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Le Civic Action di quartieri, migranti e universitari creano valore

Le 5 proposte più interessanti segnalate dall’iniziativa di Fondazione Italia Sociale - che raccoglie i migliori esempi di valore civico e sociale che si sono sviluppati anche durante l’emergenza Covid-19 e proseguono oggi - sono: “Biblioteca degli oggetti” di Bologna, Rugby Milano, “Sos Ballarò” a Palermo, “Migrantour” a Napoli e gli studenti universitari della Luiss a Roma.

di Redazione

Sono state 211 le esperienze, iniziative e progetti di valore civico complessivamente raccolte da Civic Action l’iniziativa di Fondazione Italia Sociale, che ha voluto raccogliere e raccontare le storie positive di associazioni, aziende e singoli cittadini, protagonisti di progetti dal valore civico e sociale, sviluppati anche in seguito all’emergenza Covid-19, ma che stanno proseguendo oggi.
Lanciata il 26 maggio scorso da Fondazione Italia Sociale, insieme a Onde Alte e Sky Tg24, con la partecipazione di Vita, in veste di media partner, la call for practices di Civic Action ha individuato i 5 progetti più interessanti: Leila, “La Biblioteca degli oggetti” di Bologna, che permette la condivisione di utensili e strumenti utili, i progetti a sostegno delle famiglie in difficoltà a causa del Covid-19 portati avanti da Rugby Milano e Sos Ballarò a Palermo, i cittadini stranieri di “Migrantour” che a Napoli e in tante altre città portano a scoprire i quartieri multietnici italiani e un’idea degli studenti universitari della Luiss per rendere la moda più sostenibile.

«La grande partecipazione a questa iniziativa fa capire come l’impegno civico in Italia sia vivo, portatore di ricchezza, fantasia e idee innovative che possono essere sviluppate anche al di fuori dell’emergenza e rappresentano, se sostenute e ampliate, uno straordinario strumento di crescita», osserva Gianluca Salvatori, segretario generale di Fondazione Italia Sociale. «L’obiettivo di Fondazione Italia Sociale è dare rilevanza e peso nazionale alle iniziative che nascono nelle città italiane grazie all’ingegno e all’altruismo dei nostri concittadini».

Le 5 proposte più interessanti sono state protagoniste di un incontro live su SkyTg24 mentre Fondazione Italia Sociale sta realizzando un e-book, disponibile per tutti online, che racchiuderà tutto il percorso della Civic Action e racconterà complessivamente 50 esperienze di impegno civico.

Questi in dettaglio i cinque progetti selezionati

Leila, la “Biblioteca degli oggetti” – Bologna
Leila è un’associazione di volontari nata nel 2016 per promuovere la condivisione di oggetti, utensili e strumenti utili. Parte dall’idea che oggetti e utensili sono utilizzati molto poco da chi li possiede e che quindi la loro condivisione e il “prenderli in prestito” possano essere una valida alternativa, più economica ed ecologica, al loro acquisto. Per questo hanno creato una “Biblioteca degli oggetti” in cui le persone possono mettere a disposizione i loro strumenti e usufruire di quelli degli altri.

Migrantour – Napoli
È un progetto che ha come capofila Fondazione Acra e Viaggi Solidali, che tocca diverse città italiane ed europee. L’attività consiste nell’organizzare “passeggiate interculturali” in cui accompagnatori di origine straniera conducono i cittadini alla scoperta di alcuni quartieri multietnici in Italia e in Europa. In particolare, l’esperienza “premiata” da Civic Action riguarda Napoli dove un gruppo di cittadini di origine straniera che vivono e lavorano in città da diversi anni e dal 2015 collaborano con Migrantour hanno pensato un itinerario per far conoscere ai “nuovi arrivati” la geografia della città, dare loro riferimenti per orientarsi e indicazioni utili su come spostarsi, dalle strade principali, alle linee di trasporto urbano ed extraurbano, sui luoghi di ritrovo e di svago, ma anche spunti sulla storia e sulla cultura napoletana e sulla presenza in città delle comunità di origine straniera. Durante la fase acuta dell’emergenza Covid-19 gli incontri sono stati sospesi e per questo molti accompagnatori di Migrantour hanno realizzato dei video per far conoscere tradizioni, usanze, riti e abitudini alimentari dei loro Paesi di origine. I video, disponibili su Youtube, sono contraddistinti dall’hashtag: #ilmondoacasamia

Sos Ballarò – Palermo
È un comitato di quartiere, nato 5 anni fa, attivo nel quartiere Ballarò di Palermo e composto da diverse associazioni del territorio e da privati cittadini. Nel periodo della quarantena ha lanciato una raccolta fondi per sostenere le persone in difficoltà economica che, per esempio, non potevano più lavorare all’interno del noto mercato rionale. Sos Ballarò ha ottenuto ampia risposta e, grazie alla generosità dei sostenitori, è stato possibile acquistare e distribuire la spesa a 600 famiglie composte da oltre 2000 persone.

Quarto tempo – Milano
È un’iniziativa nata durante l’emergenza per il Covid-19 promossa da Rugby Milano. Gli atleti e i loro genitori hanno dato man forte ad “AiutArci”, rete di assistenza milanese, nel consegnare spesa e medicinali e hanno creato “Cerchio ovale” un incontro settimanale con uno psicoterapeuta, dedicato alle famiglie che si trovavano ad affrontare la “quarantena” con i loro bambini e ragazzi. È stato organizzato un campus estivo dove i bambini potranno fare attività insieme, in forma completamente gratuita, per sostenere i genitori che hanno ripreso a lavorare.

“RiMade In” – Università Luiss, Roma
Il progetto nasce all’interno percorso didattico “Labgov – Clinica Urbana Interdisciplinare (Economica, Politologica, Legale)” dell’Università Luiss Guido Carli di Roma che si propone di formare gli studenti allo sviluppo di progetti concreti di innovazione sociale, economia collaborativa, rigenerazione urbana, trasformazione digitale dell’economia, resilienza ecologica, innovazione sostenibile. Il progetto “RiMade In” sviluppato dagli studenti, è finalizzato a diminuire le conseguenze negative dell’industria tessile sull’ambiente, creando una sensibilità diversa nel consumatore affinché prediliga l’acquisto di prodotti con ridotto impatto ambientale. In particolare “RiMade In” prevede la creazione nelle città di punti di raccolta di vestiti usati che possano essere utilizzati per creare nuovi indumenti. I cittadini che contribuiscono alla raccolta ricevono in cambio dei gettoni da spendere online per l’acquisto di vestiti "ecosostenibili".


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