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Emanuele Barbati e il nuovo singolo “Libera” che sostiene l’istruzione femminile in Sud Sudan

In un Paese, il più giovane al Mondo, dove la parola libertà e istruzione, non fanno rima con donna, la canzone sostiene il primo istituto superiore scientifico del Paese avviato da Amref diversi anni fa

di Redazione

“Libera” è il nuovo singolo scritto e interamente prodotto artisticamente da Emanuele Barbati, il brano dalle chiare sonorità alternative-pop strizza l’occhio alla musica attuale. “Libera” è una canzone femminista vestita di romanticismo cantautorale, racconta la forza tutta femminile di resistere alle brutture della società moderna e la caparbietà nel rivendicare i propri spazi, la volontà di potersi liberamente esprimere e realizzarsi.

“Libera”, che resta comunque una canzone pop, è un omaggio all’attivismo femminile nei vari campi della società (diritti umani e di genere, ambientalismo, affermazione lavorativa e personale) ed è un invito ad una nuova prospettiva: che le rivendicazioni femministe trovino sempre più voce nell’universo maschile, superando finalmente l’appartenenza di genere. L’omaggio all’universo dell’attivismo femminile acquista forza in “Libera”, a fine videoclip, nella citazione del brano -Rebel Girl- “Quando lei parla, sento la rivoluzione, quando cammina, arriva la rivoluzione, nel suo bacio assaporo la rivoluzione” di Kathleen Hanna (frontwoman delle bikini kill, fondatrice di Riot Grrrl e icona del femminismo punk) Allo scopo di far conoscere, incentivare e sostenere le realtà che sono profondamente calate nelle attività di sostegno alle donne, il brano libera vanta la collaborazione e il sostegno a due progetti diversi tra loro ma attuali ed importantissimi.

Libera sostiene gli studi delle giovani ragazze sud sudanesi del Liceo Scientifico Femminile WISH (Women in school for health) a Maridi e i progetti di Amref a sostegno della salute delle donne e l’associazione Alzàia onlus dedita al contrasto alla violenza sulle donne.

«Siamo felici della collaborazione con Emanuele Barbati, per la sua canzone Libera», dice il direttore di Amref Health Africa-Italia, Guglielmo Micucci. «Negli anni del suo lavoro in Italia (dal 1987), Amref Health Africa, ha trovato sempre una perfetta alchimia tra arte e solidarietà. Per far arrivare le storie e le informazioni riguardanti l'Africa anche a chi potesse essere più distante da temi come la salute delle comunità africane. Oggi grazie a Libera – parola più giusta non poteva esser scelta per rappresentare l'auspicio più grande per una ragazzina sud sudanese – lo facciamo con la musica, e con un talentuoso e giovane artista. Questa canzone sostiene l'istruzione femminile in Sud Sudan. Già parlare di istruzione nel Paese in Sud Sudan è difficile, parlare di istruzione femminile è una sfida immensa. Troppo spesso la scuola non è per le donne in Sud Sudan. Ecco perché oltre 7 anni, in controtendenza, abbiamo dato avvio al primo Liceo Scientifico Femminile. L'acronimo Wish sta per Women in school for health. Una suola di donne per la salute. La pandemia ha reso tutto più complicato, anche per il nostro operato. Oggi, come nelle ore più difficili della recrudescenza della guerra civile, non smettiamo di credere che per un Sud Sudan giovane e in salute si debba passare per l'istruzione delle ragazze. Solo così saranno libere».

Il brano è stato registrato in analogico, senza l’utilizzo di campioni, è stato mixato e masterizzato da Stefano Manca al Sudest studio. Prodotto durante l’emergenza Covid-19 anche il videoclip è stato realizzato tramite materiale amatoriale e d’archivio, racconta, in un susseguirsi di clip, le fasi di crescita di alcune ragazze, dalle prime ore di vita all’età adulta, l’idea è quella di lasciare, in chi guarda, la sensazione che in ogni bambino ma in questo caso in ogni donna ci sia un seme di rivoluzione da proteggere.