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La Lombardia a piedi lungo la Via Francisca del Lucomagno

È stato interamente rimesso a nuovo grazie a un progetto di valorizzazione il cammino che in 135 km unisce Lavena Ponte Tresa (VA) alla tomba di Sant’Agostino - dal confine con la Svizzera a Pavia -, attraversando un territorio ricco di arte, storia, cultura e natura da visitare a passo lento. Al momento però, con le frontiere regionali chiuse, percorribile ai soli lombardi

di Antonietta Nembri

Senza uscire dalla Lombardia è possibile intraprendere un vero e proprio cammino lungo un’antica via tornata al suo passato splendore. Nell’attesa di potersi cimentare con il Cammino di Santiago o con la via Francigena, percorsi che negli ultimi anni avevano conosciuto un rinnovato interesse e un vero e proprio boom di presenze, si può ora percorrere la Via Francisca del Lucomagno, pronta ad accogliere pellegrini, viandanti, amanti della natura, dell’arte e della storia. Lunga 135 km da Lavena Ponte Tresa, al confine con la Svizzera, a Pavia questo itinerario attraverso le province di Varese e Milano in un percorso che va a toccare luoghi di interesse culturale, storico e naturalistico.

La Via è stata rimessa a nuovo grazie al progetto di valorizzazione che, nato quattro anni fa per volontà della presidente dell’Associazione Internazionale della Via Francigena, è stato sviluppato da nove realtà e 50 enti in collaborazione con la Regione Lombardia e la Provincia di Varese e con il sostegno del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale di Regione Lombardia – POR FESR 2014-2020.

L’intero tracciato è stato mappato, segnalato e attrezzato, diventando fin dallo scorso anno, con i lavori ancora in itinere, meta di quasi mille pellegrini. Tanti sono infatti quanti si sono incamminati (nella foto alcuni camminatori del 2019) dalle rive del Lago Ceresio, sulle quali si affaccia Lavena Ponte Tresa per raggiungere la tomba di Sant’Agostino nella basilica di San Pietro in Ciel d’Oro a Pavia. Otto tappe per passare dalle Prealpi allo splendido ponte coperto sul Ticino, seguendo le orme di quanti fin dall’anno mille scendevano dal nord Europa per raggiungere Roma.
Il tratto italiano (e lombardo) della Via Francisca del Lucomagno si inserisce, infatti, in un percorso storico che entra in Italia nel pittoresco paese di frontiera sul Lago Ceresio dopo aver percorso 375 chilometri da Costanza passando dal Canton San Gallo, i Grigioni e poi il Canton Ticino. E dopo Pavia si collega alla Via Francigena diretta verso Roma. La Via Francisca, inoltre, permette di raggiungere Arles e da lì il Cammino di Santiago de Compostela.

Nel suo itinerario lombardo si interseca con cinque parchi (Argentera, Campo dei Fiori, Medio Olona, Altomilanese e della Valle del Ticino), luoghi impregnati di fede come il Sacro Monte di Varese, il monastero di Cairate, l’abbazia di Morimondo e non certo ultima la basilica di San Pietro in Ciel d’Oro, ma anche testimonianze storiche di assoluto valore quali il monastero di Torba e borghi come Castiglione Olona.

Ogni singola tappa può essere vissuta anche singolarmente per una passeggiata nel weekend. La Via Francisca del Lucomagno è un piccolo scrigno che custodisce diversi gioielli e che, a causa delle restrizioni ancora imposte dall’emergenza sanitaria, si offrono per il momento ai soli residenti in Lombardia nell’attesa, una volta riaperti i confini regionali degli appassionati camminatori, ma anche di quanti vogliano andare alla scoperta di un territorio ricco di storia, cultura e natura con il passo lento dei camminatori.

In apertura un tratto della Via Francisca che attraversa Robecco sul Naviglio


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