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Il Cese chiede di approvare rapidamente il piano di ripresa dell’Ue

Il Comitato economico e sociale europeo (Cese) sostiene una serie di proposte della Commissione volte ad accelerare la ripresa europea, sottolineando che il coinvolgimento delle organizzazioni della società civile è essenziale

di Redazione

L'Ue deve fare di più per la ripresa dalla pandemia di coronavirus e farlo rapidamente, dimostrando solidarietà e una visione ambiziosa per il futuro dell'Europa. In tre pareri adottati nella sessione plenaria di luglio e in un documento di sintesi, il Comitato dà il suo pieno sostegno alle proposte per la ripresa presentate dalla Commissione europea, compreso il bilancio dell'Ue rivisto per il periodo 2021-2027, e ne chiede la rapida approvazione. L'obiettivo è quello di rivitalizzare al più presto l'economia europea, alleggerire gli oneri amministrativi inutili a livello nazionale ed europeo, sostenere la crescita sostenibile e digitale e, infine, aiutare le imprese nella fase di ripresa.

  • Piano di ripresa per l'Europa e quadro finanziario pluriennale 2021-2027

Il parere elaborato da Petru Sorin Dandea, Tommaso Di Fazio e Petr Zahradník sostiene l'iniziativa della Commissione Next Generation Eu, in quanto strumento specifico per un'azione immediata ed efficace. In particolare, il Comitato sostiene la decisione di includere lo strumento temporaneo per la ripresa di 750 miliardi di euro nell'ambito del quadro finanziario pluriennale e di emettere strumenti di debito comuni, da rimborsare in un lungo arco di tempo. In tal modo si eviterà di far ricadere immediatamente il pesante onere finanziario sugli Stati membri, che sono stati tutti colpiti dagli effetti economici e sociali negativi della pandemia.

A tale proposito Petr Zahradník ha dichiarato: «La Commissione merita un encomio per aver proposto una soluzione che sfrutta l'elevato rating del credito dell'Ue sui mercati finanziari per poter ottenere, in tranche successive, prestiti comuni europei a lunghissimo termine a bassi tassi di interesse per tutti gli Stati membri. Lo sforzo finanziario deve aiutare a rivitalizzare quanto prima l'economia europea, a ristabilire la fiducia e a creare un'Unione più sostenibile ed equa».

Sulla stessa lunghezza d'onda Tommaso Di Fazio, il quale ha sottolineato che «le economie degli Stati membri non possono più resistere da sole agli effetti avversi della crisi, essendo tutte fortemente dipendenti le une dalle altre in virtù dei lunghi anni di consolidamento del mercato unico, che ha avuto l'impatto positivo previsto dai fondatori dell'Unione e dai Trattati istitutivi. È necessario in questa fase evitare le ripercussioni negative reciproche, fornendo solidarietà ai paesi più colpiti dalla pandemia e le cui economie sono più deboli».

Il Cese, inoltre, accoglie con favore la proposta della Commissione di finanziare il bilancio dell'Ue con autentiche risorse proprie basate su diversi tipi di imposte (gettito proveniente dal sistema di scambio di quote di emissione dell'Ue, tassazione delle imprese digitali e degli utili delle grandi imprese). Durante il dibattito, Petru Sorin Dandea ha rimarcato che «l'ingente sostegno finanziario di cui gli Stati membri dell'Ue hanno bisogno per superare la crisi economica dovrebbe essere accompagnato da un progetto più ambizioso di riforma fiscale, un'unione fiscale, che miri a istituire un regime fiscale armonizzato basato sui principi della concorrenza leale e della solidarietà e a evitare le distorsioni e le discriminazioni esistenti nei paesi dell'Ue, le quali hanno portato a comportamenti opportunistici da parte sia di Stati sia di singoli contribuenti e hanno minato l'unità del mercato unico».

  • Semplificazione degli oneri amministrativi a livello nazionale ed europeo — Assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d'Europa (React-Eu)

Con riferimento alla politica di coesione, il Cese sostiene l'iniziativa React-Eu della Commissione e, nel documento di sintesi elaborato da Antonello Pezzini, raccomanda di eliminare tutte le possibili barriere e gli eventuali oneri amministrativi, sia nelle amministrazioni pubbliche nazionali sia a livello europeo, e di pre finanziare immediatamente gli Stati membri con almeno il 70 % delle risorse per l'anno 2020.

La messa in atto e il coordinamento di misure efficaci sono essenziali per salvare il mercato unico e l'economia europea, in quanto la triplice minaccia attuale (pandemia incontrollata, inadeguatezza dei programmi di politica economica e il "cigno nero" – un evento estremamente imprevedibile – geopolitico) potrebbe spingere l'economia globale in una depressione di lunga durata. In questo contesto, Antonello Pezzini avverte che l'Ue deve «mettersi alla guida con orientamenti chiari e semplificati e informazioni trasparenti, di facili comprensione e non burocratiche. È di fondamentale importanza garantire risposte tempestive, l'immediata mobilitazione dei fondi, una flessibilità straordinaria, un'assistenza tecnica diretta rafforzata, procedure semplificate e un'esenzione dagli obblighi onerosi, nonché maggiori sforzi di sviluppo delle capacità. Ciò deve esser fatto in modo da evitare squilibri sociali, economici e finanziari tra le regioni dell'Ue».

  • Sostegno a una ripresa sostenibile e digitale — Dispositivo per la ripresa e la resilienza e strumento di sostegno tecnico

Il parere elaborato da Dimitris Dimitriadis appoggia le proposte della Commissione volte a promuovere la coesione economica, sociale e territoriale dell'UE dopo la crisi della pandemia di Covid-19, fornendo agli Stati membri un sostegno finanziario diretto su vasta scala per gli investimenti pubblici e le riforme. Più specificamente, questo strumento innovativo mira a facilitare l'attuazione dei piani nazionali di ripresa e resilienza, offrendo prestiti con scadenze lontane, al fine di sostenere le transizioni verde e digitale, contribuendo a ripristinare il potenziale di crescita delle economie degli Stati membri, incentivando la creazione di posti di lavoro e promuovendo la crescita sostenibile.Mettendo in rilievo la necessità di accrescere il ruolo delle organizzazioni della società civile Dimitris Dimitriadis è stato categorico: «Il Green Deal e l'iniziativa Europa digitale sono le componenti principali di Next Generation Eu: il primo rappresenta la più importante strategia europea per la crescita sostenibile, mentre la seconda è fondamentale per generare nuova crescita nell'Ue. I punti di vista delle parti sociali e delle organizzazioni della società civile dovrebbero essere integrati nei piani presentati dagli Stati membri. Chiediamo un ruolo più attivo della società civile organizzata nel quadro del processo di conclusione degli accordi tra Commissione e gli Stati membri sul contenuto dei programmi di riforma».

  • Aiutare le imprese nella fase di ripresa — il nuovo programma InvestEu e lo strumento di sostegno alla solvibilità

Infine, nel parere di Ronny Lannoo, il Cese accoglie con favore la proposta di rafforzamento del programma InvestEu e la creazione dello strumento complementare di sostegno alla solvibilità, sottolineando la necessità di una disponibilità di fondi sufficiente per sostenere le imprese nella fase di ripresa, in particolare le microimprese e le piccole e medie imprese. Solo un rapido accordo su queste proposte garantirà che entrambi i programmi possano essere rapidamente operativi.

In margine alla sessione plenaria, Ronny Lannoo ha commentato: «È fondamentale concentrarsi sui progetti di investimento a lungo termine di grande interesse pubblico e di attenersi a criteri di sviluppo sostenibile. La crisi della Covid-19 non dovrebbe far deviare l'Ue dai suoi obiettivi di medio e lungo periodo, delineati nel Green Deal europeo, nella Strategia annuale di crescita sostenibile 2020 e nel pilastro europeo dei diritti sociali. In questo contesto, il programma InvestEu è particolarmente atto a fornire finanziamenti a lungo termine e a sostenere le politiche dell'Unione nel quadro della ripresa da una profonda crisi economica e sociale».

Foto di apertura: Markus Spiske/Unsplash


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