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Il Presidente Mattarella apre “I Giorni della Ricerca”

Si è tenuta questa mattina al Palazzo del Quirinale l’annuale cerimonia dedicata a Fondazione Airc, appuntamento che inaugura la campagna che da domenica 3 a domenica 10 novembre informa e sensibilizza l’opinione pubblica sui progressi raggiunti nella sfida contro il cancro. Assegnato il Premio “Beppe Della Porta” a Claudio Tripodo, ricercatore che si è distinto per lo sviluppo di ricerche innovative in oncologia, e il Premio “Credere nella Ricerca” a Loretta Goggi e Molini Bongiovanni, per il loro impegno al fianco della Fondazione

di Redazione

Alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è tenuta questa mattina al Palazzo del Quirinale l’annuale cerimonia dedicata a Fondazione Airc, appuntamento che inaugura “I Giorni della Ricerca”, che da domenica 3 a domenica 10 novembre, con un ricco programma di comunicazione e di iniziative, informano e sensibilizzano l’opinione pubblica sui progressi raggiunti nell’ambito della prevenzione, della diagnosi e della cura del cancro e presentano le nuove sfide che la comunità scientifica è impegnata ad affrontare per rendere i tumori sempre più curabili.

Davanti ai rappresentanti delle Istituzioni, delle Autorità e a una platea di centinaia di donne e uomini di scienza e di sostenitori della ricerca, il Ministro della Salute Roberto Speranza, il Presidente Fondazione Airc e Firc Pier Giuseppe Torrani, il Chairman della Commissione Consultiva per la Ricerca Fondazione Airc Giorgio Trinchieri e la testimone della ricerca Valentina Robino, hanno presentato al Presidente Sergio Mattarella un anno di impegno sul fronte della ricerca oncologica e hanno sottolineato l’importanza di continuare a sostenere il lavoro dei ricercatori che, attraverso la ricerca di base e la medicina di precisione, stanno cercando di trovare le giuste cure per ogni paziente.

«Oltre a finanziare con continuità il lavoro di 5mila ricercatori per costruire un futuro sempre più libero dal cancro, siamo oggi chiamati a rafforzare il nostro impegno per assicurare un’informazione scientifica chiara, basata su solide evidenze e capace di soddisfare il bisogno di conoscenza di tanti pazienti, dei loro familiari e dell’opinione pubblica, più in generale ha spiegato Pier Giuseppe Torrani – Siamo bombardati da una mole di notizie senza precedenti le cui fonti non sempre sono attendibili o verificate. Questo è un tema sul quale è necessario assumersi una forte responsabilità, soprattutto se si parla di scienza e di salute. Airc si pone come baluardo della divulgazione scientifica sulla ricerca oncologica e combatte ogni giorno contro la disinformazione, diversificando i canali e gli strumenti di comunicazione per raggiungere una porzione sempre più rilevante di pubblico. Lavoriamo quotidianamente perché l’informazione scientifica diventi patrimonio culturale di tutta la popolazione italiana. Lo facciamo utilizzando i linguaggi propri dei tanti canali disponibili, attraverso le parole dei nostri scienziati che escono dai loro laboratori per spiegare la scienza, raccontando le storie delle persone che possono testimoniare i benefici concreti prodotti dalla ricerca sul cancro nella loro vita. Lo facciamo insieme alle istituzioni e ai media perché siamo tutti investiti della responsabilità di garantire una informazione più corretta possibile».

«Anche noi scienziati abbiamo la responsabilità di comunicare in modo chiaro e accessibile il nostro lavoro e l’aiuto di Airc e dei media è fondamentale per riuscire a raccontare sempre meglio i progressi della scienza – ha ricordato Giorgio TrinchieriStiamo vivendo un momento molto entusiasmante per la ricerca oncologica a cui i ricercatori italiani hanno partecipato in modo significativo. In questi ultimi anni con l’introduzione di nuove terapie che potenziano la risposta immune contro i tumori (immunoterapia) abbiamo raggiunto un reale e tangibile progresso per la terapia del cancro con un significativo aumento della durata della vita e in molti casi della guarigione per un sempre più grande numero di pazienti. Gli scienziati italiani, prevalentemente in strutture pubbliche, spesso con un supporto fondamentale da parte di Fondazione Airc, hanno dato un grande contributo con la ricerca di base e clinica nello studio del sistema immunitario, dello sviluppo di protocolli più efficaci e meno tossici di chemio e radioterapia e della terapia molecolare che colpisce le molecole alterate del cancro come bersagli terapeutici. Tuttavia, sappiamo che non tutte le tipologie di tumore rispondono bene a questi nuovi strumenti. La sfida davanti a noi è grande, è quella di aumentare il numero di pazienti che rispondono alla immunoterapia per potere poi estendere queste opportunità terapeutiche a tutti i pazienti di cancro».

Nuove terapie e protocolli innovativi sono il fil rouge della storia di Valentina Robino che ha potuto diventare mamma nonostante il tumore al seno che le era stato diagnosticato alla venticinquesima settimana di gravidanza: «La mia non è una storia di merito, di studio e di dedizione, come quelle dei ricercatori. È una storia semplice e comune a tante persone: la storia di chi proprio grazie a quel merito, quello studio e quella dedizione è potuta guarire dal cancro. Avevo trentasette anni, un bambino di un anno e mezzo, ero incinta di cinque mesi e avevo ricevuto una diagnosi che nessuno vuole sentire. Il primo pensiero è stato che la situazione fosse compromessa e che il fatto di essere incinta escludesse a priori la possibilità di curarmi. In quel momento di grande smarrimento ho incontrato la dottoressa Lucia Del Mastro, che grazie al sostegno di Airc aveva studiato nuove terapie per giovani colpite da tumore e che mi ha spiegato che, non solo avrei potuto essere operata, ma addirittura, avrei potuto iniziare immediatamente la chemioterapia in gravidanza senza pericoli per la bambina. Sono passati quasi dieci anni dalla diagnosi, io sono guarita, Anna è una ragazza di 9 anni, allegra e molto intraprendente. Auspico che, come me, tutti i malati di tumore affrontino il loro percorso con la consapevolezza che la ricerca produce cure sempre più efficaci. Quello che sembra impossibile oggi, può diventare realtà domani. E questo è possibile solo se, tutti insieme, sosteniamo con fiducia il lavoro dei ricercatori».

Al termine della cerimonia, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha consegnato il Premio Biennale “Beppe Della Porta” a un ricercatore che si è distinto per lo sviluppo di ricerche innovative in oncologia e il Premio “Credere nella Ricerca” a chi si è particolarmente impegnato al fianco di AIRC.

Il Premio “Beppe Della Porta” 2019 è stato attribuito a

  • Claudio Tripodo, ricercatore dell’Università degli Studi di Palermo. Gli studi del Dr Tripodo hanno significativamente contribuito a meglio comprendere le interazioni tra microambiente e cellule tumorali nelle neoplasie sia solide sia ematologiche.

Il premio biennale “Giuseppe Della Porta” nasce per favorire il consolidamento della carriera scientifica di un giovane ricercatore che, operando presso una struttura scientifica del nostro Paese, abbia ottenuto risultati originali e di risonanza internazionale nel settore della ricerca sul cancro.

Il Premio AIRC “Credere nella Ricerca” 2019 è stato attribuito a

  • Loretta Goggi Da 30 anni, con grande generosità, presta voce e volto alla missione di Fondazione Airc con un autentico coinvolgimento per comunicare l’indispensabilità della ricerca per combattere il cancro. La malattia è entrata più volte nella sua vita, toccandole gli affetti più cari. Questa esperienza diretta ha rafforzato la sua fiducia nella scienza e nel lavoro dei ricercatori con i quali condivide l’obiettivo di costruire un futuro sempre più libero dal cancro.
  • Molini Bongiovanni in rappresentanza delle migliaia di piccole e medie aziende che ogni anno sostengono Fondazione Airc. Rappresentante consapevole del ruolo che un’impresa ha nel sostegno alla ricerca scientifica e nella promozione dell’eccellenza della scienza nel nostro Paese, lo ha sempre svolto con continuità e passione. Da anni ha inserito la Responsabilità Sociale d’Impresa tra i propri valori fondanti, considerandola un elemento di crescita valoriale per l’azienda e i suoi dipendenti.

Il Premio “Credere nella Ricerca” è stato attribuito, tra gli altri, ad “ambasciatori di missione” come Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, Remo Girone, Antonella Clerici, Carlo Conti, Ferzan Ozpetek, Pippo Baudo e a importanti aziende sostenitrici della ricerca tra cui ricordiamo RAI, Fondazione Cariplo, Lions Clubs International, Lega Serie A. Nel 2015, in occasione del Cinquantesimo, il premio è stato conferito a Giuseppe Della Porta e Umberto Veronesi, ideatori e soci fondatori di AIRC. Nel 2012 AIRC ha consegnato al Presidente Giorgio Napolitano ‘un riconoscimento speciale per il suo impegno nel valorizzare i risultati della ricerca sul cancro di oggi e nel promuovere quella di domani’.