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L’incognita del gioco d’azzardo online ai tempi del coronavirus

Il comparto riguarda una piccola parte dei giocatori ma i timori circa un possibile aumento del gioco online – soprattutto illegale – hanno portato l’associazione Avviso Pubblico a lanciare un vademecum per un gioco il più possibile responsabile e informato

di Anna Toro

Al fine di contrastare la diffusione del Covid-19, lo Stato ha notevolmente limitato l’accesso al gioco d’azzardo: chiuse le sale bingo e le sale scommesse, spente le slot machine presenti negli esercizi commerciali ancora aperti (le tabaccherie), così come sono stati sospesi i giochi quali Lotto, Superenalotto ed Eurojackpot, lasciando ai canali fisici la sola vendita dei Gratta e Vinci. È possibile però che una parte dei giocatori abituali, costretti alla quarantena e privati dei loro spazi di gioco, possano spostarsi al gioco d’azzardo online?

In realtà ad oggi il settore dell’online, che occupa appena il 9% dell’intero settore del gioco d’azzardo in Italia, sta registrando degli alti e bassi, con una crescita delle giocate sui casinò games (soprattutto il poker), e un sensibile aumento delle scommesse virtuali su eventi simulati al computer. In Italia l’Agimeg parla ad esempio di un +123% della spesa per il poker nella sua versione a torneo a marzo 2020 rispetto allo stesso mese dello scorso anno e di un +88,7% per il poker in modalità cash, mentre la spesa per i casinò online ha registrato una crescita del +29,5%. Al contrario cala la raccolta di scommesse sportive online, a causa naturalmente della sospensione o cancellazione dei principali eventi sportivi per effetto del Covid-19. Se è dunque presto per dire che le abitudini dei giocatori sono cambiate, i timori sono reali e riguardano soprattutto quello di un probabile aumento del gioco d’azzardo online illegale, che per i giocatori non avvezzi alle piattaforme digitali nasconde numerose insidie e pericoli.

Ne è convinta l’associazione Avviso Pubblico, la rete degli enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie, che proprio per questo ha deciso di pubblicare sul proprio sito un vademecum sul gioco online ai tempi del Coronavirus: curato dall’Osservatorio Parlamentare dell’associazione, il fine è quello di diffondere informazioni su questo mondo perlopiù sconosciuto affinché, «nel rispetto della libertà di ciascun individuo di accedere a forme legali di azzardo», chi passa al gioco online lo faccia almeno in modo responsabile e informato. «L’online non è soggetto a limitazioni di spazio e tempo, cresce e incide sull’aumento costante delle giocate complessive in Italia, che nel 2019 ha sfondato quota 110 miliardi di spesa» spiega Claudio Forleo, responsabile dell'Osservatorio, durante una videoconferenza sul tema a cui hanno partecipato anche lo psicologo, psicoterapeuta e criminologo Mauro Croce, e il giornalista Giovanni Tizian, che ha indagato a fondo la correlazione tra mafie e gioco d’azzardo.

Proprio la difficoltà nel riconoscere un sito legale da uno illegale è visto come uno dei principali rischi soprattutto per chi non è avvezzo a questo tipo di piattaforme. «A fronte di circa 400 siti legali che operano in Italia con regolare concessione statale, nel solo 2018 ne sono stai bloccati 1.042 illegali (con oltre 260 milioni di tentativi di accesso) – si legge nel vademecum – Se prendiamo in considerazione il quinquennio 2014-2018 i siti irregolari inibiti sono stati circa 3.300». Si tratta infatti di siti in cui spesso non vi è un filtro per l’accesso dei minori, non è garantita la sicurezza dei propri dati personali e finanziari, non viene rispettato il payout, la percentuale di vincite fissata – per legge – su diverse tipologie di gioco. Non bisogna dimenticare che molto spesso dietro il gioco d’azzardo online si celano gli interessi della criminalità organizzata, con le organizzazioni criminali che si rivolgono a figure in grado di realizzare e gestire siti internet che non rispettano le prescrizioni dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, i cui server sono spesso posti in Paesi off-shore o a fiscalità privilegiata, il più delle volte maldisposti ad offrire forme di collaborazione alle autorità giudiziarie.

Quel che è certo è che al momento per quanto riguarda gli effetti del lockdown sul gioco online non vi sono certezze. Lo psicologo Mauro Croce individua oggi due tipologie di giocatori: «Vi sono coloro che sono magari in una fase iniziale o di riflessione, e che potrebbero cogliere questo momento come un’occasione per darsi una regolata e diminuire il gioco. Vi sono poi i veri “addicted”, i dipendenti patologici del gioco d’azzardo, che potrebbero fare il salto verso il gioco online, vincendo le diffidenze e la poca dimestichezza con la tecnologia e le piattaforme di gioco digitali». Ma non solo: secondo Avviso Pubblico la crisi economica, acuita dalla pandemia, potrebbe spingere più persone a rifugiarsi nel gioco – online in questo caso – e nell’illusione di un arricchimento facile così come di una fuga dai propri problemi, proprio come successe durante la crisi del 2008. «Quando l’economia deperisce l’azzardo fiorisce – commenta Croce citando un vecchio motto – Oggi il gioco ha una funzione non più ludica o compensativa come nel passato, ma regressiva, ed è un amplificatore di povertà. Tutti possono cadere nel vizio, uomini, donne, giovani e anziani, ma il problema colpisce soprattutto quelle fasce della popolazione più povere economicamente, culturalmente, e a livello di relazioni».

Foto da Pixabay


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