Economia & Impresa sociale 

Federcasse: «Misure urgenti per il sostegno al sistema creditizio del Mezzogiorno»

Oggi a Roma audizione Federcasse davanti alla commissione finanze della camera. Disponibilità del Credito Cooperativo a valutare eventuali possibilità di collaborazione, in via complementare e sussidiaria, con la nuova realtà finanziaria che si intende costituire. Nel Sud d’Italia operano 77 Banche di Credito Cooperativo con 680 sportelli, pari al 12,6% del totale degli sportelli bancari presenti nelle Regioni meridionali

di Redazione

Audizione di Federcasse (l’Associazione nazionale delle BCC e Casse Rurali) oggi a Roma, davanti alla Commissione Finanze della Camera dei Deputati, nell’ambito dell’esame del disegno di legge di conversione del DL 142/2019 “Misure urgenti per il sostegno al sistema creditizio del Mezzogiorno e per la realizzazione di una Banca di Investimento”.

La delegazione di Federcasse era composta dal Presidente Augusto dell’Erba, dal Vice Presidente vicario Luca Occhialini, dal Direttore Generale Sergio Gatti e dal Vice Direttore Generale Roberto Di Salvo. Questa una sintesi della Memoria presentata in Audizione

Il sistema creditizio meridionale e le Banche di Credito Cooperativo (BCC)

“È forte e tangibile – esordisce la Memoria – il contributo delle BCC all’economia reale del Meridione ed allo sviluppo dello spirito imprenditoriale, soprattutto nei settori ad alta intensità di lavoro".

Le caratteristiche tipiche delle BCC in termini di governance, flessibilità del modello organizzativo, forte radicamento nel territorio, attenzione all’inclusione sociale ed alla creazione di vantaggi per i soci e le comunità hanno caratterizzato l’azione delle banche mutualistiche in termini di presenza territoriale e di finanziamento dell’economia nel Mezzogiorno, come dimostrato da non pochi studi indipendenti.

Nel Sud d’Italia operano (dati al settembre 2019) 77 Banche di Credito Cooperativo con 680 sportelli, pari al 12,6% del totale degli sportelli bancari presenti nelle Regioni meridionali. Le BCC sono presenti in 528 Comuni ed in 36 Province, con 157.063 soci (+2,8% su base d’anno) e 4.132 dipendenti (pressoché costanti negli ultimi dodici mesi). In 172 Comuni del Mezzogiorno le BCC rappresentano l’unica presenza bancaria. Si tratta spesso di aree particolarmente svantaggiate nelle quali le BCC svolgono un insostituibile ruolo di supporto a livello locale per contribuire a “trattenere” i giovani e non abbandonare la popolazione più anziana. La raccolta complessiva delle BCC al Sud è di 23,6 miliardi di euro (+4,1% su base d’anno). La sola raccolta da clientela comprensiva di obbligazioni è di 19 miliardi di euro (+4,9% annuo).

Sono soprattutto – prosegue la Memoria – le imprese con più di 20 addetti ad aver beneficiato dei finanziamenti erogati dalle BCC: +10% nel triennio al lordo delle sofferenze, a fronte di una tendenza del mercato bancario che ha fatto registrare un – 22,6%. Ma anche i finanziamenti alle imprese minori e alle micro-imprese, seppur in diminuzione, hanno registrato una contrazione assai contenuta se confrontata con quella rilevata per l’industria bancaria complessiva nel Meridione.

“Le cooperative mutualistiche di credito – evidenzia ancora il Documento illustrato dal Presidente di Federcasse – costituiscono pertanto una parte importante del sistema imprenditoriale del Mezzogiorno, sia in quanto imprese (aziende 100% appartenenti al territorio, che non potranno mai lasciare per “delocalizzare”) sia in quanto “infrastrutture dello sviluppo”, essendo il credito strumento indispensabile per la crescita”.

Il Disegno di legge di conversione in legge del D.L. 142/2019 recante misure urgenti per il sostegno al sistema creditizio del Mezzogiorno e per la realizzazione di una banca di investimento.

Per quanto riguarda la costituzione di una banca per gli investimenti – in ragione del proprio radicamento nei territori e del proprio esclusivo orientamento operativo di finanziamento dell’economia reale – il Credito Cooperativo si rende disponibile a valutare eventuali possibilità di collaborazione, in via complementare e sussidiaria, con la nuova realtà finanziaria che si intende costituire”.

“In particolare – si legge ancora nella Memoria – si potranno valutare forme di collaborazione – in una logica di partnership – che consenta alle BCC e ai Gruppi Bancari Cooperativi di ampliare la propria offerta alle imprese e agli enti locali del territorio”.

“L’eventuale collaborazione con la nuova Banca potrebbe ad esempio riguardare il rafforzamento della struttura delle imprese di minori dimensioni e la realizzazione di piccole infrastrutture o piccoli interventi infrastrutturali”.

La Memoria prosegue inoltre ricordando come, in diversi casi, le BCC sono già partner attivi di politiche pubbliche e misure di sostegno ed incentivazione a cittadini ed imprese. In particolare: le BCC hanno erogato nel 2018, a livello nazionale, 832 milioni di euro (+44% rispetto al 2017) a favore di oltre 6 mila famiglie per acquistare la prima casa avvalendosi della garanzia pubblica di Consap; hanno erogato nel 2018 il 12% dei finanziamenti in termini di importo ed il 15% del totale delle pratiche approvate con la garanzia del Fondo di garanzia PMI, ovvero 2,3 miliardi di euro (+13% rispetto al 2017) e 19.605 pratiche. Per il 94% dei casi si è trattato di operazioni riguardanti micro e piccole imprese; hanno erogato oltre 284 milioni di euro di finanziamenti a favore di imprese femminili, microcredito, start-up innovative e imprese e cooperative sociali (+26% rispetto al 2017) sempre con la garanzia del Fondo di garanzia PMI e l’82% delle BCC del Sud aderisce all’iniziativa Resto al Sud di Invitalia. Il 14% delle pratiche erogate proviene dalle BCC.

Di particolare interesse si preannuncia inoltre, per il Credito Cooperativo, la possibilità di contribuire a veicolare nel Mezzogiorno le risorse del nuovo Programma di investimenti strutturali 2021-2027 dell’Unione Europea, InvestEU, che si concentrerà su quattro grandi linee di intervento: infrastrutture sostenibili; ricerca, innovazione e digitalizzazione; piccole e medie imprese; investimenti sociali.

“Data l’enorme rilevanza che tutto ciò riveste per il settore del credito e per il conseguente finanziamento dell’economia reale, soprattutto delle regioni Meridionali – conclude la Memoria – diviene di particolare importanza l’attenzione del Parlamento e del Governo Italiano sia nell’ambito della “fase discendente” di adeguamento della normativa nazionale a quella europea, nonché nell’ambito della cosiddetta “fase ascendente” relativa al processo di definizione delle norme europee in materia di finanza sostenibile”.


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