Famiglia & Minori

Il Sos Feriendorf di Caldonazzo accoglierà i ragazzi italiani

Per l’estate 2020 il Centro estivo trentino di Sos Villaggi dei Bambini non solo ospiterà i minori dei Villaggi Sos di tutta Italia, ma è al centro di un progetto aperto al territorio. «La nostra proposta è di realizzare un Villaggio estivo della Solidarietà», spiega Samantha Tedesco Responsabile Advocacy e Programmi dell’organizzazione

di Antonietta Nembri

Quelli appena trascorsi sono stati mesi faticosi un po’ per tutti e ora che il lockdown è terminato e che le attività stanno riprendendo pian piano con l’allentamento delle misure messe in atto per contenere la pandemia, anche nei Villaggi Sos di tutta Italia si stanno riorganizzando le normali attività, pur mantenendo livelli alti di sicurezza. Dalla gestione degli incontri con le famiglie dei bambini che saranno consentiti in alcuni casi solo in spazi esterni (e in base alle direttive emanate dalle singole regioni), alla valutazione attenta del rischio di qualsiasi uscita dal Villaggio Sos, alla pianificazione delle vacanze estive e l’organizzazione dei compiti a casa fino alla gestione di difficoltà e delle ripercussioni psicologiche del lockdown sulle famiglie e i bambini.

Una delle novità è che il Centro estivo internazionale di Caldonazzo, il Sos Feriendorf (fondato oltre 60 anni fa dallo stesso fondatore di Sos Villaggi dei Bambini) che fino all’estate scorsa aveva accolto i bambini provenienti dai diversi Villaggi Sos di tutta Europa, quest’anno potrà accogliere i Villaggi Sos italiani e potrebbe aprire le porte anche ai bambini provenienti dalle famiglie vulnerabili del territorio. «Normalmente a Caldonazzo vengono accolti 650 persone tra ragazzi ed educatori di tutta Europa, è uno spazio molto grande di circa 11mila mq sulle rive del lago immerso nel verde del Trentino» spiega Samantha Tedesco, responsabile Advocacy e Programma di Sos Villaggi dei Bambini. «Quest’anno sarà un po’ diverso: l’accoglienza sarà ridotta a 200 persone e la nostra proposta è quella di farne un vero e proprio Villaggio estivo della Solidarietà aperto a tutti i bambini che vivono una vulnerabilità».

La proposta è sul tappeto, ma ammette Tedesco «siamo ancora in standby. Il nostro interfaccia sono gli enti locali e non ci rivolgeremo solo al territorio trentino». Il programma estivo è in fase di studio. Quello che già si sa è che «la formula delle vacanze 2020 sarà un po’ particolare: puntiamo a creare gruppi piccoli e stabili e con attività che permettano sia di mantenere le distanze, sia di recuperare una possibilità di vicinanza che si è persa e di interazioni personali non mediate dai diversi device utilizzati nei mesi scorsi», spiega la responsabile programmi.

A guidare tutte le iniziative è la gradualità, «stiamo ancora navigando a vista. Ci stiamo anche confrontando con altre organizzazioni sulle modalità di visite per i familiari dei ragazzi accolti. Ma avremmo tutti bisogno di indicazioni più precise. Come comunità di accoglienza di tipo educativo stiamo tutti sperando che arrivi qualcosa a livello nazionale perché i territori si muovono a macchia di leopardo» osserva Tedesco. Quella in arrivo sarà un’estate improntata ad aiutare i bambini e ragazzi a recuperare gradualmente normalità e spensieratezza garantendo in sicurezza il diritto al gioco e alla socialità. «I ragazzi dei nostri Villaggi Sos stanno rispondendo bene, si riesce a far loro rispettare le diverse disposizioni di sicurezza dal lavaggio delle mani al mantenimento delle distanze, ma anche a loro non sfugge che la cornice è un po’ confusa» continua. «Riaprono i luna park, ma le scuole sono rimaste chiuse. Il rischio contagi zero non esiste, ma è invece molto concreto quello di allargare la forbice tra i bambini che ce la possono fare e quelli che hanno più difficoltà».

Ed è anche per questo che la programmazione per l’estate 2020 vede al centro l’ambizione «di recuperare quello che si è perso in questi mesi di lockdowm, recuperare gli apprendimenti e allo stesso tempo tirar fuori le fatiche accumulate nei mesi scorsi attraverso il gioco. La speranza è quella di arrivare a settembre avendo buttato fuori tutto quello che abbiamo accumulato», conclude Samantha Tedesco.

Sos Villaggi dei Bambini, del resto, ha ideato e promosso una piattaforma online che offre una chat gratuita con psicologi ed educatori e una sezione dedicata ai contenuti multimediali, con suggerimenti per gestire questo periodo complesso anche perché l’organizzazione non si limita all’emergenza, ma considera gli effetti a lungo termine che questa pandemia produrrà su bambini e famiglie, in questo momento di insicurezza e stress, il supporto psicologico e sociale per i bambini e le famiglie diventa una priorità.

Immagini da Ufficio stampa Sos Villaggi dei Bambini ©Gerhard Berger


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