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A piede libero: un paio di sandali per l’inclusione lavorativa

Attivato un crowdfunding per acquistare sandali personalizzati e finanziare così un laboratorio artigianale nel quartiere di San Lorenzo a Roma con l’obiettivo di formare e inserire alla professione persone provenienti da percorsi di detenzione: è il progetto “A piede libero”, promosso e realizzato dall’associazione “Semi di libertà”

di Erica Battaglia

Sandali fatti a mano, personalizzabili nel colore e nei dettagli, di vari modelli, consegnati in un paio di settimane dall’ordine: sono acquistabili online sul sito www.produzionidalbasso.com, la piattaforma di crowdfunding che aiuta piccoli progetti a diventare realtà. Obiettivo: raccogliere 11mila euro in poco più di due mesi a avviare una produzione di alta qualità, formando alla professione persone provenienti da percorsi di detenzione e avviarli così al reinserimento lavorativo.

Il progetto si chiama “A piede libero” ed è promosso e realizzato dall’associazione “Semi di libertà”. Fortunato è stato l’incontro con l’artigiano Giammarco Marzi che, oltre ad aver avuto esperienze di docenza con donne vittime di tratta, ha vissuto sulla sua pelle un periodo di detenzione. Esperienza questa che lo ha reso sensibile al tema dell’inclusione sociale e lavorativa. L’incontro tra l’associazione “semi di libertà” e Marzi permette oggi di immaginare un futuro per quanto stanno scontando o hanno scontato la pena: l’obiettivo della raccolta fondi attraverso l’acquisto di sandali personalizzati è infatti l’avvio di un percorso formativo che fornisca a persone ex detenute l’opportunità di imparare un mestiere.

L’associazione ha infatti predisposto un percorso che, attraverso l’ausilio di psicologi, permetterà ai formandi di costruire un proprio progetto di sviluppo professionale. Colloqui preliminari (nell'immagine) aiuteranno a scegliere le persone più motivate per poi realizzare una bottega con annesso hub di progettazione sociale nel quartiere di San Lorenzo a Roma, dove appunto Marzi sarà al fianco di persone in esecuzione penale esterna o ex detenute.

Perché allora la raccolta fondi? Perché chiedere l’acquisto di sandali attraverso una piattaforma di crowfunding? A cosa servono questi 11mila euro? Se da un lato Marzi mette a disposizione l’attrezzatura produttiva, dall’altro mancano le forniture, il packaging, i denari per i formatori, i sussidi formativi per le persone in esecuzione penale esterna o ex detenute, l’impianto di comunicazione per il dovuto marketing, gli oneri correlati ad un’attività produttiva. Mancano i denari per i costi di avvio, in sostanza.

“L’invito – spiega Paolo Strano, presidente dell’associazione “Semi di libertà” – è a darci una mano perché anche partire in questo momento, con tutto il paese fermo per il Coronavirus, è da pazzi scatenati. È per noi però un segnale positivo. C’è bisogno di una reazione. Il sandalo è di fatto una reazione: rappresenta la libertà. È un simbolo. Ti proietta in un domani e una dimensione che ad oggi manca. È faticoso certo. Stiamo investendo tanto e rischiamo, ma la libertà merita questo ed altro”.

Per sostenere il progetto e comprare i sandali qui


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