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Coronavirus, sostenere l’assistenza domiciliare ai malati di tumore

La Fondazione creata nel 1978 dall’oncologo Franco Pannuti ha ri-organizzato il servizio e lancia un appello alla solidarietà per superare l’emergenza

di Redazione

Con 3.000 malati di tumore curati gratuitamente ogni giorno nelle loro case da 23 équipe mediche operative in 11 regioni italiane (250 tra medici, infermieri e psicologi in 31 province), Fondazione Ant (Assistenza Nazionale Tumori) è un vero e proprio “ ospedale senza pareti”. In questi giorni così drammatici, non ha mai interrotto la sua attività sul territorio: medici e infermieri sono costantemente operativi da Nord a Sud, anche nelle province più colpite dall’emergenza Covid-19 e in alcune aree in grande difficoltà come Brescia e Pesaro per arrivare fino a Zone Rosse come Medicina, Comune in provincia di Bologna particolarmente colpito dal diffondersi della malattia.

L’assistenza medica domiciliare Ant contribuisce a far sì che il sistema sanitario nazionale possa concentrarsi sull’emergenza in atto in tutto il Paese, come ricorda la presidente, Raffaella Pannuti: «Sicuramente dobbiamo fare i conti con due emergenze: l’aumento delle assistenze domiciliari che ci vengono richieste da questi pazienti fragili e la mancanza dei dispositivi di protezione che, a cascata, si riversa anche su di noi. Se da una parte infatti siamo un “ammortizzatore sanitario”, dall’altra ci tocca fronteggiare anche il problema dei presidi. La presa in carico e la gestione del paziente da parte nostra rimane la stessa, anche se ora si cerca di lavorare sulla qualità, più che sulla quantità. Abbiamo potenziato tantissimo il lavoro telefonico e sosteniamo anche con forza che si deve spingere il più possibile sulla domiciliarità, non solo per le cure palliative, anche prima. Ma occorre anche ripensare al modo di assistere i malati cronici e implementare il numero dei medici in entrata, che sono insufficienti a tutti i livelli».

«Visto il momento, così delicato, abbiamo fornito ai nostri medici un questionario per capire se e dove ci sono più rischi nelle famiglie dei nostri assistiti. Noi ci siamo, specialmente al Sud dove si registra una grande presenza di malati anziani con figli e nipoti tornati dal nord. Ed è proprio al Sud, dove la situazione è più difficile, che la nostra presenza diventa strategica. La mancanza di dispositivi è veramente il problema più grande da risolvere subito. Stiamo provando ad acquistarli direttamente, con nostre risorse. Per questo lancio un appello a tutti coloro che possono sostenerci tramite una donazione».

Il programma Ant di messa in sicurezza di pazienti e famiglie comprende un’informazione adeguata e rassicurante e una attenzione rinforzata agli aspetti clinici. È stato predisposto a questo scopo un questionario di valutazione per casi sospetti che le équipe Ant utilizzano per una valutazione in caso di nuove assistenze domiciliari da attivare. Gli uffici accoglienza sono regolarmente operativi telefonicamente, per raccogliere le nuove richieste di assistenza. Il servizio di assistenza psicologica per pazienti e familiari e anche per familiari in elaborazione del lutto, è tuttora operativo con colloqui telefonici o via web. È sospesa, invece, l’attività di prevenzione oncologica che rappresenta una porzione importante dell’attività istituzionale della Fondazione. Ogni anno infatti vengono erogate gratuitamente ai cittadini 25.000 visite gratuite per la diagnosi precoce di diverse patologie tumorali.

«Il ruolo di Ant in questo momento è fondamentale», continua Raffaella Pannuti. Siamo accanto al Servizio Sanitario Nazionale, ora più che mai, per portare supporto a domicilio ai malati di tumore, in linea con le raccomandazioni per la gestione dei pazienti oncologici recentemente emanate dal Ministero della Salute: curando i pazienti in fase avanzata e avanzatissima a casa non solo li salvaguardiamo da eventuali contagi che nelle loro condizioni potrebbero essere fatali, ma solleviamo da nuovi ricoveri anche gli ospedali, già così gravemente provati dall’emergenza. Tenere a casa le persone fragili è una priorità, tanto che stiamo registrando un aumento nelle richieste di assistenza domiciliare dovute alla paura di recarsi negli ospedali o all'impossibilità da parte degli stessi ad accogliere nuovi pazienti. A fronte di questo impegno vediamo però venire meno, per le ragioni di sicurezza e opportunità che ben conosciamo, la raccolta fondi legata alle festività pasquali che ogni anno ci consente di sostenere economicamente gran parte delle nostre attività. Per questo chiediamo a tutti i cittadini di sostenerci con una donazione in una delle tante modalità possibili: ogni cifra è preziosa in questo momento per permetterci di andare avanti»

Ecco tutte le possibilità per sostenere ANT in questo momento:

– ordinare le uova e le colombe ANT a fronte di una donazione minima; il personale ANT li consegnerà a casa o nelle sedi aziendali in modalità sicura. A questo link tutte le info > https://ant.it/come-sostenerci/pasqua-con-ant/

– “adottare” una scatola di uova o colombe ANT da distribuire tra parenti e amici, creando un gruppo d’acquisto solidale. A questo link tutte le info > https://ant.it/come-sostenerci/pasqua-con-ant/

– donare sul sito ant.it > https://sostieni.ant.it/it-it/

– partecipare alla raccolta fondi attivata su Facebook > https://www.facebook.com/donate/1043253999390886/

– partecipare alla raccolta fondi attivata online > https://www.gofundme.com/f/vx8sd-coronavirus-aiuta-l039ospedale-domiciliare-ant

– donare su conto corrente bancario > IBAN IT 77 V 03069 02491 100000001779

– creare una raccolta fondi su Facebook