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Politica & Istituzioni

Baretta (Mef): «Gioco pubblico, governo compatto per la riforma del settore»

Per il Governo Conte, sul fronte dell'azzardo legale, "è prioritaria la riforma del sistema. L'esecutivo è convinto di andare in questa direzione". Lo afferma il sottosegretario all'economia che propone a concessionari e esercenti una sorta di clausola fiscale, per "rendere certi gli investimenti" e torna in gioco il rapporto - problematico proprio per concessionari e Stato - con gli enti locali

di Redazione

Serve "la riforma complessiva del comparto del gioco pubblico e il governo è convinto. Queste le parole del sottosegretario all'economia Pier Paolo Baretta, intervenuto alla sede della Confcommercio alla presentazione di un rapporto sul gioco pubblico.

Conte-bis: un governo riformista sull'azzardo

Con buona pace del M5S, che a dispetto dei comunicati stampa di qualche parlamentare, nella pratica ha oramai aver sposato la linea morbida sul tema dell'azzardo di Stato. Una linea, d'altronde, che ai più attenti analisti non pare troppo diversa da quella condotta dal Governo Conte 1, dove la delega governativa ai giochi era nelle mani del Movimento. Oggi, però, si gioca a carte scoperte.

Baretta, tornato al governo con il Conte-Bis, si è detto convinto che "bisogna completare la riforma, noi abbiamo ragionato in queste settimane, il Movimento Cinque Stelle partiva da una posizionepiù rigida, ma noi siamo convinti". Ultimo ostacolo? Le regioni e i comuni, enti più esposti alla devastazione dell'azzardo legale. Si è infatti chiesto il sottosegretario: «c'è la stessa convinzione del Governo tra le forze politiche degli enti locali?».

La sede istituzionale da cui ripartire, ha spiegato Baretta, è la Conferenza unificata stato-regioni, già a gennaio, dopo la Legge di Stabilità.

Il governo prepara la clausola di stabilità per le imprese

C'è poi un passaggio nel discorso di Pier Paolo Baretta, passaggio riportato dall'Ansa, che fa fare un salto di livello alla questione. La proposta del governo per il comparto del gioco pubblico è quella di inserire una clausola che precisi che "un certo intervento fiscale abbia un tempo definito cioè un arco temporale che consenta di ragionare sugli investimenti". "A voi – ha detto rivolgendosi alla platea del settore il sottosegretario – chiedo uno sforzo massimo di unità perché ci sono 13 concessionari, molti gestori e ancora più esercenti".

Un rapporto non platonico con gli Enti Locali

Il rapporto con gli enti, ha spiegato Baretta, "non può essere platonico. Per lo stato, il gioco sono 10 miliardi all'anno di entrate, per gli enti locali zero. Ed è un aggravio perché poi devono fare i conti con le proteste dei cittadini".

"Dobbiamo anche – ha proseguito – contrastare l'illegalità diffusa, si diffonde una illegalità che poi l'ente locale sul territorio deve contrastare". Un altro aspetto affrontato dal sottosegretario è quello della redistribuzione dei punti di gioco con maggiore equilibrio territoriale. Un equilibrio che, secondo Baretta, non può andare nel modello di tolleranza zero per le slot proposto dal Piemonte.


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