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Pregliasco: «Al Pio Albergo Trivulzio percentuale di decessi inferiore a quanto è avvenuto sul territorio lombardo»

Nel mese di marzo 2020 in Regione Lombardia vi è stato un incremento del 185% dei decessi rispetto al valore medio del quinquennio 2015/2019. Nel periodo febbraio/marzo 2020, al PAT, rispetto ai valori medi di analoghi mesi del quinquennio 2015/2019, vi è stato un incremento di decessi pari al 29%, nel quadrimestre gennaio/aprile 2020, rispetto ai valori medi dell’analogo quadrimestre del quinquennio 2015/2019, vi è stato un incremento di decessi pari al 61%.

di Riccardo Bonacina

Nel corso di una video conferenza stampa, il virologo Prof. Fabrizio Pregliasco e l’Avv. Vinicio Nardo hanno fornito a conclusione di una prima indagine e ricostruzione dei fatti, una dettagliata informazione su quanto avvenuto nelle strutture sanitarie e assistenziali gestite dall’ASP IMMeS Pio Albergo Trivulzio (PAT) nel primo quadrimestre 2020 e, in particolare, nei mesi di marzo e aprile.

Nell’introduzione è stata ricordata l’atipicità e la complessità dei servizi e delle prestazioni prestate dal PAT, che vanno dagli ambulatori specialistici, alle strutture di riabilitazione, alle RSA, alle RSA Alzheimer, fino all’Hospice, non confrontabili dunque con quelle di una normale Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA).

Una realtà che in situazioni di apparente normalità, come quelle registrate in gennaio e febbraio, vedeva l’ingresso giornaliero di almeno 1000 persone tra parenti, conoscenti e persone che accedevano agli ambulatori, oltre al personale sanitario e di servizio circa 1500 persone e gli ospiti un migliaio. Ovvero in un periodo In cui, come successivamente accertato, Covid19 a Milano e in Lombardia circolava già tra alcune migliaia di persone.

Al riguardo, il Prof. Pregliasco, incaricato di pianificare la normalizzazione delle attività dopo l'emergenza, ha sottolineato la tempestività delle decisioni assunte in base all’evolversi delle indicazioni delle Autorità sanitarie (OMS, ISS, Ministero della Salute, Regione Lombardia e AST), sottolineando l’adeguatezza dei piani di prevenzione del rischio in relazione ai dati al momento conosciuti e ricordando che il 10 marzo 2020, il giorno prima che l’OMS dichiarasse Covid19 una pandemia, venne decisa la chiusura totale degli accessi di parenti e visitatori e la chiusura totale di tutte le attività ambulatoriali del Day Hospital, del Centro diurno e dell’Assistenza Domiciliare Integrata (mentre già dal 23 febbraio i pazienti venivano contattati per accertarsi dello stato di salute – sintomatologia acuta di origine respiratoria).

Entrambi i relatori hanno ribadito il corretto e oculato utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (DPI) nelle settimane che risultavano introvabili sul mercato, ottemperando alle indicazioni istituzionali sulle modalità di uso contingentato fino al 23 marzo, quando si è potuto metterli a disposizione di tutti gli operatori dopo che in una prima fase si erano privilegiato le strutture ospedaliere. E’ stato inoltre rimarcato l’assenza di uno strumento diagnostico certo come i tamponi, resi disponibili solo a partire da metà aprile.

Questo, tuttavia, non ha impedito una gestione “come se”, nei confronti di pazienti/ospiti e del personale sanitario, contribuendo a contenere il numero di decessi rispetto a quanto avveniva sul territorio lombardo. Va, ad esempio, ricordato che nel mese di marzo 2020 in Regione Lombardia vi è stato un incremento del 185% dei decessi rispetto al valore medio del quinquennio 2015/2019. I dati di mortalità del Comune di Milano riferiti dall’Assessore ai Servizi civici, Roberta Cocco, evidenziano che a marzo 2020 vi è stato un incremento del 75% e nella prima decade di aprile del 135% rispetto ai dati del biennio precedente.

Nel periodo 20 febbraio / 31 marzo 2020, nelle province del Nord, i decessi sono aumentati dell’88% rispetto alla media del periodo 2015/2019, passando da 26.218 decessi medi a 49.351 decessi.

Nel periodo febbraio/marzo 2020, al PAT, rispetto ai valori medi di analoghi mesi del quinquennio 2015/2019, vi è stato un incremento di decessi pari al 29%, passando da 89 decessi medi a 115 decessi (valore che include i 70 decessi di marzo);

Mentre se si analizza il quadrimestre gennaio/aprile 2020, rispetto ai valori medi dell’analogo quadrimestre del quinquennio 2015/2019, vi è stato un incremento di decessi pari al 61%, passando da 186 decessi medi a 300 decessi (valore che include i 133 decessi di aprile).


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