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Così prepariamo i careleavers del Marocco ad affrontare la vita adulta

In Marocco i ragazzi neomaggiorenni che si apprestano a lasciare gli istituti di protezione sociale devono essere preparati ad affrontare la vita reale. Ai.Bi. in partenariato con il Ministero della Solidarietà, fornirà supporto tecnico agli operatori. Griffini: «Un dramma sociale sconosciuto. Accompagnando questi ragazzi evitiamo che diventino nuovi migranti»

di Redazione

In Marocco parte un progetto dedicato ai ragazzi che si apprestano a lasciare gli istituti di protezione sociale e le comunità di accoglienza (i cosiddetti “care leaver”), per prepararli ad entrare autonomamente nel mondo degli adulti. Lo ha presentato a Rabat Ai.Bi. – Amici dei Bambini, nell’ambito del partenariato con il Ministero della Solidarietà, dello Sviluppo Sociale e dell’Uguaglianza della Famiglia del Regno del Marocco, autorità competente per tutto ciò che concerne la protezione dell’infanzia nel Paese. AiBi Marocco fornirà il supporto tecnico al progetto, in particolare trasferendo competenze e conoscenze agli operatori nell’ambito dell’intermediazione sociale. «Il dramma dei care leaver – spiega il presidente di Ai.Bi.-Amici dei Bambini, Marco Griffini – è purtroppo poco noto all’opinione pubblica, rimanendo un argomento per “addetti ai lavori”. Questi ragazzi non hanno avuto la fortuna di avere una famiglia che li guidasse nel percorso di crescita: sostenendoli e accompagnandoli verso l’indipendenza si può evitare che molti di loro siano costretti alla vita di strada o, peggio, alle traversate della speranza nel Mediterraneo. Ecco perché la nostra organizzazione investe molto su questi progetti e sulla formazione dei care leavers».

La presentazione del progetto è stata ospitata nel Centro per le formazioni e gli incontri nazionali e ha visto la partecipazione dei rappresentanti del Ministero partner, i rappresentanti dell’Entraide Nationale – organismo pubblico sotto la tutela del Ministero della Solidarietà, la cui missione principale è quella di fornire sostegno e assistenza alla popolazione vulnerabile al fine di contribuire allo sviluppo familiare e sociale (braccio operativo del ministero in questione) – e i presidenti dei centri di protezione sociale.