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Sanità & Ricerca

Il Coronavirus spiegato ai bambini

La psicologa piacentina Francesca Cavallini, costretta in casa dall'emergenza con le figlie di 9 e 3 anni, propone alcune risposte alle domande che più spesso in questi giorni i più piccoli propongono ai propri genitori

di Francesca Cavallini

«In questo momento con le mie figlie (Bice 9 anni e Tullia 3 anni) a casa da scuola, alterno la produzione di slime e i travestimenti da principessa, alla mia attività di psicologa». Così Francesca Cavallini, mamma e psicologa piacentina, presidente e fondatore del centro Tice e docente al Corso di Laurea Magistrale in Psicologia Clinica all’Università di Parma racconta la sua attività durante l'emergenza Coronavirus.

«Le indicazioni del consiglio nazionale degli psicologi hanno suggerito a chi, come me, gestisce centri psicologici frequentati da tanti ragazzi e bambini di chiudere in via preventiva e trasformare le attività in vivo in servizi on line. Così nel delirio di quella che, prima del coronavirus, era una casa bizzarra ma organizzata, cerco di trovare un angolo in cui rispondere alle preoccupazioni di mamme e bambini. In momenti di panico e incertezza generale i bambini si accorgono della preoccupazione degli adulti e ci mettono in crisi con tante domande inattese».

La psicologia di cui si occupa «si chiama cognitivo-comportamentale e aiuta le persone mostrando loro la connessione tra emozioni-pensieri-comportamenti e conseguenze dei comportamenti, possiamo dire che è una psicologia semplice e comprensibile».

Per questo può essere utile condividere qualche domanda-risposta:

Mamma ho paura del Coronavirus

Questa mattina la mamma di un bambino di 8 anni ci ha chiesto un consiglio su cosa rispondere.
Eccolo: Grazie di avermi parlato della tua paura, condividere le emozioni è molto importante alla tua età. Avere paura è un sentimento sano e importante nella vita di un bambino, e anche nella vita di un animale: pensa se un coniglietto non scappasse quando arriva una volpe! Però devi sapere che la paura non arriva da sola, ma è sempre attaccata a dei pensieri. Per esempio, se io penso che starò malissimo, la mia paura aumenta, mentre se invece penso che potrò stare un po’ male, ma non tanto, ho un po’ meno paura. Tu e io adesso possiamo guardare i pensieri che ti hanno portato la paura come se fossero bolle di sapone. Proviamo a vedere bene quanta paura ci viene per ogni pensiero.

Mamma ma tu non muori vero?

Ieri Giulio, un bimbo piacentino di 4 anni, forse dopo aver sentito in casa parlare di morte o coronavirus, ha chiesto alla sua mamma: «Mamma ma tu non muori vero?». La mamma di Giulio ci ha chiesto che cosa poteva rispondere

Non esiste una risposta giusta, noi proviamo a raccontarvi alcune risposte che abbiamo condiviso con le mamme di Tice. In questi giorni a casa con i bambini ci troviamo di fronte a un mondo di domande nuove e noi di Tice vogliamo supportare le mamme con qualche consiglio.

«La morte fa parte della vita, come la nascita e la crescita. Tutte gli esseri viventi nascono crescono e muoiono: i cavalli, le piante, i fiori, le bisce e anche i dinosauri e le anaconde. Quindi si anche la mamma dovrà morire anche se di solito le mamme muoiono quando sono vecchiette con le rughe, più di quelle che ho adesso, e i capelli bianchissimi. Ogni bambino ha paura è normale essere spaventati e ogni tanto piangere ed essere arrabbiati. Mamma ti ascolta sempre e è pronta a starti vicino in questi momenti. Quindi posso darti la mano, abbracciarti e insieme questo pensiero è più facile e meno pauroso. E ora che ne dici di fare un gioco insieme?

Non bisogna avere paura delle domande dei bambini

Alcune mamme ci hanno detto di essere molto spaventate da queste domande per cui abbiamo dato qualche suggerimento.
Vorrei mostrare alle mamme la paura dei bimbi da un altro punto vista. Quando il nostro bimbo ha paura chi ha veramente paura spesso siamo noi. Vi siete mai accorte di quanto è complicato sopportare che il nostro bimbo provi dei sentimenti difficili come la paura?

Soffermatevi un attimo e provate a ricordare una volta in cui vostro figlio o vostra figlia vi ha detto “Ho paura”. Il desiderio di ognuna di noi è di spazzare via la paura del nostro bambino, abbracciarlo e dirgli: “Ci sono io con te!”, “La mamma sconfigge tutto”.

In realtà quello che anche noi mamme dobbiamo imparare è stare li. Ferme.

Guardare anche le emozioni “difficili” dei nostri bambini, essere capaci di stare li al loro fianco anche se in qualche modo soffrono. A me ha aiutato molto pensare alla paura come se fosse una sbucciatura alle ginocchia.

Tutti sappiamo che il male fisico non si può portare via. Così quando un bimbo si sbuccia le ginocchia stiamo li al suo fianco e insieme parliamo della sua “bibi” o “bua”. Dove ti fa male? Tocca bene? Fammi vedere? Fa ancora male? Ecco anche per le piccole ferite dei sentimenti potete usare queste domande per mostrare al vostro bimbo che siete capaci di contenere anche la sua di paura.


*Francesca Cavallini, mamma e psicologa piacentina, presidente e fondatore del centro Tice e docente al Corso di Laurea Magistrale in Psicologia Clinica all’Università di Parma


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