Cooperazione & Relazioni internazionali

A Padova il volontariato prende per mano la città

Un esercito di oltre trecento persone e 126 esercizi commerciali che, con il supporto del Centro Servizi Volontariato, del Comune e della Caritas, hanno attivato “Padova noi ci siamo”, un servizio che geolocalizza i sevizi e velocizza gli interventi

di Lorenzo Maria Alvaro

Quando la solidarietà incontra la tecnologia si creano risposte puntuali e tempestive, in totale sicurezza. Questo, insieme alla grande disponibilità di ciascuno, è uno dei primi aspetti che sta emergendo dal progetto “Per Padova noi ci siamo” attivato sabato da Comune di Padova, Centro Servizio Volontariato e Diocesi-Caritas di Padova.

Il progetto avviato sabato 14 marzo, si concretizza attraverso:

l’attivazione di una rete tra le realtà associative, i servizi Caritas, i servizi pubblici e le realtà produttive presenti sul territorio che già stanno fronteggiando la problematica o disponibili ad attivarsi;

il coordinamento dei volontari che hanno dato la loro disponibilità;

l’attivazione e il potenziamento di tre servizi: telefonata amica, consegna a domicilio di beni di prima necessità e risposta abitativa per i senza dimora.

«In un momento di difficoltà diffusa, questa è la prova di quale risposta sia in grado di dare la città e il suo tessuto civico e sociale», spiega Emanuele Alecci, presidente CSV Padova, «Cerchiamo di farci carico con questa proposta delle esiegenze e dei bisogni dei cittadini in una situazione molto complessa ed estrema come questa del Coronavirus».

Ad oggi sono 347 i volontari che hanno dato la loro disponibilità e più di 126 gli esercenti che hanno attivato consegne a domicilio o altre attività utili.

I bisogni sono raccolti dal Comune di Padova attraverso il numero dedicato 0492323009 #chiamacipure (attivo 7 giorni su 7 dalle 9 alle 18). Ad oggi le chiamate ricevute sono state 78 così distribuite: 43 (55%) hanno chiesto informazioni principalmente su come comportarsi senza infrangere le regole, come essere utile, come ricevere a domicilio i farmaci o altre informazioni “ai tempi del covid-19”; 28 (36%) hanno chiesto di poter ricevere la spesa alimentari a domicilio attraverso la rete dei volontari del CSV, richieste già tutte in fase di risposta; 7 (9%) hanno chiamato per richiedere l’attivazione di un servizio sociale o con caratteristica di urgenza.

Le disponibilità sono raccolte e vagliate dal CSV Padova attraverso il numero 0498686849 (interno 1 – 7 giorni su 7 dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14-30 alle 17.30) o attraverso la mail cisono@padovacapitale.it #iocisono. Ad oggi le telefonate ricevute sono state 21 e 108 le e-mail.

Per rispondere con la massima sollecitudine è stata realizzata una mappa che in tempo reale indica dove sono i volontari e dove sono gli esercenti in modo da dare risposte immediate e ragionate a chi telefona: un cittadino chiama il numero del Comune e passa il bisogno al Csv il quale contatta il volontario più vicino in grado di dare una risposta con il sostegno richiesto. Ad oggi i volontari si spalmano non solo su Padova e cintura urbana ma su parte del territorio provinciale da Monselice a Cittadella.

In merito all'azione di risposta abitativa per persone senza dimora Diocesi-Caritas hanno individuato una struttura ricettiva gestita dalla coop. Città Solare, grazie anche al contributo economico di Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Da lunedì 16 marzo 50 persone senza dimora hanno trovato ospitalità in questa struttura – previa visita medica – dove è presente anche un presidio della Croce Rossa attivo tutti i giorni dalle 19.30 alle 21.

Anche le cucine economiche popolari rimangono aperte ed è inoltre disponibile un presidio della Croce Rossa tutti i giorni dalle 11.30 alle 13.30.

Caritas mantiene inoltre attivo il Centro di Ascolto (al numero 393 855 74 54). Estende inoltre l'apertura l'asilo notturno di via del Torresino 4 che, per tutta la durata dell'emergenza garantirà un posto sicuro per 24 ore.

Per dare un contributo da destinare alle fragilità più estreme – acquisto generi di prima necessità, acquisto presidi di protezione individuale per volontari, vitto per le persone senza dimora accolte nella nuova struttura individuata – è stata attivata una raccolta fondi dedicata. Per tutte le informazioni è sufficiente entrare nel sito di Padova Capitale Europea del Volontariato.

«Con il progetto si sta quindi già concretizzando una delle principali necessità per la quale è nato: coordinare le disponibilità spontanee ad aiutare le persone più fragili e la chiara indicazione del Governo di restare a casa per responsabilità e tutela della salute pubblica», conclude Emanuele Alecci, presidente del CSV PAdova, «Al progetto hanno aderito anche moltissime associazioni, oltre alla Protezione Civile e a Banca Etica e Produzioni dal Basso per la parte di raccolta fondi».


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