Cooperazione & Relazioni internazionali

Mediterranea: “Durante la missione abbiamo trovato a galla il corpo di un ragazzo”

Il capomissione Luca Casarini racconta da Pozzallo quanto avvenuto prima del salvataggio delle 67 persone salvate: "Durante la missione abbiamo trovato in mare un cadavere. Un monito di morte di ciò che è il Mediterraneo senza navi di salvataggio.

di Redazione

«Durante la missione di pattugliamento nel Mediterraneo centrale venerdì 19 giugno a circa 60 miglia da Lampedusa, alle 15.39 ora locale, abbiamo trovato in mare un cadavere». Lo dice da Pozzallo dove la Mare Jonio si trova in attesa di poter riprendere il mare il Capomissione di Mediterranea Luca Casarini. «Abbiamo documentato il ritrovamento e comunicato alle autorità competenti italiane e maltesi. Era il corpo di un povero ragazzo trascinato dalla corrente, una delle migliaia di persone che annegano nel Mediterraneo centrale. È stato come un monito che ci ha ricordato la morte che si incontra in quel mare quando non ci sono navi di soccorso, quando vengono bloccate per motivi pretestuosi e di propaganda politica mentre le persone vengono abbandonate al loro destino».

«Poco dopo ne abbiamo salvate 67 di persone destinate quasi certamente al naufragio, ma quell'immagine di morte ce la teniamo dentro. Un pensiero alla famiglia che non avrà un corpo da seppellire. Sono morti che si possono evitare, come abbiamo sempre denunciato, vittime di politiche che condannano chi fugge da guerra e tortura».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA