Economia & Impresa sociale 

Itaca: «Operatori senza mascherine, siamo costretti a sospendere i servizi»

«La mancanza dei dispositivi ci allarma perché ci costringerà, tra pochissimi giorni, a non essere più nelle condizioni di garantire i servizi, rischiando così di riversare ulteriori problemi sul sistema sanitario, già allo stremo. E non è nelle nostre intenzioni»: la dura denuncia della presidente della Cooperativa Itaca

di Redazione

«Senza mascherine non potremo più garantire i servizi a persone anziane o con disabilità nei territori regionali, e non è nelle nostre intenzioni. Chiediamo alla Regione FVG e alla Regione del Veneto di intervenire con la massima urgenza»: è l’appello di Orietta Antonini, presidente della cooperativa sociale Itaca, che reitera alle autorità regionali competenti del Friuli Venezia Giulia e del Veneto la richiesta di DPI, in primis le mascherine protettive, la condizione necessaria per proseguire in sicurezza i servizi a persone anziane o con disabilità, dislocati nei territori sia a domicilio sia nelle strutture.

«Sinora abbiamo garantito tutti i servizi, ma ora entriamo nella fase più critica e rischiamo di non poter più ottemperare alle richieste di sicurezza stabilite dalle autorità. Rischiamo anche noi il collasso per la carenza dei dispositivi, mascherine in particolare, a cui a breve si aggiungerà, anche in conseguenza a ciò, la carenza del personale», afferma la presidente di Itaca. Servizi e singole persone, riferisce la cooperativa Itaca, in tutta Italia si stanno attrezzando autonomamente con mascherine realizzate con tutto ciò che hanno a disposizione: «Non posso che ringraziare questi operatori e apprezzarne le iniziative, adottate soprattutto a protezione degli altri, in particolare delle persone anziane. Ma nel mio ruolo non posso ammettere che con tali rimedi si possano ritenere ottemperate le misure di sicurezza da adottare richiamate dalle normative, ordinanze e dai recenti e numerosi protocolli, che prevedono l'utilizzo di mascherine chirurgiche nei casi in cui si operi senza la distanza minima raccomandata, anche in assenza delle circostanze espressamente indicate nelle precauzioni standard», denuncia Antonini. «La mancanza dei dispositivi ci allarma perché ci costringerà, tra pochissimi giorni, a non essere più nelle condizioni di garantire i servizi, rischiando così di riversare ulteriori problemi sul sistema sanitario, già allo stremo. E non è nelle nostre intenzioni».

La carenza di DPI c’è in tutti i servizi residenziali e domiciliari che Itaca gestisce in Veneto, Friuli Venezia Giulia e Lombardia, con un migliaio di operatori coinvolti e altrettanti beneficiari tra servizi residenziali per anziani, servizi residenziali alla disabilità e alla salute mentale, servizi domiciliari alle persone in condizioni di fragilità, anziani, disabili e anche minori. Il l fabbisogno giornaliero per la Cooperativa Itaca è stimato in oltre 700 mascherine al giorno. La presidente di Itaca conclude con un appello agli operatori della cooperativa: «Le misure in vigore già dal 24 febbraio includono comportamenti e procedure in base a cui la mascherina chirurgica è da utilizzare in casi ben specificati. Le oggettive e diffuse difficoltà di approvvigionamento rendono necessario far convergere i giusti dispositivi verso gli operatori e servizi coinvolti nell’emergenza».

Foto Unsplash


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