Education & Scuola

Per noi la scuola non finisce. Dal 9 giugno appuntamenti via Zoom per bambini curiosi

Oggi, lunedì 8 giugno 2020 è l’ultimo giorno di scuola per i bambini lombardi. Pochi di loro si metteranno in viaggio verso mete di vacanza, per la maggior parte continuano le lunghe giornate tra le mura di casa. Una proposta per appassionarli ad arti e mestieri, con le voci di nonni, professionisti e giovani rifugiati

di Redazione

Nel mese di marzo abbiamo lanciato tramite Vita il progetto #conlatuavoce (ideato da Anna Granata ricercatrice in Pedagogia dell’Università di Torino, in collaborazione con colleghi del corso di laurea in Scienze della formazione primaria e insegnanti lombardi e piemontesi), con un video-appello rivolto agli insegnanti della scuola primaria, perché facessero sentire la propria voce ai bambini durante la lontananza forzata.

Oggi la scuola finisce e lanciamo il progettoCon la tua voce. Storie di arti e mestieri per bambini curiosi”, insieme alla scuola di musica “Il Classico” di Milano: un modo per tenere viva nei bambini tra i 4 e gli 8 anni, la voglia di conoscere e imparare.

Saper parlare ai bambini

C’è un’arte che pochi possiedono: saper parlare ai bambini, anche molto piccoli, appassionandoli col tono della propria voce e con descrizioni che sappiano muovere la loro curiosità. Se la Politica in Italia non è stato capace in questi mesi di parlare ai più piccoli, sacrificati in casa durante il lockdown e privati di affetti e socialità, non è soltanto per disinteresse o distrazione, ma anche per l’incapacità di trovare parole chiare e coerenti per rivolgersi a loro.

Storie di nonni e di giovani rifugiati

Sono tanti i nonni divenuti telematici in questo tempo di quarantena. Costretti a stare lontani dai propri nipoti, hanno trovato il modo di raccontare storie tramite smartphone. Qualcuno ha creato piccoli video che sono diventati virali nelle chat dei genitori. “I miei figli ascoltano le storie della Resistenza e intanto riesco a lavare i piatti!” – racconta una mamma alle prese con tre figli piccoli.Ma non sono soltanto i nonni a saper raccontare storie, Mohammed giovane rifugiato proveniente dal Niger, ha alle spalle una storia di pastore di dromedari, fin da quando aveva sette anni. I suoi racconti, compreso quello della migrazione verso l’Europa, sono diventati mitici per i giovani ascoltatori!

Raccontare il proprio mestiere

Raccontami cos’è la cosa più bella del tuo mestiere, ha chiesto Sara, sei anni, su Facebook tramite il profilo del suo papà. Sono arrivate centinaia di risposte, da medici, infermieri, traduttori, insegnanti, cuochi, musicisti, ciascuno con le parole più semplici per descrivere il senso più profondo del proprio mestiere. È dalla sua domanda che è nata l’idea di coinvolgere nel nostro percorso estivo un pediatra, una biologa marina, uno storico, un latinista…

Appassionare al sapere (più che recuperare)

Scopo del nostro progetto non è sostituirci alla scuola o recuperare brani di programma perduto, ma creare occasioni per approfondire svariati campi del sapere, tenendo viva la voglia di conoscere e di imparare. Dalle arti alle scienze applicate, dalla musica ai mestieri, dalle storie di migrazione o della resistenza: un modo per tuffarsi, fin dai 4 anni, dentro mondi che potranno in seguito essere esplorati e approfonditi.

Martedì 9 si comincia

Il primo gruppo a partire è quello milanese, cui ne seguiranno altri in Lombardia, Piemonte e Veneto: quindici bambini di età, provenienze, condizioni famigliari e abitative molto diverse. C’è chi è già stato a scuola e chi no; chi ha fatto il lockdown in case grandi con ampi balconi e chi in pochi metri quadrati di casa popolare; chi è stato raggiunto dalla didattica distanza e chi no, e questa rappresenta un’occasione ancor più preziosa per non perdere il legame con la conoscenza… e con la scuola!

Per informazioni sul percorso scrivere alla mail: a.granata@unito.it


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