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Fermare la violenza sulle donne, affrontarla ed eliminarla in tutte le sue forme

Nel mondo sono 200 milioni le donne che hanno subito una mutilazione genitale prima dei 5 anni e 650 milioni quelle che si sono sposate prima dei 18 anni. Per tutte queste donne e bambine, in occasione dell’8 marzo, la campagna "Mai Più Invisibili" in cui tutti possono dare un contributo con una donazione

di Redazione

Milioni di donne e bambine, in tutto il mondo, sono soggette tutti i giorni ad abusi, umiliazioni e violazioni dei loro diritti, nel pieno silenzio mediatico e nell’indifferenza della società. Nel mondo sono 200 milioni le donne che hanno subito una mutilazione genitale prima dei 5 anni e 650 milioni quelle che si sono sposate prima dei 18 anni.

Mentre la violenza fisica è quella su cui siamo più informati, nell’identificare gli strumenti adatti per eliminare la violenza di genere, dobbiamo tener conto anche delle altre forme di abusi che rendono donne e bambine vulnerabili: la violenza economica e psicologica. Molte donne e bambine che non subiscono violenza fisica sono umiliate, denigrate, e dimenticate da chi le sta intorno e dalla società in generale. A loro non è permesso studiare, lavorare, socializzare, né prendere parte a decisioni importanti che riguardano la propria vita e quelle dei loro bambini. Costrette a una vita di isolamento e privazioni vedono ogni giorno il proprio futuro negato.

Pensiamo alle barriere all’istruzione, per esempio. A milioni di bambine nel mondo non è permesso di andare a scuola, per fattori economici e spesso culturali. Questa privazione è una violenza duplice; non solo contribuisce all’isolamento e discriminazione delle bambine, ma ha anche delle ripercussioni sul loro futuro, ostacolando la loro indipendenza economica e capacità di essere parti attive della società.

L’accesso all’istruzione è uno strumento potente di empowerment, permette di ritardare i matrimoni e le gravidanze ad esempio, rendendo donne e bambine meno vulnerabili alla violenza. Inoltre, secondo dati raccolti dalle Nazioni Unite, i bambini nati da madri non istruite hanno più probabilità di morire nei primi anni di vita.

Questi dati rappresentato solo una frazione di un problema molto più esteso. Sempre secondo le Nazioni Unite, il numero delle bambine che vanno a scuola è in media inferiore a quello dei bambini e, dei 796 milioni di analfabeti nel mondo, oltre i due terzi sono donne.

È per tutte queste donne e bambine che, in occasione dell’8 marzo, abbiamo lanciato la campagna Mai Più Invisibili.

Il nostro obiettivo è quello di ridare voce e visibilità alle vittime di abusi che rimangono invisibili. Invisibili perché sono talmente stremate dalla violenza e dalla violazione dei loro diritti da augurarsi di scomparire, pur di smettere di subire.

WeWorld è attiva su questo tema in Italia e in tante zone del mondo, tra cui Libano, Kenya, Guatemala, Cambogia e Nicaragua, dove contrastiamo violenza domestica, mutilazioni genitali femminili, matrimoni precoci, trafficking (tratta di esseri umani a fini di sfruttamento sessuale, compresa la schiavitù sessuale e lavorativa), abusi e in generale privazione dei diritti fondamentali.

Con la nostra campagna chiediamo di aiutarci a fermare la violenza con una donazione SMS al 45597 fino al 15 marzo, ma anche con la condivisione dei nostri messaggi. La violenza sulle donne è un problema che ci riguarda tutti e solo unendo le forze potremo davvero contrastarlo e raggiungere dei risultati concreti. Facciamoci sentire, per non essere mai più invisibili.

*Dina Taddia, consigliera delegata di WeWorld