Cooperazione & Relazioni internazionali

Il Coronavirus non ci faccia dimenticare i 50 milioni di civili costretti a fuggire

Non possiamo girare la testa dall’altra parte: l’emergenza Coronavirus come ben sappiamo è globale e colpisce tutti. In questo periodo in cui i grandi Paesi del mondo riflettono su come avviare e sostenere la fase 2 e 3 è bene che questo sforzo venga fatto anche a favore degli sfollati interni e profughi

di Giuliano PIsapia

In questo periodo dominato dall’Emergenza Coronavirus rischiamo di dimenticare le altrettanto importanti emergenze che riguardano gli ultimi della terra. Nel mondo sono 50 milioni i civili costretti a fuggire da guerre o persecuzioni e il Vaticano ha lanciato, in occasione della presentazione degli Orientamenti Pastorali sugli sfollati interni, un vibrato allarme ricordando a tutti noi come queste persone arrischiano ogni giorno di essere vittime invisibili di questa pandemia.

L’invito rivolto dalla Santa Sede è di sostenerli e aiutarli a svolgere un ruolo attivo e costruttivo nel loro paese. Ma non basta. Abbiamo negli occhi le immagini che ci giungono dai campi profughi presenti nelle varie aree del mondo. Pensiamo solo alla tragica situazione dell’Isola di Lesbo in Grecia; non dimentichiamo quanto avviene in Turchia dove i profughi vengono utilizzati come armi di ricatto verso l’Europa. Queste situazioni non ci possono lasciare indifferenti e ancora di più non possono inquietarci per pochi minuti, per poi tornare a pensare ai nostri problemi.

Quella umanità disperante appella la Comunità internazionale e in primis l’Europa a uno sforzo di aiuto e di integrazione. Non possiamo pensare che un problema drammatico come questo si possa risolvere con provvedimenti di breve periodo. Occorre una strategia a medio-lungo termine che l’Europa e la Comunità internazionale hanno spesso invocato, ma mai realmente applicato.

Non possiamo girare la testa dall’altra parte: l’emergenza Coronavirus come ben sappiamo è globale e colpisce tutti. In questo periodo in cui i grandi Paesi del mondo riflettono su come avviare e sostenere la fase 2 e 3 è bene che questo sforzo venga fatto anche a favore degli sfollati interni. Diamo voce a chi non ha voce. Diamo un aiuto concreto a chi soffre ancora di più a causa di questa pandemia.


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