che ai nostri bambini”, “La risposta è semplice, perché chi ci governa non pensa al suo popolo bensì a stare attaccati alle loro seggioline, mangiando alle spalle nostre!”.

Collegato a questi due aspetti, c’è poi chi chiama in causa il fenomeno dell’evasione fiscale (5%) dichiarando “Proprio non volete o non riuscite a capire: se le risorse per affrontare il tema della povertà sono poche non lo dobbiamo a quanto investito nell'accoglienza ma al moltissimo che lo stato non incassa a causa dell'evasione fiscale che è ai massimi livelli a livello europeo!”.

Non manca il solito attacco al mondo dell’associazionismo (10%) ormai lungamente e continuamente denigrato e bistrattato anche nei confronti di chi cerca di trovare soluzioni alla povertà e alla domanda di futuro dei più fragili. “Il tema che viene maggiormente portato in causa è legato alla mancanza di realizzazione di strutture con i fondi dell’sms del terremoto “Perché dove sono finiti i soldi dei terremotati?”.

E non si lascia escluso nessuno, neppure il mondo ecclesiastico storicamente da sempre sensibile al tema del contrasto alla povertà “Andate in Vaticano, bussate e vi sarà aperto” in questa modalità si esprime il 7% degli intervenuti.

E se è vero che l’ironia salverà il mondo, non mancano commenti di questo tono, perché al popolo del web si può attribuire la superficialità, ma non certo la mancanza di originalità e di ironia nei commenti “Di Maio ha detto che ha già sconfitto la povertà!”, “La povertà in Italia, non ci credo!”.

Solo una piccolissima parte ha una buona consapevolezza del fenomeno e dichiara che “Perché non si aiutano i genitori”, “Date posti di lavoro e opportunità alle famiglie e ai genitori”; “Io ho frequentato le elementari negli anni ’60 e posso assicurare che la povertà era molto più diffusa di adesso ed era miseria vera”.

I più speranzosi concludono “Adesso c'è il reddito di cittadinanza; quindi non si può dire che lo Stato non aiuta gli italiani”; “Con il reddito di cittadinanza il problema della fame non dovrebbe esistere più. Ora, con il reddito di cittadinanza, il problema della fame dovrebbe scomparire”.

La campagna #lavocedeibambini è stata ideata da FABRICA, centro di ricerca sulla comunicazione, sotto la direzione creativa di Oliviero Toscani, pro bono per Fondazione L’Albero della Vita da anni in prima fila nella lotta contro la povertà minorile in Italia. Può essere può essere visualizzata sulla pagina Facebook di Fondazione L’Albero della Vita e sul canale YouTube dell’Ente.