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Papa Francesco: «I lavoratori non sono schiavi, a nessuno manchi la giusta retribuzione»

Nella Festa del Primo Maggio, Francesco ricorda che lavoro è dignità sono il cuore stesso dell'umano. L'appello ai buoni imprenditori diventa preghiera: «che il lavoro sia lavoro di tutti»

di Redazione

Il Papa prega per quei bravi imprenditori che non vogliono licenziare le persone o approfittare della crisi per trattare la dignità del lavoro come una zavorra da scaricare in un mare in burrasca.

Prega, Francesco, per coloro che custodiscono i lavoratori come se fossero figli. Prega San Giuseppe perché aiuti a lottare per la dignità del lavoro, perché ci sia lavoro per tutti e che sia un lavoro degno e «a nessuno manchi la giustra retribuzione». Senza ipocrisia.

Ogni ingiustizia che si compie su una persona che lavora, è calpestare la dignità umana, anche la dignità di quello che fa l’ingiustizia: si abbassa il livello e si finisce in quella tensione di dittatore-schiavo. Invece, la vocazione che ci dà Dio è tanto bella: creare, ri-creare, lavorare. Ma questo si può fare quando le condizioni sono giuste e si rispetta la dignità della persona

Papa Francesco

«Oggi ci uniamo a tanti uomini e donne, credenti e non credenti, che commemorano la Giornata del Lavoratore, la Giornata del Lavoro, per coloro che lottano per avere una giustizia nel lavoro, per coloro – bravi imprenditori – che portano avanti il lavoro con giustizia, anche se loro ci perdono. Due mesi fa ho sentito al telefono un imprenditore, qui, in Italia, che mi chiedeva di pregare per lui perché non voleva licenziare nessuno e ha detto così: “Perché licenziare uno di loro è licenziare me”. Questa coscienza di tanti imprenditori buoni, che custodiscono i lavoratori come se fossero figli. Preghiamo pure per loro. E chiediamo a San Giuseppe (…) che ci aiuti a lottare per la dignità del lavoro, perché ci sia il lavoro per tutti e che sia lavoro degno. Non lavoro di schiavo. Questa sia oggi la preghiera».


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