Education & Scuola

Menti critiche e cuori intelligenti: l’etica dell’empatia per una nuova cittadinanza

Dalla resilienza all’autostima, dal perdono all’amore per il sapere: la nuova cittadinanza passa dalle emozioni. Ne parliamo con il pedagogista Stefano Rossi, autore di "Menti critiche, cuori intelligenti" edito da Pearson

di Marco Dotti

Si parla molto di cittadinanza. Si parla forse troppo di emozioni. Ma il legame tra emozioni e cittadinanza è tutt'altro che affrontato. Per questo, la sfida posta dall'Agenza 2030 e dai nuovi orientamenti della scuola sull'educazione civica è cruciale. Ed è al centro del nuovo libro di Stefano Rossi, Menti critiche, cuori intelligenti. Educare alla cittadinanza con 40 card dell'empatia edito in questi giorni per i tipi di Pearson. Psicopedagogista, saggista e formatore Rossi dirige il Centro Didattica Cooperativa e ha sviluppato il Metodo Rossi della Didattica Cooperativa su cui ha formato più di 50 mila docenti. Un metodo adottato proprio dalla casa editrice Pearson per i testi scolastici e da Comau per il Patentino Europeo della Robotica. Lo abbbiamo incontrato.

Inevitabile partire dalla crisi innescata dal Coronavirus. Che cosa ha rivelato, a suo avviso, questa crisi? Lei parla di "trappole del cuore", ma al contempo fa riferimento a un cuore intelligente – se non ricordo male è un'espressione che ricorre in Proust – e da queste immagini sarebbe bello partire…
Il nostro tempo è attraversato da un mito potente: il Mito della Performance. I miti, a differenza di quanto si pensi, non sono idee che pensiamo, ma idee che ci possiedono a nostra insaputa. L’esperienza del Coronavirus ha creato una frattura traumatica nella illusione di onnipotenza a lungo narrata dal Mito della Performance. Il Covid ci ha ricordato che, oltre ad essere un Io-potente, siamo innanzitutto e prima di tutto un Io/fragile e bisognoso di cura. Non a caso Heidegger ci ha detto che la condizione prima dell’essere umano è “essere gettato” nel mondo. Se tutti noi siamo fragili il mondo allora ha bisogno di meno competizione e più cura: questa è l’importante lezione che ci ha lasciato la drammatica emergenza di questi mesi.

L'altro lemma che compare nel titolo del suo libro è "menti critiche": nel suo libro sono presenti delle "CARD" che toccano alcuni punti critici e di snervamento, oltre che di scottante attualità, per le nostre società: disobbedienza (civile), conformismo, odio… La critica e il cuore come antidoti, ma anche come viatico per un'educazione alla cittadinanza?
Esattamente. Il libro si rivolge a insegnanti e genitori proponendo un’etica dell’empatia intesa come attitudine al creare ponti con l’alterità, il diverso, in qualunque forma si presenti. L’etica dell’empatia essenziale per i cittadini di domani si fonda su due pilastri complementari. Il primo pilastro è il cuore intelligente. Nel testo sono presenti 20 storie per insegnare a bambini e ragazzi le virtù del cuore: dalla comprensione delle emozioni difficili a valori quali resilienza, perseveranza, perdono e condivisione.

L’esperienza del Coronavirus ha creato una frattura traumatica nella illusione di onnipotenza a lungo narrata dal Mito della Performance. Il Covid ci ha ricordato che, oltre ad essere un Io-potente, siamo innanzitutto e prima di tutto un Io/fragile e bisognoso di cura

Stefano Rossi

Il secondo pilastro è invece la mente critica: avere uno sguardo che continui ad interrogare il mondo con lo spirito di un filosofo. In questa seconda parte sono previste altre 20 storie con una serie di domande e attività per riflettere su temi delicati: dal bullismo ai tanti volti del male banale, passando dalla parità di genere alla tutela dell’ambiente.

Nel suo lavoro ruoli chiave sono quelli dell'empatia e della cooperazione: in questi mesi cosa è successo? La "didattica a distanza" ha solo esacerbato vecchi problemi o ha fatto anche emergere esigenze e desideri nuovi di empatia e cooperazione?
Il metodo pedagogico che da diversi anni propongo agli insegnanti si chiama Didattica cooperativa®; l’idea è trasformare la classe in una comunità in cui si apprenda con empatia prendendosi cura gli uni degli altri. In questo mese ho supportato molte scuole anche in questa delicata situazione della didattica a distanza. Se da un lato la didattica a distanza è una didattica in lontananza, dall’altro molti istituti sono riusciti a proporre anche in questa situazione una didattica della prossimità dove bambini e ragazzi, questa volta su piattaforme digitali, hanno potuto cooperare e aiutarsi.

Su un punto però occorre essere chiari: la didattica digitale è stata una stampella fondamentale per la r-esistenza della scuola durante l’emergenza Covid, ma la scuola ha bisogno di sguardi e corpi che si incontrano in presenza.

Quali sono a suo avviso per genitori, insegnanti e per i ragazzi le sfide più appassionanti che possono condurli ad avere cuori intelligenti e menti critiche, in un mondo sempre più complesso e sempre più bisognoso di critica e empatia?
Il nostro è il tempo dell’evaporazione dei valori e i nostri figli hanno sopra le proprie teste un cielo orfano di stelle. I valori sono stelle dei valori essenziali per guidare quelli che chiamo gli esploratori coraggiosi del mondo liquido.

Personalmente credo che oltre alla famiglia anche la scuola giochi un ruolo decisivo nell’educazione etica delle nuove generazioni. Proprio per questo ho deciso di abbinare ai 40 valori/stelle della già citata etica dell’empatia 40 storie che accarezzino il cuore ma si scolpiscano anche nella mente dei nostri ragazzi. L’educazione, oggi più che mai, ha bisogno di cieli stellati.

Il nostro è il tempo dell’evaporazione dei valori e i nostri figli hanno sopra le proprie teste un cielo orfano di stelle. I valori sono stelle dei valori essenziali per guidare quelli che chiamo gli esploratori coraggiosi del mondo liquido

Stefano Rossi

Un'ultima domanda, sottesa a tutte le altre: le emozioni. Nella nostra società hanno un ruolo sempre più importante, ma tendiamo a coglierlo per lo più in negativo. Nella sua esperienza di formatore che ruolo hanno le emozioni? Quali emozioni vede emergere e quali andrebbero valorizzate?
Sulle emozioni c’è ancora grande confusione. Basti pensare alla distinzione profondamente sbagliata tra emozioni positive e negative.

Nell’educazione del cuore non esistono emozioni negative; ogni emozione ci è amica perché come un postino ci recapita un messaggio prezioso che dobbiamo riconoscere e comprendere per leggere e affrontare il mondo che ci circonda.

Prendiamo la tristezza: quando siamo tristi ci sentiamo privati della forza vitale ma questo stato non va combattuto. È il nostro cuore che ci sta invitando a interrompere la nostra corsa per fermarci a riflettere e ad entrare nella caverna della nostra interiorità, dove possiamo pensare i nostri pensieri, sentire i nostri sentimenti e riflettere sulle scelte della nostra vita. Adulti e bambini devono avere il diritto alle lacrime: un adulto che non ha paura delle proprie lacrime è un adulto che non reagisce al dolore investendo l’altro con la sua distruttività. Anche per questo occorre coltivare “menti critiche e cuori intelligenti”.


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