Cooperazione & Relazioni internazionali

Africa: arriva il Covid-19

Sta accadendo quanto si temeva: anche il Continente africano è stato contagiato. Un allarme per tutti

di Marco Marcocci

Alla fine, purtroppo, il Covid-19 è arrivato anche in Africa. Qualcuno potrebbe dire c’era da aspettarselo, anzi sembrava strano che ancora il Continente nero non fosse stato investito dal Coronavirus.

Fino a pochi giorni fa, del resto, ufficialmente erano stati registrati solo pochi casi: uno in Egitto, uno in Algeria e uno in Nigeria ma il timore che la cosa potesse esplodere da un momento all’altro, anche a causa delle carenze proprie delle strutture sanitarie africane, era nell’aria.

Così eccoci arrivati ai dati diffusi Twitter dal Centro di controllo delle malattie dell'Unione Africana (Cdc Africa) che raccontano di 1.198 casi positivi in 41 stati e territori dell'Africa.

Il maggior numero dei contagiati si trova in Egitto che ne conta 294, a seguire Sudafrica con240 casi e Algeria con 102.

I rimanenti 562 contaminati dal Covid-19 sono così distribuiti nel resto dei paesi (per ordine alfabetico) del continente: Angola (2), Benin (2), Burkina Faso (75), Camerun (27), Capo Verde (1), Repubblica Centro Africana (3), Ciad (1), Congo (2), Costa d'Avorio (17), Gibuti (1), Repubblica Democratica del Congo (18), Guinea equatoriale (4), Eswatini (4), Etiopia (9), Gabon (4), Gambia (1), Ghana (21), Guinea (2), Kenya (7), Liberia (3), Madagascar (3), Mauritius (14), Mauritania (2), Marocco (96), Namibia (3), Niger (1), Nigeria (25), Ruanda (17), Senegal (56), Seychelles (7), Somalia (1),Sudan (2),Tanzania (6), Togo (9), Tunisia (60), Uganda (1), Zambia (2), Zimbabwe (2); a questi si aggiungono i territori francesi di Mayotte (4) e della Reunion (47).

Difficile immaginare quali tremende conseguenze potrà avere una più che probabile espansione dell’epidemia di coronavirus in Africa. Basti pensare solamente al fatto che strutture in grado di ospitare un numero elevato di pazienti che necessitano di terapie intensive si trovano semmai soltanto nel Sudafrica.

Inoltre, lo scarso presidio alle frontiere dei paesi africani favorisce gli spostamenti anche di massa che, come dimostrano le politiche restrittive adottate nei Paesi del nord del mondo, sono assolutamente da evitare nella situazione attuale.

Dal web è possibile acquisire alcune notizie e tra queste quella secondo cui in Sudafrica il Presidente Ramaphosa ha già imposto lo stato d’emergenza e la conseguente limitazione nell’apertura di uffici e luoghi ad alta densità umana.

Altra notizia ci dice che è stata istituita l’African Task Force for Coronavirus (Aftcor), nata dalla collaborazione tra l’Oms e l’Unione Africana (Ua), ovvero un unico punto di riferimento per coordinare le attività di contenimento del virus, condividere le scorte di materiale sanitario e attuare un piano di comunicazione univoco e coerente.

Purtroppo, dal web apprendiamo anche altre notizie che evidenziano paura e violenza come quella inerente al Kenya dove, secondo il quotidiano The Nation, nel villaggio di Kibundani, nella contea di Kwale, sarebbe stato barbaramente ucciso da dei giovani aggressori un uomo sospettato di essere positivo al coronavirus.

Certamente le notizie in arrivo dal Continente nero andranno monitorate e verificate, però la speranza è che il tenore sia quello che proviene dal Togo, dove il ministro della Sanità Moustafa Mijiyawa ha annunciato che il primo paziente positivo al virus è guarito.

Speriamo di riprendere a scrivere da quest’ultimo periodo.


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