Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Politica & Istituzioni

L’emendamento che può dare fiato alla cooperazione allo sviluppo

Presentato dal Pd un emendamento all'articolo 32 della legge di Bilancio che chiede di poter usare gli eventuali risparmi degli Interni sull’accoglienza ai migranti in progetti di cooperazione nei Paesi in accordo con MAECI e AICS

di Redazione

Come è noto, nella legge di bilancio 2020-2022, la cooperazione internazionale per lo sviluppo continua a rimane stazionaria, con andamento negativo, senza ambizione e visione. Dal 2015, dopo l’approvazione della legge 125/2014, il Parlamento ha iniziato ad attuare la disposizione legislativa di adeguamento degli stanziamenti per l’Aiuto Pubblico alla Sviluppo (APS) agli impegni assunti a livello internazionale. Dallo 0,21% del Pil nel 2015 si è infatti passati a quasi lo 0,30% nel 2017. Tale progressione si è arrestata nel 2018, incidendo particolarmente sulla cooperazione bilaterale che attualmente non supera in realtà il 10-15% del totale complessivo, dato il maggiore utilizzo di tali fondi per l’accoglienza dei rifugiati in Italia; allargando così lo squilibrio rispetto al canale multilaterale che complessivamente supera il 50%.

In questo quadro è interessante un emendamento presentato dal Pd all'articolo 32 della legge di Bilancio che chiede di poter usare gli eventuali risparmi degli Interni sull’accoglienza ai migranti in progetti di cooperazione nei Paesi in accordo con MAECI e AICS. Si tratta di una cifra di circa 3/400 milioni. Come è scritto nella relazione illustrativa all'emendamento: “Negli stanziamenti destinati all’APS, Aiuto Pubblico allo Sviluppo, nel quadro degli impegni Ocse-Dac un quarto è rappresentato dal capitolo 2351 – Ministero dell’Interno, missione 27, programma 2, azione 2 “Spese per i servizi d’accoglienza in favore di stranieri” – che è calcolato integralmente come APS. Per coerenza, per non entrare in contraddizione con gli impegni internazionali e per non fornire dichiarazioni false si stabilisce che i fondi non spesi di tale capitolo, a causa della forte riduzione dei flussi migratori, siano destinati ad attività di cooperazione allo sviluppo rimanendo quindi, come da bilancio di previsione, parte dell’APS dell’Italia”.

Si tratterebbe di un emendamento più che ragionevole che non sposta i saldi di bilanci e che darebbe un po' più di respiro alla cooperazione bilaterale che rimane un asse della politica estera di un Paese. Al Maeci qualcuno si oppone perchè preferisce che i risparmi vadano a finanziare i rimpatrim anche se per i rimpatri c’è già un fondo di 30 milioni non è neppure del tutto utilizzato. Che cosa osta allora af una scelta così ragionevole?


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA