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Bruno (Banco Alimentare), un terzo degli italiani sta finendo i risparmi

Povertà in aumento tra le famiglie italiane, i nuovi poveri vanno ricercati tra i tanti artigiani, commercianti, lavoratori autonomi ma anche dipendenti del mondo della ristorazione, bar, spettacolo, turismo, intrattenimento in generale e tra le famiglie monoreddito con figli. Per poter rispondere ai bisogni crescenti Banco Alimentare dopo il numero solidale prosegue la campagna di crowdfunding su For Funding di Intesa Sanpaolo "Emergenza Alimentare Italia"

di Redazione

Si è chiusa domenica 5 luglio la campagna “Emergenza Alimentare Italia” con numero solidale lanciata dalla Fondazione Banco Alimentare onlus (ne avevamo parlato qui), ma l’appello alla solidarietà prosegue fino alla fine di agosto sulla piattaforma di crowfounding For Funding di Intesa Sanpaolo. Gli italiani che hanno bisogno sono sempre di più e come rivela il presidente della Fondazione, Giovanni Bruno al sito Interris «entro agosto un terzo degli italiani avrà dato fondo ai propri risparmi». Già ora, infatti i dati dicono che il 77% delle famiglie già fragili ha visto cambiare la propria disponibilità economica e il 63,9% ha ridotto l’acquisto di beni alimentari.

Di pochi giorni fa il monitoraggio della Caritas ( qui la news) che denuncia non solo un aumento delle famiglie in difficoltà, ma anche il fatto che tra le circa 450mila persone accompagnate e aiutate tra marzo e maggio, il 61,6% italiane. Di queste il 34% sono “nuovi poveri”, cioè persone che per la prima volta si sono rivolte alla Caritas.
«Sono i tanti artigiani, commercianti, lavoratori autonomi ma anche dipendenti (od ormai ex dipendenti o comunque a rischio) del mondo della ristorazione, bar, spettacolo, turismo, intrattenimento in generale. In particolare sono colpite le famiglie monoreddito con figli. Come del resto già per il 2019 i dati Istat testimoniano, la povertà aumenta al decrescere dell’età e al crescere del numero dei figli. I prossimi mesi purtroppo non sembrano prospettare miglioramenti della situazione» commenta ancora Bruno a Interris. Già poche settimane fa del resto Banco Alimentare segnalava il rischio concreto che da 5,5 milioni di poveri si arrivi a 10 e che 1 milione di bambini scivolino dalla povertà relativa a quella assoluta.

Di fronte a questa impennata della povertà «Il Banco Alimentare ha cercato di far fronte alla situazione sin da subito non fermandosi e non chiudendo mai. Al peggioramento della situazione si sta facendo fronte incrementando il più possibile la normale attività di recupero in partnership stretta con le aziende e le catene della grande distribuzione organizzata (Gdo), sollecitando nel contempo i cittadini, come ormai da tanti anni avviene, alla solidarietà e al dono perché anche questa difficile congiuntura possa essere occasione di accresciuta responsabilità. Siamo già passati dall’aiutare 1.5 milioni di persone prima dell’inizio della pandemia a 2,2 milioni, grazie anche al grandissimo sforzo di tutte le strutture caritative con noi convenzionate» ricorda inoltre il presidente Bruno che chiude il suo intervento ricordando che i fondi raccolti sia con la campagna appena conclusa sia con quella di crowdfunding in corso fino al 30 agosto: «Saranno distribuiti a tutte le organizzazioni Banco Alimentare e utilizzati a coprire i costi straordinari di questa emergenza, che si traduce inevitabilmente in un aumento di costi per gestire i magazzini, il trasporto e la movimentazione del cibo. Siamo sempre colpiti dal vedere la generosità dei tanti che anche con gesti piccoli rispondono al nostro appello e tendono una mano al prossimo».


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