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Fondazione Abio si reinventa, per i bimbi in ospedale al via i “giochi a distanza”

Abio Italia ha interrotto tutte le attività in ospedale. «All’inizio ci sentivamo tutti un po’ frastornati», dice Ortensia Marazzi, consigliere nazionale della Fondazione. «Poi poco alla volta ci siamo reinventati, almeno temporaneamente, e abbiamo “sfruttato” l’indole creativa dei nostri 5mila volontari. Abbiamo lanciato gli hashtag #ABIOanchedalontano e #ABIOadistanza per coinvolgere da remoto i bambini, in alcune attività ludiche, i bambini costretti in ospedale»

di Redazione

ABIO, Associazione per il Bambino in Ospedale, è stata fondata a Milano nel 1978 per promuovere l’umanizzazione dell’ospedale. I volontari ABIO si occupano di sostenere e accogliere, in collaborazione con medici e operatori sanitari, bambini e famiglie che entrano in contatto con la struttura ospedaliera. Da allora i tanti volontari, che oggi sono arrivati a 5mila, non si erano mai fermati.

Poi, con l’emergenza coronavirus, tutte le 61 associazioni territoriali si sono viste costrette ad interrompere le attività. «Non c’era nessuna altra strada percorribile», spiega Ortensia Marazzi, consigliere nazionale di Fondazione ABIO Italia e presidente delle associazioni locali ABIO Crema e ABIO Magenta.

«Già dallo scorso 24 febbraio, il Consiglio d’Amministrazione di Fondazione ABIO Italia ha deciso di interrompere le attività in tutti gli ospedali in cui siamo presenti. Era un atto dovuto di responsabilità. Sia nei confronti dei tanti bambini e famiglie che supportiamo in ospedale che degli stessi volontari».

La scelta di Fondazione era necessaria ma comunque dolorosa. «All’inizio ci sentivamo tutti un po’ frastornati», continua Marazzi. «Non sapevamo cosa fare e come poter essere utili. Abbiamo avuto dei momenti di incertezza. Poi poco alla volta ci siamo reinventati, almeno temporaneamente, e abbiamo “sfruttato” l’indole creativa dei nostri volontari».

La Fondazione ha lanciato i due hashtag #ABIOanchedalontano e #ABIOadistanza. «Così dalle pagine Facebook delle associazioni locali si coinvolgono, da remoto, i bambini in alcune attività ludiche: brevi tutorial su come fare lavoretti (siamo vicini a Pasqua!), indovinelli da risolvere, suggerimenti per semplici giochi da fare con i genitori, alfabeti speciali per inviare messaggi segreti, lettura di favole e di poesie. Questi sono solo alcuni esempi. Le ABIO hanno aderito con entusiasmo a questa campagna e animato sin da subito le loro pagine Facebook e Instagram e e i risultati sono davvero bellissimi, fantasiosi e stimolanti. Il Mondo ABIO c'è, anche a distanza».


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