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Gli Spazi Futuro che restituiscono la socialità ai bambini

Saranno 50 in tutta Italia i grandi laboratori a cielo aperto per garantire un’estate ricca di attività a bambini e adolescenti che hanno sofferto le settimane di lockdown. Oggi il via nelle città di Roma, Palermo, Brindisi, Catania, Casal di Principe, Potenza e Ancona. "E' il tempo di consentire ai più giovani di recuperare il terreno perduto e di tornare protagonisti della loro vita"

di Redazione

Un adolescente su tre tra i 12 e i 17 anni, non ha mai o quasi mai svolto attività extracurriculari nelle settimane di lockdown. Un periodo di sospensione che da una parte ha messo in luce la privazione, per molti bambini, delle connessioni e dei device necessari per seguire la didattica a distanza e, dall’altra, ha provocato il vertiginoso aumento del tempo trascorso sui social per i bambini “connessi”. Per questi ultimi, il mondo virtuale è diventato la “casa”: più della metà dei bambini e ragazzi tra gli 8 e i 17 anni per divertirsi trascorreva il proprio tempo su internet (51,2%), più di 1 su 3 (36,7%) sui social media.

Con l’intento di restituire la socialità dopo il lockdown, prendono il via in tutta Italia gli Spazi Futuro del programma Riscriviamo il futuro di Save the Children, per garantire ai bambini e agli adolescenti un’estate ricca di opportunità nei quartieri svantaggiati delle nostre città, da Roma a Catania, da Udine a Potenza per citarne alcune, per contrastare la povertà educativa.

Si tratta di spazi attrezzati, anche all’aperto dove, nel pieno rispetto dei protocolli sanitari e del distanziamento, bambini e adolescenti dai 3 ai 17 anni potranno gratuitamente svolgere numerose attività educative, come laboratori artistici e ricreativi, attività ludiche e motorie, promozione della lettura e accompagnamento allo studio, con l’obiettivo di restituire loro l’estate come tempo di gioco, di educazione e di socialità. I primi Spazi Futuro che aprono oggi i battenti sono quelli di Roma, Palermo, Brindisi, Catania, Casal di Principe, Potenza e Ancona, ai quali nei prossimi giorni se ne aggiungeranno altri, sino ad arrivare entro la fine del mese a circa 50 Spazi Futuro in 25 aree territoriali in tutta Italia. Un programma di intervento esteso su tutto il territorio nazionale che è stato realizzato grazie al supporto della Fondazione Bolton Hope.

«Dopo i lunghi mesi di lockdown, la chiusura delle scuole, la mancanza di attività extrascolastiche e relazioni sociali, ora è il tempo di consentire ai bambini e ai ragazzi di recuperare il terreno perduto e di tornare protagonisti della loro vita. In questo l’educazione, formale e non, gioca un ruolo chiave in una fase in cui occorre fare di tutto perché nessun bambino venga lasciato indietro nello sviluppo delle proprie capacità. L’estate dei bambini può finalmente iniziare e con essa può e deve ripartire il loro futuro», ha affermato Daniela Fatarella, Direttrice generale di Save the Children.

«Questo intervento è un esempio importante di come si possano realizzare programmi significativi per il contrasto alla povertà educativa anche grazie al contributo del mondo imprenditoriale. La Fondazione Bolton Hope è al fianco di Save the Children in questa battaglia e ha creduto nell’importanza di dare subito un’opportunità a bambini e ragazzi che sono stati più colpiti dalla crisi sociale e al lockdown, per una ripartenza che abbia i più piccoli come protagonisti».

L’apertura degli spazi per l’estate rientra nel programma Riscriviamo il futuro, un intervento di risposta all’emergenza Covid-19 che in un anno si propone di raggiungere 100 mila bambini e adolescenti nei quartieri privi di servizi e opportunità e che prevede, oltra al contrasto della povertà educativa, anche azioni per combattere la povertà materiale.

«Siamo fermamente convinti che il contrasto alla povertà educativa e alla dispersione scolastica sia fondamentale per dare opportunità a quei bambini e ragazzi che rischiano di essere lasciati indietro, e per questo motivo siamo accanto a Save the Children con gli Spazi Futuro. I bambini più vulnerabili hanno subito maggiormente le conseguenze del lockdown, schiacciati tra le difficoltà socio-economiche delle famiglie, lontani dalla scuola e dai loro coetanei. Una vera ripartenza deve metter loro al primo posto, da subito, per riportarli a scuola a settembre, contrastando la probabile perdita di motivazione e fiducia in loro stessi. Crediamo in questo impegno, che è fondamentale per tutto il Paese, ora più che mai», afferma Marina Nissim, Presidente della Fondazione Bolton Hope Onlus, e del gruppo industriale Bolton.

Se, da un lato, l’emergenza Coronavirus ha avuto e continua ad avere un grave impatto sulla povertà economica delle famiglie, con un milione di bambini in più che rischiano di scivolare entro l’anno nella povertà assoluta, dall’altro i mesi trascorsi in isolamento, lontani dalla scuola e dai propri amici e compagni di classe, rischiano fortemente di portare a un aumento delle disuguaglianze e della povertà educativa, in particolare per i bambini e gli adolescenti che vivono nelle famiglie e nei territori più svantaggiati.

«Già prima dell’emergenza sanitaria, a causa della povertà moltissimi bambini, bambine e adolescenti erano privati della possibilità di sviluppare capacità e talenti, vivendo in quartieri senza offerte educative, culturali e sportive alla loro portata. Con la crisi sanitaria la situazione si è ulteriormente aggravata e le diseguaglianze educative si sono amplificate. Se non si interviene subito, gli effetti sul presente e sul futuro dei bambini possono essere disastrosii – ha dichiarato Raffala Milano, Direttrice dei programmi Italia-Europa di Save the Children. – In particolare per loro, l’estate non può essere un tempo perduto, ma deve essere un periodo ricco di opportunità educative che consentano loro di affrontare serenamente l’inizio del nuovo anno scolasticoi».

I 50 Spazi Futuro di Save The Children sono stati attivati nell’ambito del programma Riscriviamo Il Futuro, per raggiungere bambini e adolescenti in condizioni di grave disagio materiale ed educativo, grazie al sostegno della Fondazione Bolton Hope Onlus


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