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In cucina per la ricerca per salvare i bambini malati di tumore

Protagonisti sono oltre 20 chef da tutta Italia, testimonial dell’iniziativa “In Cucina per la Ricerca” per sostenere la campagna di raccolta fondi “Cerco un uovo amico” promossa dall'associazione che dal 1993 sostiene la ricerca scientifica per i bambini malati di Neuroblastoma

di Redazione

La ricetta della felicità è semplice. Bastano pochi ingredienti: condivisione, creatività, un buon palato, un pizzico di manualità, un uovo al cioccolato, tanto divertimento, senza dimenticare l’ingrediente più importante, la solidarietà. Protagonisti sono oltre 20 chef da tutta Italia, testimonial dell’iniziativa “In Cucina per la Ricerca”, promossa dall’Associazione Neuroblastoma, che dal 1993 sostiene la ricerca scientifica che dona vita ai bambini malati di Neuroblastoma.

Hanno ideato ricette semplici e golose, da rifare a casa: mousse, crostate, cookies, brownie, tortino al cioccolato, torta caprese e perfino un cocktail. Non ci sono controindicazioni, né limiti di età: meglio se si coinvolge tutta la famiglia, anche i più piccoli, nella preparazione. Con un solo obiettivo: sostenere la campagna “Cerco un uovo amico”, che continua fino al 15 giugno, per dare speranza ai bambini malati, prenotando online su noicimettiamo.org le uova solidali, ingredienti essenziali delle video ricette realizzate da chef, pasticceri, gelatieri, cioccolatieri, bar tender e food blogger da tutta Italia.

Dalla Valle d’Aosta con lo chef stellato Paolo Griffa del Ristorante Petit Royal del Grand Hotel Royal e Golf di Courmayer (AO) al Lazio con la chef Iside De Cesare del ristorante La Parolina (1 stella Michelin) di Trevinano (VT); dalla Lombardia con il pastry chef Fabio Longhin della Pasticceria Chiara di Olgiate Olona (VA) e le blogger milanese Federica Visconti (tasteofstyle.it) e Valeria Airoldi (fitfood.it) di Lissone (MB) alle Marche con il gelatiere e cioccolatiere pluripremiato Paolo Brunelli di Senigallia (AN). Per proseguire con la Liguria e lo chef imprenditore Paolo Ferralasco dei ristoranti Zupp, Maniman, Banano Tsunami e Kitchen di Genova e il Piemonte con le ricette della bartender Cinzia Ferro dell’Estremadura Cocktail Bar e dello chef Danilo Bortolin del Grand Hotel Majestic-Ristorante La Beola di Verbania, dello chef Matteo Sormani della Locanda Walser Schtuba a Riale Formazza (VB), dello chef e imprenditore Roberto Buffa di Pizza Sì – EventX di Biella e di Simone Salerno, il pastry chef e maître chocolatier toscano di Chocolat a Gassino Torinese (TO).

E poi il Veneto con Cecilia Mansani, blogger di origine toscana che vive a Treviso (deliciousbreakfast.it); la Campania con lo chef e volto televisivo Antonio Paolino (Attenti al cuoco–Sky, Detto fatto-Rai2, Casa Alice-Alice Tv) di Angri (SA) e la blogger Francesca Landi (Sorelle in Chic foofblog &Style) di Baronissi (SA). Ancora l’Umbria con la naturopata Valentina Ganz di Città della Pieve (PG), l’Abruzzo con le food blogger Claudia Di Francesco (clofoodblogger) e Carla De Iuliis (carlalacontessina) di Teramo; la Puglia con la talentuosa chef Alessandra Civilla dell’Alex Ristorante di Lecce; la Calabria con la cake designer Claudia Losardo di Cetraro (CS) e Barbara Esposito della pasticceria Le Bontà Artigianali di Amaroni (CZ); la Sicilia con la pastry chef Enza Scuderi di GiòSì Cake and Sweet di Catania e la Sardegna con Michele Peano di Dolci Peano di Ozieri (SS). I fondi raccolti saranno devoluti al Progetto GENEDREN, un importante progetto di genomica, unico nel suo genere in Europa: “Mai come oggi abbiamo la consapevolezza che la Ricerca è vita” sostiene Sara Costa, presidente dell’Associazione Italiana per la Lotta al Neuroblastoma e mamma di Luca, un bimbo che ha lottato per la vita e non ce l’ha fatta. “Fino a pochi anni fa, dalla forma più grave di Neuroblastoma guariva meno di un bambino su dieci. Adesso, grazie anche al sostegno dalla nostra Associazione, a salvarsi è più di un bambino su tre. Ma questo non ci basta: per questo la Ricerca non si può fermare!”. È importante un grande impegno collettivo, perché la solidarietà è l’unica forma di contagio che fa bene!