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#UnaStatuaPerLeBambine vittime di violenza, la petizione

Costrette a sposare uomini spesso molto più grandi e a subirne la violenza: è il destino di 23 bambine e adolescenti in tutto il mondo ogni minuto. Le vittime di mutilazioni genitali sono invece 3 milioni. E in Italia oltre 900 le bambine e ragazze che nel 2018 hanno subito violenza sessuale. Per non dimenticare questi orrori si stanno raccogliendo firme per chiedere al sindaco Sala di erigere un monumento

di Antonietta Nembri

Matrimoni precoci, sfruttamento e schiavitù, violenze sessuali, mutilazioni genitali: sono abusi e discriminazioni di genere che riguardano milioni di bambine che ogni giorno, in ogni angolo della Terra, vedono i loro diritti calpestati a causa di retaggi patriarcali ancora duri a scomparire. E non si tratta solo di una sensanzione, ma a dirlo sono purtroppo i numeri.
I dati diffusi dal Dossier Indifesa di Terre des Hommes parlano chiaro: ogni minuto 23 bambine e adolescenti in tutto il mondo sono costrette a sposare uomini spesso molto più grandi di loro e a subirne le violenze. Ogni anno 3 milioni di bambine subiscono l’amputazione di una parte dei genitali in nome di un rituale atavico e violento. E in Italia nel 2018 secondo i dati della Polizia di Stato sono state più di 900 le bambine e ragazze vittime del reato di violenza sessuale e violenza sessuale aggravata, numeri che si considerano sottostimati dal momento che moltissimi casi non vengono nemmeno denunciati. Su di loro non può e non deve calare il silenzio: 68 milioni di bambine verranno sottoposte a mutilazioni genitali entro il 2030, e 130 milioni di bambine e ragazze escluse da scuola rischiano di finire sfruttate, abusate, costrette a matrimoni e gravidanze precoci. Come spiega Paolo Ferrara, direttore generale di Terre des Hommes Italia, «dedicare una statua a tutte le bambine e ragazze vittime di abusi e violenze, nel cuore di Milano, una delle città più importanti d’Europa, simbolo di progresso e di diritti civili, significa tenere un riflettore sempre acceso sul problema, per mantenere alte la consapevolezza dell’opinione pubblica e l’attenzione dei decisori politici mondiali».

L’organizzazione impegnata nella protezione delle bambine e delle ragazze con la sua campagna Indifesa, ha lanciato una petizione per chiedere al sindaco di Milano Beppe Sala di dedicare una statua a tutte le bambine e ragazze vittime di abusi e violenze. «Sarà un segno tangibile e duraturo dell’impegno della nostra comunità a invertire la rotta e andare verso una società più paritaria e più giusta, dove ogni bambina possa crescere al riparo dalla violenza ed esprimere appieno le proprie potenzialità» dichiara Ferrara.

La petizione che al momento ha già raccolto oltre 2.500 firme conta anche sul sostegno di: Maria Grazia Calandrone, Piero Colaprico, Diana De Marchi, Gianluca Foglia, Chiara Gamberale, Marilù Martelli, Francesca Montemagno, Stella Pende, Flavia Piccinni, Lia Quartapelle Procopio, Simone Rugiati, Carla Signoris. Tra i consiglieri del Comune di Milano hanno al momento firmato Angelica Vasile; Diana Alessandra De Marchi, Simonetta D’Amico, Sumaya Abdel Qader, Roberta Osculati e la vicepresidente del consiglio comunale di Milano Beatrice Uguccione.

Le firme raccolte saranno consegnate, insieme a quella di tutti gli altri aderenti, al sindaco di Milano e al Consiglio Comunale milanese. Il primo obiettivo è quello di ricevere la concessione di un’area destinata alla posa della statua, ma poi il progetto andrà avanti con il coinvolgimento sempre più ampio dell’opinione pubblica. «Vogliamo che il monumento nasca come il frutto di un processo aperto se avremo il via libera del Comune, è nostra intenzione aprire una call for ideas per immaginare l’opera e una campagna di crowdfunding pubblico per realizzarla», conclude Ferrara. «Perché sia l’inizio di un rinnovato impegno collettivo, la statua dovrà essere il frutto di un impegno comune, sentito, partecipato e condiviso».

Nella pagina online della petizione si possono leggere gli interventi di Lia Quartapelle e di Simone Rugiati. La deputata scrive: «La protezione delle bambine e delle ragazze dalla violenza deve essere al centro delle nostre preoccupazioni come società. Per questo sostengo la petizione lanciata da Terres des Hommes per una statua a tutte le bambine e ragazze vittime di abusi: ricordiamo nelle nostre città, cosa ci impegniamo a fare ogni giorno». Lo chef e conduttore tv scrive: «La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci. Diciamo basta a qualsiasi tipo di violenza di genere contro le bambine di ogni cultura o religione, che vedono i loro diritti calpestati».

I promotori della petizione invitano a firmarla ma anche a diffonderla attraverso i propri canali social con l'hashtag ufficiale #UnaStatuaPerLeBambine

Nella foto in apertura l'immagine scelta per la petizione


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