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Sostenibilità sociale e ambientale

Sostenibilità, la sfida per la ripartenza

Presentati i risultati della ricerca di Green-Università Bocconi e Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana, partner di progetto Smart, sulla sostenibilità come fattore competitivo per imprese profit e non profit nel territorio transfrontaliero Como-Lecco- Ticino. Circa 900 le imprese coinvolte. L’88% delle imprese ticinesi e il 96% di quelle di Como-Lecco attente a salute e sicurezza dei lavoratori già prima di Covid-19

di Cristina Barbetta

Le imprese ticinesi sono più sostenibili di quelle del territorio di Como e Lecco, ma queste ultime investono più in formazione e si impegnano di più per la protezione dei consumatori. Sono alcuni dei risultati che emergono dalla ricerca condotta da Green Università Bocconi e Supsi (Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana), partner di Progetto Smart , sulla sostenibilità come fattore competitivo nel territorio transfrontaliero (Como-Lecco-Ticino).

Progetto Smart, promosso da Camera di Commercio di Como-Lecco, Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (Supsi), Confindustria Como, Università Bocconi, e dall'ente di certificazione svizzero Sqs, ha l’obiettivo di accompagnare le piccole e medie imprese delle province di Como e Lecco nell’identificazione e nello sviluppo di azioni concrete di sostenibilità.

L’obiettivo? Mettere a sistema le best practice che esistono sul territorio transfrontaliero e adottare un approccio più sistemico alla sostenibilità, mettendo a disposizione delle aziende informazioni, esperienze, percorsi di formazione.

I risultati della ricerca sono stati presentati nel corso di una web conference moderata da Antonella Tagliabue, Ceo e Managing director della società di consulenza strategica Un-Guru, giornalista, collaboratore de Il Sole 24 Ore e di Digitalic e coordinatore sviluppo del progetto Smart.

Enrico Capitanio, Regione Lombardia, Unità organizzativa politiche per la competitività delle fiiere e del contesto territoriale, ha illustrato le politiche della Regione e le azioni di sviluppo territoriale.

Fabio Iraldo, Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna e Green – Università Bocconi, ha trattato il tema della sostenibilità come fattore per sfidare la crisi Covid-19 e accrescere la competitività delle imprese, e Michele Merola, Green – Università Bocconi, ha presentato i risultati della ricerca del progetto Smart.

Dalla ricerca, che ha analizzato 525 aziende in Canton Ticino e 354 nelle province di Como e Lecco, con 14 settori merceologici in Canton Ticino e 8 a Como-Lecco, emerge che il Canton Ticino ha promosso maggiormente il tema della sostenibilità in questi anni. Infatti, mentre il territorio Como-Lecco è caratterizzato dalla presenza di piccole/medie imprese, in Svizzera, nell’area in esame, ci sono imprese di carattere internazionale, nel settore chimico, farmaceutico e finanziario per esempio, che sono abituate a utilizzare da tempo lo strumento del report di sostenibilità. La maggiore attenzione al tema in Ticino è dovuta probabilmente anche alle autorità cantonali, alle scelte degli istituti di credito che guardano all’impegno in responsabilità delle imprese come fattore di maggior garanzia e al lavoro delle associazioni di categoria. Si tratta quindi di un territorio transfrontaliero a due velocità.

È da sottolineare come ci sia una grande consapevolezza da parte delle imprese della zona Lecco- Como sui temi della sostenibilità, anche se è difficile per le piccole realtà metterne in pratica gli strumenti. Nelle province di Como e Lecco, come in tutta Italia, ci sono piccole o medie imprese, e vengono redatti pochi bilanci di sostenibilità.

La ricerca ha individuato 25 aziende suddivise tra Lecco e Como che fanno uso di questo strumento, mentre sono 73 le aziende che lo utilizzano in Canton Ticino. Sono presenti nel territorio italiano in esame altri strumenti, come i sistemi di gestione ambientale (Iso 14001) o le certificazioni ambientali di settore, riconosciuti nei bandi pubblici, che sono strumenti attraenti per i consumatori finali. Le molteplici buone pratiche riscontrate in imprese di settori e dimensioni differenti in Italia sono un segnale positivo ed evidenziano l’esigenza di un approccio più organico al tema.

Per quanto riguarda i rapporti con i collaboratori, il 96% delle imprese in Svizzera e il 100% in Italia attua progetti di formazione. Sul fronte salute, l’88% delle imprese in Svizzera e il 96% in Italia si occupa della salute e della sicurezza dei propri collaboratori, già prima dell’esplosione dell’emergenza sanitaria dovuta a Covid-19. Relativamente ai rapporti imprese-comunità in Ticino l’88% delle imprese dichiara di effettuare donazioni o sponsorizzazioni a favore di eventi sportivi o culturali di carattere locale, e la percentuale delle imprese che supportano attività̀ di formazione è di poco minore. Nelle province di Como e Lecco l’adesione ai progetti per la comunità̀ è più alta, essendo presente nel 96% dei casi analizzati. Infine, per quanto riguarda l'ambiente, gli sforzi si concentrano prevalentemente in cinque ambiti: il consumo energetico, le emissioni di CO2, il consumo di materiali, la gestione dei rifiuti e i consumi idrici.

La conferenza ha poi presentato le testimonianze di aziende profit e non profit delle province di Como e Lecco: Artsana, Sacco Systems, Fumagalli Industria Alimentari, Il Grigio Cooperativa sociale, e Ratti, che hanno illustrato come fare della sostenibilità un fattore per la ripartenza per uscire dalla crisi sanitaria ed economica, e per un rinnovato modello di sviluppo economico.

Foto di apertura: Il lago di Como. Emanuele Arrigoni/Pixabay


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