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Il padre del Bosco verticale volontario per un giorno in Osf

Stefano Boeri, architetto milanese e presidente di Triennale Milano, ha vestito i panni del volontario alla Mensa dei Poveri di corso Concordia nell’ambito del progetto ideato per celebrare il 60° anniversario di Opera San Francesco

di Redazione

È il padre del Bosco verticale e presidente di Triennale Milano l’ultimo, in ordine di tempo, “Volontario all’Opera per un giorno”. L’architetto Stefano Boeri, infatti, ha visitato il Servizio accoglienza, le Docce e il Guardaroba di Opera San Francesco per poi indossare, grembiule, cuffia e badge diventando a tutti gli effetti un volontario, anche se per una giornata, di Osf.
Accompagnato per tutta la visita da fra Marcello Longhi, presidente di Opera San Francesco Stefano Boeri ha visto in prima persona gli spazi dedicati agli ospiti, conosciuto i volontari che vi lavorano, appreso le procedure necessarie per garantire ogni giorno, concretamente, aiuto a migliaia di persone.

Da 60 anni a Milano Opera San Francesco è un punto di riferimento per chi si trova in una situazione di difficoltà e disagio, e per celebrare l’importante anniversario che cade nel 2019 ha pensato di coinvolgere alcuni volti noti della città, tra cui appunto l’architetto Boeri. La mattinata è iniziata al Servizio Accoglienza dove le donne e gli uomini che bussano alla porta di Osf ricevono la tessera necessaria per usufruire dei servizi; poi tappa alle Docce e il Guardaroba, luogo di grande affluenza, specie per chi vive in strada e non ha una casa propria.
Una volta nella Mensa storica di corso Concordia a Milano, Stefano Boeri si è messo al lavoro servendo al self service i pasti agli utenti, coadiuvando i volontari che ogni giorno prestano servizio. Un’esperienza pratica che mette in risalto il lavoro necessario per garantire sostegno a chi soffre. Al termine del turno, il nuovo volontario ha detto: «Mi ha colpito moltissimo il rapporto tra la precisione e il calore umano dei volontari, una combinazione molto difficile. Opera San Francesco ha un modo totalmente aperto di accogliere chi si avvicina, qui si instaura un rapporto di fiducia che garantisce lo scambio. Osf è una scuola per imparare che la generosità regala ricchezza». Boeri ha anche osservato che la presenza di luoghi come questo a Milano, dove i valori sono così intesi «è il segno che questa città è viva».


L’esperienza di Stefano Boeri consolida il progetto di Osf “Volontario all’Opera per un giorno” ideato per celebrare in modo concreto l’anniversario di Osf: il 20 dicembre 1959, 60 anni fa, Fra Cecilio – portinaio del convento di viale Piave – inaugurava la Mensa dei Poveri di Corso Concordia, quella che tutt’oggi è capace di offrire fino a 2500 pasti al giorno a chi si trova in difficoltà. Il primo servizio di Osf, al quale negli anni sono susseguiti molti altri, allo scopo di dare un sostegno concreto a chi soffre.

Da allora infatti, uomini, donne e famiglie, italiani e stranieri, possono contare su due Mense – a quella storica si è infatti aggiunta la più recente in Piazzale Velasquez; un Servizio Docce e Guardaroba che permette loro di lavarsi e avere degli abiti puliti; sul Poliambulatorio grazie al quale ricevono cure mediche e medicinali gratuitamente; sull’Area Sociale che offre supporto per la ricerca di lavoro, guida e assiste gli utenti che intendono riprendere in mano la propria vita professionale, sociale o hanno necessità di una sistemazione abitativa – attraverso il Progetto Housing First e Housing Sociale. Senza dimenticare il Centro Raccolta dove i cittadini possono consegnare le loro donazioni di indumenti o medicinali che andranno a beneficio dei poveri.

Tutto questo è da sempre reso possibile grazie a un grande numero di volontari, persone che hanno deciso di impegnarsi concretamente in favore del prossimo meno fortunato. Quasi 1000 cittadini – 200 dei quali medici – che permettono ogni giorno il perfetto svolgimento di tutte le attività di aiuto di Opera San Francesco.
«Ciò che desideriamo da sempre, ma ancor di più in questo anno per noi importante, è far conoscere a quante più persone possibili la qualità della vita e le necessità dei tanti poveri che ancora vivono nelle nostre comunità, accanto a noi» ha detto fra Marcello Longhi. «“Volontario all’Opera per un giorno” è un progetto nato a questo scopo. Osf per chi soffre lavora da 60 anni con impegno e professionalità. Ma non è mai abbastanza: occorre quindi migliorare i nostri servizi e per farlo serve il pensiero, il supporto e l’impegno di tutti, in prima persona, senza voltarsi dall’altra parte. Così il mio augurio per Osf non può che essere che, in questo 2019 e in futuro, continui a essere il luogo dove rinascono la dignità e la speranza».

Tutte le immagini della visita sono di ©Isabella Balena