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Assicurazioni ai volontari e Fondo unico nazionale: fate presto

L'agenda delle priorità per il Terzo settore dettata da Alberto Corsinovi, presidente della rete “Misericordia e Solidarietà”. «C’è oggi l’obbligo di un sostegno deciso e importante per le attività svolte dal non profit»

di Alberto Corsinovi

Come molti hanno osservato siamo in “tempo di guerra” ed ora più che mai c’è bisogno di interventi mirati per fronteggiare l’emergenza e le conseguenze economiche e sociali che si porterà dietro una volta debellato il virus. Tra le misure da mettere in campo c’è l’obbligo di un sostegno deciso e importante per le attività svolte dal NON PROFIT, impegnato in prima linea ad affrontare l’emergenza, spesso con uno spirito di abnegazione esemplare dei volontari, ma con una diminuzione delle risorse economiche a disposizione.

Nell’immediato, da inserire nelle modifiche al “Cura Italia” nella sua approvazione, è indispensabile la definizione di una copertura assicurativa dei volontari impegnati nelle attività a rischio COVID-19 che copra il rischio morte e malattie invalidanti da esso derivanti. Coperture che oggi non sono garantite dalle polizze assicurative in essere attualmente.

L’urgenza di un simile intervento emerge chiaramente se solo si pensa agli equipaggi delle ambulanze e del trasporto sociale: il sistema si regge prevalentemente sui volontari e potrebbe subire pesanti interruzioni se non si mettono in campo adeguate protezioni per questi soggetti. Per le stesse ragioni, le coperture assicurative dovrebbero estendersi a tutti i volontari, sia quelli impegnati in via strutturale, sia quelli “occasionali”, non legati da un rapporto stabile con gli enti. La soluzione potrebbe essere una normativa specifica e legata esclusivamente alla fase di emergenza, che consenta di tutelare i volontari garantendo al contempo anche gli organi degli enti da eventuali azioni di responsabilità.

Per la ripartenza occorre che il governo compia scelte che si ispirino a due principi fondamentali: risorse immediatamente spendibili e velocità nella loro assegnazione ed utilizzo. In tal senso tutte le disponibilità esistenti in merito a Fondi Europei, risorse attestate su Invitalia, risorse messe a disposizione da ACRI e Fondi Impact di origine bancaria possono risultare ambiti nei quali reperire le risorse necessarie per la costituzione di un Fondo Unico Nazionale per il Terzo Settore. Indispensabile l’immediato utilizzo e lo strumento della coprogettazione previsto dal Codice del terzo Settore è decisivo a tal fine, ma perché ciò accada occorre prevedere procedure semplificate per la realizzazione della stessa che chiaramente deve coinvolgere tutto il mondo no profit e le realtà territoriali.

Tale semplificazione che permetta di superare quanto contenuto nel pare del Consiglio di Stato non può minimamente fa venire meno le garanzie di trasparenza e correttezza. Per gestire tutte queste problematiche finanziarie e normative riteniamo utile la costituzione di una Conferenza nazionale di Coordinamento di queste attività che veda nella sua composizione la presenza di tutti gli stakeholders istituzionale, bancari e chiaramente soggetti attuatori – Terzo settore prevista per Norma e guidata dal Governo e con una definizione di scadenza finita l’emergenza.


*Alberto Corsinovi presidente della rete “Misericordia e Solidarietà”


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