Almeno 1 miliardo dall'emersione del lavoro degli stranieri
di Redazione
12NovembreNov2019155212 novembre 2019
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Queste le risorse che deriverebbero per lo Stato da una “operazione legalità” attraverso un provvedimento di emersione rivolto a quei cittadini stranieri - già presenti nel nostro Paese - che hanno un lavoro ma non hanno i documenti per essere assunti, secondo i promotori della campagna "Ero straniero" che questa mattina hanno voluto offrire a governo e Parlamento un contributo molto concreto alla legge di bilancio.
Una scelta di legalità e sicurezza: un provvedimento straordinario di emersione per i cittadini stranieri irregolari e costretti al lavoro nero. Sarebbe una soluzione win-win, con effetti positivi per tutti in breve tempo: a livello economico,con nuove entrate per lo Stato, e a livello sociale, in termini di sicurezza e impattopositivo sui territori. Questa la proposta avanzata oggi dai promotori di Ero straniero,che nel 2017 hanno depositato con 90.000 firme alla Camera la proposta di legge di iniziativa popolare per superare la legge Bossi-Fini, ora all’esame della Commissioneaffari costituzionali.
Per i promotori sono intervenuti Paolo Pezzati (Oxfam), Filippo Miraglia (Arci), Giulia Gori (Federazione chiese evangeliche in Italia) e il deputato Riccardo Magi, relatore in commissione della proposta di legge popolare. Ha inoltre partecipato Renzo Sartori, presidente di Number 1 Logistics Group di Parma. Punto di partenza del ragionamento è il contrasto all’irregolarità, una questione sempre più urgente, visto l’aumento dei numeri: secondo l’ultimo Dossier statistico immigrazione (Idos), i 530 mila stranieri irregolari stimati in Italia a inizio 2018lieviteranno entro il 2020 a oltre 670 mila ed è ormai noto a tutti che queste personedifficilmente potranno essere rimpatriate e finiranno per ingrossare le fila del lavoronero, dei circuiti illeciti e della marginalità sociale.
“Ci rivolgiamo - hanno dichiarato i promotori - a Governo e Parlamento, impegnati in queste settimane con la manovra, con un semplice calcolo: con unprovvedimento di emersione dal nero e regolarizzazione, entrerebbero almeno 1miliardo di euro per lo Stato, ogni anno. Considerando l’emersione per 400.000persone - quindi non tutti, ma una parte degli irregolari stimati oggi in Italia- e considerando che il reddito medio mensile di un lavoratore in Italia è di 20.000 euro lordi l’anno (media tra autonomo e dipendente secondo l’Istat), si avrebbe a regimeuna entrata di 2.232 euro all’anno a persona, che per 400mila persone fa 893milioni di euro di gettito fiscale. A cui vanno aggiunte le entrate “una tantum” per i costi amministrativi ed eventuali contributi forfettari per l’emersione. “1 miliardoall’anno servirebbe a coprire, ad esempio, una parte dei costi di scuola eistruzione - aggiungono i promotori - settore che nella manovra per il 2020 non sembra godere di stanziamenti adeguati”.
Ancora maggiori i benefici se guardiamo ai contributi previdenziali: oltre 3 miliardi. E sono tutti benefici, fiscali e contributivi, destinati a durare nel tempo, comeha dimostrato la sanatoria del 2002, che ha regolarizzato 650mila persone: di questinuovi lavoratori, dopo cinque anni, ne risultavano impiegati l’85 per cento. Gli effetti positivi per la collettività sarebbero molteplici: si avrebbero maggiore controllo e contezza delle presenze sui nostri territori di centinaia di migliaia di persone di cuioggi non sappiamo nulla, e quindi maggiore sicurezza per tutti. Inoltre, si andrebbeincontro ai tanti datori di lavoro che, bisognosi di personale, non possono assumere persone senza documenti, anche se già formati, come ha ricordato RenzoSartori, presidente di Number 1 Logistics Group di Parma, leader italiano nellalogistica integrata, che ha portato una testimonianza molto forte: “Quello attuale è unsistema sbagliato che non permette di portare a compimento il percorso di integrazioneintrapreso da tanti richiedenti asilo in Italia. La storia di Victor è emblematica: dopoessere stato formato e aver lavorato all’interno dell’azienda nell’ambito di un progettodi inclusione lavorativa, ora non può più farlo, avendo ottenuto una risposta negativaalla richiesta di asilo. Si ritrova senza documenti, costretto a vivere illegalmente in Italia pur avendo un’azienda che vuole assumerlo e può assicurargli un futuro”.
“Serve oggi un forte segnale di discontinuità rispetto alla normativa esistente, che ha dimostrato ormai di essere del tutto inefficace per gestire le politichedi ingresso e soggiorno nel nostro Paese e che produce evasione fiscale, concorrenza sleale, illegalità, marginalità sociale e sfruttamento lavorativo - hanno ribadito ipromotori - Ma crediamo che non si possa procedere solo con un provvedimento straordinario di emersione, ma che si debba approvare la proposta di legge di iniziativa popolare in discussione alla Camera che prevede un meccanismo di regolarizzazione su base individuale, a fronte di un contratto di lavoro, con il rilasciodi un permesso di soggiorno per comprovata integrazione. Siamo fiduciosi che ilParlamento non perderà questa occasione”.
“Il tema delle politiche migratorie in Italia ha bisogno di un approccio organico, che preveda decisioni di medio e lungo periodo. Una di queste riguarda la capacità di regolare i canali di ingresso per ricerca lavoro. – ha aggiunto Paolo Pezzati, policy advisor per la crisi migratoria di Oxfam Italia - Un altro punto fondamentale riguarda l’emersione degli irregolari. La Pdl collegata alla Campagna Ero Straniero offre risposte serie ad entrambe queste questioni. Oggi siamo qui a dimostrare anche gli innegabili benefici economici di questa operazione. La nuova maggioranza dia senso alla parola discontinuità e metta in programma prima possibile la discussione del testo e lo approvi. Occorre dare risposte strutturali, fuori dalle polemiche strumentali che parlano alla pancia della gente, oppure si vanifica il senso di essere al Governo in questo momento storico”.
La proposta di legge
Il titolo della proposta di legge di iniziativa popolare è “Nuove norme per la promozione del regolare permesso di soggiorno e dell’inclusione sociale e lavorativa di cittadini stranieri non comunitari ”. Si compone di 8 articoli che prevedono: l’introduzione di un permesso di soggiornotemporaneo per la ricerca di occupazione e attività di intermediazione tra datori di lavoroitaliani e lavoratori stranieri non comunitari; la reintroduzione del sistema dello sponsor; laregolarizzazione su base individuale degli stranieri “radicati”; l’effettiva partecipazione alla vitademocratica col voto amministrativo e l’abolizione del reato di clandestinità.
Ero straniero è promossa da: Radicali Italiani, Fondazione Casa della carità “AngeloAbriani”, ACLI, ARCI, ASGI, Centro Astalli, CNCA, A Buon Diritto, CILD, Oxfam Italia,ActionAid Italia, Legambiente Onlus, ASCS - Agenzia Scalabriniana per la Cooperazioneallo Sviluppo, AOI, Fcei - Federazione Chiese Evangeliche in Italia, con il sostegno dinumerosi sindaci e decine di organizzazioni.