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Anche Milano ha la sua Havel’s place

Alla vigilia del trentennale della Rivoluzione di Velluto di Praga. all'Università Statale di Milano è stata posta la panchina Havel alla presenza della Signora Dagmar Havlová, vedova di Havel che ha detto: “Parlare insieme per trovare la verità è uno dei valori in cui Vàclav ha sempre creduto”.

di Redazione

In occasione del trentennale della “Rivoluzione di velluto” che iniziò proprio il 16 novembre 1989, è stata inaugurata oggi nel Cortile della Legnaia dell’Università degli Studi di Milano l’installazione Havel’s Place: l’opera, composta da due sedie e un tavolo di bronzo sui quali appaiono vari elementi simbolici, è ispirata al pensiero e all’azione di Václav Havel. La scultura evoca l’incontro e il dialogo tra due esseri umani, improntato alla comprensione e al rispetto reciproco; il tavolino e le seggiole, che sono decorati con il simbolo di Havel (cuori rossi), sono stati creati dall’architetto e designer Bořek Šípek, legato ad Havel da una grande amicizia.

Havel’place, Milano è la tredicesima metropoli del mondo a ospitare il monumento disegnato da Bořek Šípek, è un luogo commemorativo dedicato al drammaturgo dissidente e poi presidente ceco, due sedie collegate da un tavolino rotondo in cui ci si siede per dialogare, per confrontarsi. Il tavolo è decorato con la famosa citazione e il motto di Vàclav Havel: “La verità e l’amore devono vincere sulla menzogna e sull’odio”. E la via per la verità è sempre il dialogo.

Come ha ricordato la Signora Dagmar Havlová (nella foto insieme a Elio Franzini Console Ceco), vedova del Presidente Václav Havel nel suo intervento «Il dialogo obiettivo, sereno, la disponibilità a sedersi intorno a un tavolo. Parlare insieme per trovare la verità è uno dei valori in cui Vàclav ha sempre creduto. Credo che suo messaggio sia oggi più che mai attuale in un’Europa turbolenta. Stanno tornando alla ribalta quelli che promettono di “risolvere tutto” e che non intrattengono nessun vero dialogo. Quello a cui aspirano è il solo potere e dai propri elettori esigono una cieca obbedienza, non certo un vero dialogo o dibattito».

Ma, ha sottolineato Stefano Bruno Galli, docente di Storia delle dottrine politiche e autore di una nuovissima biografia, Václav Havel. Una rivoluzione esistenziale (ed. La Nave di Teseo) in uscita proprio oggi, in Havel: “La cultura ha sempre avuto il sopravvento e la primazia sulla politica e nelle sue opere e nelle sue pratiche politiche ha sempre creduto e sostenuto che nella società civile esistono sempre gli anticorpi contro ogni sorta di totalitarismo. A Praga la Rivoluzione di velluto parti proprio da una rivolta studentesca, per questo è bello che l'Havel's place abbia trovato posto in uno dei cortili più belli del Filarete nella nostra Università degli Studi. E' giusto che venga ricordato in un luogo vissuto quotidianamente dagli studenti come l'università, ospitando l'installazione che lo ricorda”.

Tra i presenti all’inaugurazione, promossa dal Centro Ceco in collaborazione col rettorato dell'Università degli Studi di Milano, oltre alla vedova del Presidente Václav Havel (nella foto), la Signora Alena Šeredová, testimonial dell’iniziativa. Dopo la dedica della panchina, Signora Dagmar Havlová ha visitato al Giardino dei Giusti di Milano, dove un albero e un cippo sono dedicati a Václav Havel dal 2013.


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