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L’educatore? Arriva a casa per dare aiuto nella preparazione degli esami di terza media

Accade a Treviso. Visiera, mascherina, gel e guanti, da due settimane gli educatori della cooperativa La Esse raggiungono una cinquantina di ragazzi nelle loro abitazioni, per incontrarli e sostenerli nella preparazione dell’elaborato per gli esami. "Educatore go home" fa parte del progetto Kepler 5-14, selezionato da Con i Bambini

di Redazione

Gli esami di terza media sono la prima vera prova di passaggio nella vita di un ragazzino. Quest’anno i contorni di questo momento speciale sono stati ancora più incerti. Per 50 ragazzi e ragazze degli Istituti Comprensivi Coletti, Felissent, Martini di Treviso c’è una mano in più: un educatore che li raggiunge a domicilio e li affianca nello studio, nel ripasso e nella preparazione della mappa con collegamenti tematici da esporre all’orale, collegati con tutti i prof. L’idea rientra nel progetto Kepler 5-14, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Gli educatori sono quelli della cooperativa La Esse, che hanno subito declinato il loro laboratorio educativo di studio in modalità digitale.

Per la preparazione agli esami, in particolare, già da inizio maggio, due volte alla settimana, l’appuntamento è su Meet: ci si confronta sugli argomenti della tesina e sull’avanzamento della costruzione della mappa, con i diversi collegamenti, in vista dell’esposizione orale. Ma il laboratorio online è anche un’occasione per condividere le emozioni che ognuno sta vivendo, in un momento che coincide anche con il temine di un percorso importante, durato tre anni. L’attività si svolge in stretta connessione con le famiglie e con gli insegnanti. Da due settimane invece, l’educatore arriva direttamente a casa, con l’iniziativa “Educatore go home”: muniti di visiera, mascherina, gel e guanti, hanno raggiunto i ragazzi nelle loro abitazioni, per incontrarli, trascorrere del tempo insieme e sostenerli nella preparazione dell’elaborato per gli esami.

«Ho sentito la familiarità che hanno con stanze, mobili e oggetti per me finora sconosciuti – afferma l’educatore Andrea Conficoni – mi hanno detto e raccontato di loro con tante parole nuove, con la loro postura, i loro quaderni, i loro gesti e le incertezze, la loro voglia di pensare cosa si può fare insieme per gli esami o per l’estate. Come educatori siamo ospiti per scoprire gli spazi che le ragazze e i ragazzi desiderano farci conoscere. Sono spazi e distanze che dobbiamo accogliere e rispettare». Arrivando a casa, in questa straordinarietà degli eventi, si entra nella quotidianità familiare e casalinga, più intima, creando un patto forte tra la scuola e la famiglia. Attraverso la visita infatti, è possibile mantenere la relazione con i genitori e di consolidare il rapporto, garantendo anche una base educativa.


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