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Cooperazione & Relazioni internazionali

Locuste, la tempesta di cavallette che mette in ginocchio l’Africa

Una tempesta di cavallette sta devastando interi raccolti nel Corno d'Africa. Uno scenario biblico che vede centinaia di miliardi di insetti in grado di percorrere 150 chilometri al giorno distruggendo la vegetazione. Circa 19 milioni di persone potrebbero essere lasciate alla fame. L'allarme della Fao: "Il fenomeno sta crescendo rapidamente, serve un'intervento immediato"

di Alessandro Puglia

Una crisi umanitaria in atto che potrebbe lasciare senza cibo circa 19 miloni di persone e avare conseguenze devastanti sull’intero ecosistema. Da diversi giorni la Fao, l’organizzazione internazionale per l’agricoltura delle Nazioni Uniti ha lanciato l’allarme sulla calamità della locuste (Schistocerca Gregaria), che sta distruggendo i raccolti di interi villaggi e contee nel Corno D’Africa: Kenya, Etiopia, Eritrea, Somalia, ma che si estende anche a Nord in Mozambico, passando per Tanzania, Sud Sudan e Sudan.

Una tempesta di cavallette iniziata già a dicembre che vede di centinaia di miliardi di insetti, tra i 100 e i 200 esemplari, in grado di percorrere 150 chilometri al giorno divorando intere vegetazioni: raccolti, foglie, alberi, erba. La peggiore invasione di cavallette degli ultimi 25 anni che rischia di mettere in ginocchio l’intero paese africano.

Uno scenario biblico dovute alle eccessive alterazioni climatiche, alternanza di stagione secca e umida e anche perché l’Africa orientale è stata colpita di recente da due cicloni consecutivi. E a causa delle correnti dei monsoni, gli sciami di insetti sono in espansione verso il Nord Africa e persino verso il Sud-est asiatico.

«Senza un’azione rapida, la crisi umanitaria si espanderà rapidamente. La tempesta dilocuste del deserto sta crescendo esponenzialmente», ha dichiarato il direttore generale della Fao, Qo Dongyu. L’associazione delle nazioni unite per l’agricoltura ha lanciato un appello dove si chiedono 76 milioni di dollari per contrastare l’emergenza, di fronte ai 20 milioni che non riusciranno a contrastare l’emergenza in corso. Naturalmente l’emergenza della locuste potrebbe incidire con i flussi migratori, caratterizzando sempre di più quella fascia di persone (“migranti climatici”) costrette a fuggire dal proprio paese a causa del clima.

In Kenya Avsi, tra i vari progetti di cooperazione internazionale, è attiva con il Maziwa Project che nella contea di Meru è da tempo impegnata a contribuire a raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile. Avsi insieme al comune di Padova, Edus, la contea di Meru e l’associazione Don Bosco hanno avviato ad aprile 2018 il progetto che entro marzo 2021 vedrà beneficiare quasi tre mila persone, molte delle quali impegnate nel settore lattiero-caseario , il settore agricolo più importante tra quelli agricoli i Kenya, il 4 per cento del Pil con un tasso di crescita del 4 per cento.

Rose Wanyiri, project manager di Avsi per il progetto Maziwa, dalla contea di Meru informa su quelle che sono le condizioni attuali dovute all’emergenza locuste: «C’è un’invasione di locuste in Kenya, ma non in tutte le aree. Le parte più colpite sono le zone aride e semi aride nella parte Nord-est del Kenya. Noi siamo a circa 100 chilometri e qui al momento la situazione è sotto controllo».

Secondo la Fao se non si interviene urgentemente ci vorranno anni per risanare l’intere aree colpite dalla locuste.

Foto (Nazioni Unite, Fao)


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