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Il covid19 e la crisi dell’editoria

«La macchina editoriale è quasi del tutto bloccata: i libri sono fermi in magazzino e le vendite sono bloccate. Abbiamo dovuto cancellare o rimandare molti progetti». Intervista a David Nieri sull’editoria italiana al tempo del coronavirus a cura del gruppo di lavoro Zoe

di Francesco Macinanti

L’editoria italiana, in crisi profonda dal 2008, mostrava negli ultimi tempi qualche timido segnale di ripresa, prima di essere investita dalla tempesta coronavirus. Abbiamo chiesto a David Nieri, della casa editrice La Vela, quali sono state le difficoltà che ha dovuto affrontare in questo periodo e come ha cercato di porvi rimedio. Momenti del genere inoltre possono essere sfruttati per riflettere sulle problematiche di un settore malandato. Il quadro che esce fuori dalla testimonianza di un piccolo editore indipendente rivela le storture di un’industria molto legata alla vendita e al consumo immediato e poco proiettata verso il futuro.


Zoe è un gruppo di lavoro che da anni collabora per la realizzazione di format televisivi. In questo momento difficile, ha deciso autonomamente di produrre dei contenuti video utilizzando le piattaforme di comunicazione che il lockdown consente. L’obiettivo è quello di risultare utili, fornendo un piccolo contributo ad una corretta informazione e dando voce a tutti coloro che possano aiutarci ad interpretare questa crisi epocale. VITA è lieta di poter ospitare il loro prezioso lavoro.


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