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Cooperazione & Relazioni internazionali

#Conciliamo, il nuovo bando apre anche alle piccole imprese e cooperative

Pubblicato il nuovo bando per la conciliazione famiglia-lavoro, che vale 74 milioni di euro. Le imprese con meno di 10 dipendenti potranno chiedere un finanziamento compreso fra 15mila e 50mila euro. Le grandi imprese possono arrivare fino a 1,5 milioni ma devono contribuire ai costi del progetto con risorse finanziarie pari ad almeno il 30% del dell’importo richiesto

di Redazione

Bando “#Conciliamo”, buona la seconda. Il Dipartimento per le politiche per la famiglia ha revocato l’avviso pubblicato lo scorso agosto e sospeso il 3 ottobre, pubblicandone uno nuovo, con scadenza al 18 dicembre 2019.

Sotto accusa, nel bando emanato in precedenza, il fatto che potessero concorrere al finanziamento – 74 milioni di euro la cifra sul piatto complessivamente – solo le imprese e le società cooperative “aventi almeno 50 lavoratori e lavoratrici dipendenti a tempo indeterminato”, nonché i consorzi, i gruppi di imprese e le associazioni temporanee di scopo in cui il solo capofila doveva possedere il prescritto requisito numerico. «È emersa una nuova valutazione dell’interesse pubblico originario circa l’opportunità di consentire la più ampia partecipazione da parte delle realtà imprenditoriali affinché l’ambito di realizzazione degli interventi di welfare familiare aziendale possa comprendere il numero più alto possibile di iniziative», si legge ora nell’atto di revoca, così che si è «ritenuto necessario apportare alcune modifiche all’Avviso pubblico volte a garantire le condizioni di partecipazione per le imprese di diverse dimensioni».

#Conciliamo è la misura del Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri volta a sostenere la realizzazione di progetti di welfare aziendale, che consentano ai datori di lavoro di sviluppare azioni in favore dei propri lavoratori al fine di assecondare i loro bisogni e quelli delle loro famiglie. In particolare, con questo Avviso si intende favorire la realizzazione di interventi posti in essere nel contesto dell’ambiente di lavoro, volti a incentivare lo sviluppo di progetti capaci di risolvere problemi e priorità comuni e ad impattare positivamente sulla qualità della vita dei lavoratori e delle lavoratrici e quindi sulla produttività delle imprese. Obiettivi degli interventi sono i seguenti campi:

  • crescita della natalità;
  • riequilibrio tra i carichi di cura tra uomini e donne;
  • incremento dell’occupazione femminile;
  • contrasto dell’abbandono degli anziani;
  • supporto della famiglia in presenza di componenti disabili;
  • tutela della salute.

La dotazione finanziaria dell’Avviso è confermata in 74 milioni di euro, la durata delle azioni progettuali è fissata in 24 mesi, i destinatari delle azioni progettuali sono le lavoratrici ed i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato e determinato, anche in part time, del soggetto proponente sia in forma singola che associata, inclusi i dirigenti; sono compresi i soci lavoratori e le socie lavoratrici di società cooperative, le lavoratrici ed i lavoratori in somministrazione nonché i soggetti titolari di un rapporto di collaborazione purché la natura e le modalità di esecuzione del rapporto siano compatibili con la tipologia e con la durata dell’azione proposta con la domanda di finanziamento. Il Dipartimento, a seguito dell’approvazione della graduatoria potrà destinare ulteriori risorse del Fondo Famiglia, fino a 1,5 milioni di euro, per iniziative ed interventi rivolti ai territori regionali dai quali non siano pervenute proposte progettuali.

Possono ora presentare domanda di finanziamento le imprese, ai sensi dell’articolo 2082 c.c e dell’articolo 2083 c.c., aventi sede legale o unità operative sul territorio nazionale; i consorzi e i gruppi di società collegate o controllate, ai sensi dell’articolo 2359 c.c., purché tutti i partecipanti al soggetto collettivo siano finanziabili ai sensi dei commi 1 e 5; i soggetti di cui ai commi 1 e 2 possono partecipare anche in forma associata con altri soggetti aventi gli stessi requisiti di cui ai commi 1 e 5, costituendosi in associazione temporanea di scopo (ATS), contratto di rete o associazione temporanea d’impresa (ATI).

La richiesta di finanziamento per ciascuna iniziativa progettuale deve essere compresa tra un minimo e un massimo di euro, variabili a seconda delle dimensione del soggetto proponente. Varia anche la percentuale di cofinanziamento richiesto.

a. Microimprese. Fra un minimo di euro 15mila un massimo di euro 50mila per le imprese con meno di 10 dipendenti e i cui ricavi della voce A1 del conto economico, relativo all’ultimo esercizio contabile concluso, siano uguali o inferiori ai 2 milioni di euro (microimprese). Il soggetto proponente deve contribuire ai costi del progetto con risorse finanziarie pari ad almeno il 10% del totale dell’importo richiesto ovvero con risorse umane, beni e servizi messi a disposizione dal soggetto proponente quantificabili nella percentuale suddetta.

b. Piccole imprese. Tra un minimo di euro 30mila e un massimo di euro 100mila per le imprese con meno di 50 dipendenti e i cui ricavi della voce A1 del conto economico, relativo all’ultimo esercizio contabile concluso, siano uguali o inferiori a 10 milioni di euro (piccole imprese). Il soggetto proponente deve contribuire ai costi del progetto con risorse finanziarie pari ad almeno il 15% del totale dell’importo richiesto ovvero con risorse umane, beni e servizi messi a disposizione dal soggetto proponente quantificabili nella percentuale suddetta.

c. Medie imprese. Tra un minimo di euro 100mila e un massimo di euro 300mila per le imprese con un numero di dipendenti che va dalle 50 alle 250 unità e i cui ricavi della voce A1 del conto economico, relativo all’ultimo esercizio contabile concluso, siano uguali o inferiori a 50 milioni di euro (medie imprese). Il soggetto proponente deve contribuire ai costi del progetto con risorse finanziarie pari ad almeno il 20% del totale dell’importo richiesto ovvero con risorse umane, beni e servizi messi a disposizione dal soggetto proponente quantificabili nella percentuale suddetta.

d. Grandi imprese. Tra un minimo di euro 250mila e un massimo di euro 1.500.000 per le imprese con più di 250 dipendenti e i cui ricavi della voce A1 del conto economico, relativo all’ultimo esercizio contabile concluso, siano superiori a 50 milioni di euro (grandi imprese). Il soggetto proponente deve contribuire ai costi del progetto con risorse finanziarie pari ad almeno il 30% del totale dell’importo richiesto ovvero con risorse umane, beni e servizi messi a disposizione dal soggetto proponente quantificabili nella percentuale suddetta.

Foto Pixabay


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