Famiglia & Minori

È urgente curare le diseguaglianze tra i minori perchè nessuno rimanga indietro

Giovedì 25 l'appuntamento con il sesto e ultimo appuntamento dei Dialoghi di Vita.it e di Telefono Azzurro “Ricominciamo dai bambini e adolescenti”. A dialogare con Riccardo Bonacina ed Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro, la sottosegretaria la Welfare Francesca Puglisi, Cristina Freguja della direzione Statistiche sociali e welfare di Istat, mons. Angelo Vincenzo Zani, Segretario della Congregazione per l'Educazione Cattolica, Giovanna Paladino capo segreteria presidenza intesa San Paolo (Fondo beneficienza), Carlo Borgomeo, presidente di Impresa sociale con i Bambini e Gianluca Budano portavoce di Alleanza per l’Infanzia

di Redazione

Giovedì 25 l'appuntamento con il sesto e ultimo appuntamento dei Dialoghi di Vita.it e di Telefono Azzurro “Ricominciamo dai bambini e adolescenti”. A dialogare con Riccardo Bonacina ed Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro, la sottosegretaria la Welfare Francesca Puglisi (nella foto), Cristina Freguja della direzione Statistiche sociali e welfare di Istat, mons. Angelo Vincenzo Zani, Segretario della Congregazione per l'Educazione Cattolica, Giovanna Paladino capo segreteria presidenza intesa San Paolo (Fondo beneficienza), Carlo Borgomeo, presidente di Fondazione con il Sud e di Impresa sociale con i Bambini e Gianluca Budano portavoce del Network Investing in Children. A tema: “Diseguaglianze, perchè nessuno rimanga indietro”.

In questi mesi di lockdown, infatti, milioni di bambini e adolescenti, con i loro genitori, hanno subìto una doppia crisi, economica ed educativa, in un Paese che mostrava già dati allarmanti e gravi disuguaglianze nelle opportunità di crescita, di apprendimento e di sviluppo. Un milione e 137 mila, pari all'11,4% (dato 2019) sono i minorenni che in Italia vivono in povertà assoluta, il 14,5% degli e delle adolescenti abbandona la scuola, il 12,3% dei ragazzi e delle ragazze tra i 6 e i 17 anni vive in case prive di strumenti informatici, pc o tablet, il 10,5% dei ragazzi e delle ragazze tra 15 e 19 anni non è occupato e non è inserito in un percorso di formazione.

Si tratta di una emergenza acuita dalla pandemia, ma che ha radici più lontane. È fondamentale e strategico intervenire per colmare i gravi squilibri demografici e sociali a svantaggio delle nuove generazioni, erose dalla bassa natalità e ad alto rischio di povertà materiale ed educativa. Serve un forte segno di discontinuità dopo decenni di limitati investimenti su istruzione e politiche per l’infanzia e l’adolescenza, al fine di rilanciare il futuro del Paese, in coerenza con l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile dell'Onu, sottoscritta da 193 Paesi inclusa l’Italia. Cominciando dalla possibilità di raggiungere i più colpiti dal black out educativo a partire dall’estate e poi guardando la ripresa di settembre.


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