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Nonprofit Day? No, d’ora in poi sarà Nonprofit Pride

Appena conclusa la prima edizione dell'evento, tantissime le nuove idee e gli spunti da cui ripartire per cambiare il modo di pensare e raccontare il Terzo settore. «Dobbiamo ribellarci al tentativo di rimanere schiacciati in un angolo, c’è un Orgoglio Nonprofit da recuperare, proteggere e far vivere attraverso le nostre azioni e la nostra narrazione», ha sottolineato Valerio Melandri, fondatore del Festival del Fundraising

di Redazione

Erano quasi 1.000 le persone presenti al Nonprofit Day tra partecipanti, partner, volontari e staff. Un risultato straordinario, reso possibile anche grazie alla preziosa collaborazione del Sole 24 Ore, che per l’occasione ha aperto le sue porte a tutto il mondo nonprofit, dimostrando che il Terzo settore, non è proprio Terzo a nessuno.

Relatori di grande spessore si sono alternati sul palco del Nonprofit Day. Stefano Zamagni, attuale Presidente della Pontificia accademia delle scienze sociali che suggerisce di dire quando si fa il bene, perché «solo se si comunica il bene che si fa, il bene può diventare contagioso». Luca La Mesa, che ha spiegato come spingere la propria community a «sposare una causa», coinvolgendo persone capaci di parlare alla folla, capaci di coinvolgere, emozionare e raffigurare i bisogni e le aspirazioni di milioni di persone. Sino ad arrivare allo speciale contributo di Grant Leboff, "guru" inglese della comunicazione digitale e autore del famoso volume “Sticky Marketing”, con il suo consiglio: «Rendi il tuo cliente (donatore) l’eroe». Una giornata ricchissima grazie alla quale tutto il nonprofit ha fatto sapere al mondo che c’è, esiste ed è più vivo che mai.

Molto apprezzato dal pubblico anche lo speach di Valerio Melandri, il fondatore del Festival del Fundraising, che ha così commentato: «Quando abbiamo iniziato ad organizzare l’evento non ci aspettavamo così tanto riscontro, ma tutte queste persone presenti qui, oggi, ci inviano un messaggio forte e chiaro, ci dimostrano quanto sia impaziente il desiderio di ragionare e creare insieme un nuovo modo di pensare, raccontare e vivere il nonprofit».

Nel suo intervento, l’ideatore del Festival del Fundraising ha infatti sottolineato l’urgenza di cambiare lo storytelling sul nonprofit perché è arrivato il momento di combattere i falsi miti, le accuse ingiustificate e i pregiudizi che ricoprono di fango un settore capace di rispondere ai bisogni delle persone, capace di dar voce a chi una voce non ce l’ha.

«Dobbiamo ribellarci al tentativo di rimanere schiacciati in un angolo, c’è un orgoglio non profit da recuperare, proteggere e far vivere attraverso le nostre azioni e la nostra narrazione, ma per riuscirci dobbiamo essere disposti a raccontare al mondo che per fare ciò che facciamo ci vuole professionalità, ci vogliono investimenti e ci vuole pazienza, tanta pazienza».

E aggiunge: «Non basta semplicemente impegnarsi, dobbiamo avere la possibilità di provare e riprovare, tentare ancora e sbagliare, soprattutto sbagliare, perché solo così saremo in grado di offrire i servizi migliori e di produrre un vero impatto sulle vite dei nostri beneficiari».

Insomma, abbandonare la solita difesa di ufficio e iniziare a ribellarsi, è questo ciò che suggerisce Melandri. Il messaggio che ha lanciato dal palco del Nonprofit Day è potente: È ORA di cambiare il modo di pensare e raccontare il Terzo settore, È ORA di celebrare l’Orgoglio Nonprofit senza vergogna, È ORA di ribellarci dall’idea inquinata riversataci addosso dall’opinione pubblica e dai media, È ORA di iniziare a fare le cose meglio, continuando a fare le cose migliori.

Per l’occasione, dal palco del Nonprofit Day è stato presentato anche il tema della prossima edizione del Festival del Fundraising 2020: “Rebels”. Alcuni personaggi molto noti al pubblico sono già confermati, come Jordan Evans, Vice Direttore NASA, Simone Annese, Direttore Vendite della divisione Gourmet del Gruppo Barry Callebaut, e l’organizzazione nonprofit Refugees Welcome che per l’occasione presenterà un modello “ribelle” di accoglienza basato sull’incontro e la conoscenza reciproca fra rifugiati e cittadini italiani.

Ma questi sono solo alcuni dei relatori che saranno presenti alla XIII edizione del Festival del Fundraising in programma dal 13 al 15 Maggio 2020. Un’edizione che vuole rompere gli schemi rispetto alle edizioni passate perché è ora di rivendicare con forza che «il nonprofit c’è, esiste ed è più vivo che mai».


Le iscrizioni sono già aperte sul sito: www.festivaldelfundraising.it, per ulteriori informazioni scrivi a festival@fundraising.it.


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