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Coronavirus, a Milano ogni giorno due Unità di strada per chi non ha casa

Potenziata l’attività di sostegno alle persone senza dimora che, spiega Alberto Sinigallia, presidente della Fondazione «sono le più esposte al rischio di contagio e non hanno nessuna possibilità di proteggersi». 130 i volontari che con gli operatori continuano a distribuire cibo, presidi sanitari e kit per l’igiene alle persone fragili di Milano. Dall’artista Gianluca Costantini un disegno per la campagna #proteggiamoli

di Antonietta Nembri

Mentre si fanno sempre più stringenti le regole anticontagio per frenare il diffondersi del coronavirus, appaiono sempre più evidenti i bisogni di chi non può restare a casa, perché una casa non ce l’ha: quasi nessuno per strada a cui chiedere una moneta, molti servizi chiusi, sempre più difficile trovare docce e bagni.
Insomma, un’emergenza nell’emergenza come osserva Albeerto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca. «Dalla nostra mappatura quotidiana della strada in queste settimane di emergenza, abbiamo rilevato nuovi bisogni nelle persone che non hanno una casa e che quindi vivono e dormono all’aperto: siamo tornati ai bisogni essenziali, come la fame e l’impossibilità totale di occuparsi della propria igiene personale. Per questo abbiamo deciso di potenziare ancora di più l’attività a sostegno delle persone senzatetto: saranno 2 ogni giorno le nostre Unità di strada che distribuiranno cibo, presidi sanitari e kit per l’igiene personale ai più fragili, che sono più esposti al rischio di contagio e non hanno nessuna possibilità di proteggersi».

Le nuove misure straordinarie di pronto intervento decise in emergenza per i senzatetto a Milano, sono rese possibili dal fatto che Progetto Arca può ancora contare su 130 volontari che, affiancati dagli operatori, continuano anche in questa situazione sanitaria allarmante a essere presenti in strada per raccogliere i bisogni di chi una casa non ce l’ha e per garantire la distribuzione di ciò che è necessario per la sopravvivenza.
Con precisi turni e senza creare assembramenti, operatori e volontari sono dotati di dispositivi di protezione individuale per distribuire nelle prossime settimane 7.000 mascherine e 7.000 gel disinfettanti per le mani; 2.000 beni igienici tra shampoo secco, pettine e salviettine umidificate; sacchetti alimentari contenenti prodotti confezionati a lunga conservazione che garantiscano colazione, pranzo e cena a chi viene intercettato dai volontari.

Inoltre, i medici e infermieri presenti in Unità di strada utilizzano termometri per la misurazione della temperatura corporea, monitorano eventuali casi con sintomi sospetti e forniscono informazioni sul coronavirus e sulle accortezze da utilizzare per non esporsi al rischio di contagio. «Stiamo facendo il possibile per far sapere loro come comportarsi, come tenere le distanze, distribuiamo mascherine… non è facile ma cerchiamo di fare tutto quello che possiamo».

Ogni settimana le Unità di strada di Progetto Arca incontrano a Milano 300 senzatetto. Per far fronte alle continue spese straordinarie, in una realtà preoccupante e indefinita nel tempo, è attiva la campagna di sostegno #proteggiamoli.


L’artista e attivista Gianluca Costantini ha regalato a Progetto Arca un disegno (sopra) che racconta il prezioso lavoro dei volontari, che continuano a essere in strada per ascoltare e offrire aiuto a coloro che sono senza tetto e quindi senza difese, vivendo un’emergenza nella loro già quotidiana emergenza.
«Seguendo con preoccupazione la situazione delle persone senza dimora collegata alla direttiva di stare a casa» racconta Costantini, «ho collaborato con molto piacere con Progetto Arca creando questo mio disegno, che vuole essere un piccolo contributo a sostegno di chi è costretto a vivere fuori casa e ai volontari che non si risparmiano nell’aiuto quotidiano».


Nelle immagini di ufficio stampa Progetto Arca un'Unità di strada in azione a Milano